HAJJ
Il Pellegrinaggio alla Casa di Dio
Premessa
Dio l’Altissimo dichiara: “Chiama le genti al Pellegrinaggio: verranno a te a piedi e con cammelli slanciati da ogni remota contrada” (22:27).
Compiere il Pellegrinaggio alla Sacra Casa è un obbligo di ogni musulmano sano e capace. La prima cosa da dover realizzare quando ci si accinge a compiere il Pellegrinaggio alla Sacra Casa è comprenderne la portata e l’importanza. Ne seguirà dunque l’intenzione e la volontà di compierlo con amor divino per compiacere a Dio per poi infine incamminarsi fattualmente in questo benedetto viaggio.
Si deve capire innanzitutto che nessuna prossimità a Dio sarà possibile senza allontanarsi dalle illusioni e lusinghe di questo mondo: tale distacco, con conseguente avvicinamento, è alla base di tutta la prassi del pellegrino.
La decisione di partire per il Pellegrinaggio è un atto di volontà consapevole mosso dall’amor di Dio. Il pellegrino, cosciente di muoversi verso la Casa di Dio, desidera incontrarLo e per far ciò è disposto a lasciare la sua città, la sua famiglia e il suo lavoro e sottostare alle difficoltà e tribolazioni che si possono incorrere durante il viaggio.
La ‘Umra
Prima di iniziare il Pellegrinaggio vero e proprio, il pellegrino dovrà compiere un ‘Umra, un tipo di Pellegrinaggio minore e di breve durata. La ‘Umra consiste di cinque atti prescritti:
L’Ihram
Intorno a Mecca ci sono dei luoghi, situati in certe località, chiamati miqat in cui il pellegrino deve stazionare prima di procedere per Mecca. Ivi dovrà abbandonare i propri vestiti e sostituirli con due panni bianchi. Ciò dovrebbe accrescere l’umiltà, la coscienza di Dio e ricordare al credente il Giorno del Giudizio in cui nessuno possederà niente all’infuori della propria fede e del suo operato.
Tale azione deve essere compiuta con l’intenzione di approssimarsi a Dio: “E completate l’Hajj e la ‘Umra per Dio” (2:196).
E’ meritorio pulirsi il corpo e compiere l’abluzione maggiore (ghusl) prima dell’investitura dell’Ihram. Dopo di essa, si dovrà pronunciare la Talbiyyah, ossia la risposta alla chiamata di Dio, che consiste nelle seguenti parole: “Labbayka Allahumma Labbayka, labbayka la sharika laka labbayka. Inna al-hamda wan-ni’mata, laka wal-Mulk, la sharika laka labbayka”.
Il periodo del miqat è nei mesi di Shawwal, Dhul-Qa’da e durante i primi dieci giorni del mese di Dhul-Hijja. La ‘Umra speciale che precede l’Hajj può essere compiuta solo in questo periodo.
I luoghi in cui avviene il miqat sono i seguenti:
Il pellegrino in stato di Ihram deve astenersi da ciò che Dio gli ha proibito durante questo periodo. Tali proibizioni sono le seguenti:
Dopo che il pellegrino si è sbarazzato di qualsiasi segno di ricchezza e prestigio, dimentico di sé stesso al punto tale da non guardarsi neanche allo specchio, potrà dirigersi verso Mecca.
Il Tawaf
Dopo essere entrati nella Sacra Moschea, il pellegrino dovrà circombulare la Ka’bah per sette volte.
La Salat dopo il Tawaf
Dopo il Tawaf il pellegrino dovrà compiere una preghiera rituale speciale dietro ad un luogo particolare chiamato Maqam Ibrahim (la stazione di Ibrahim).
Il Sa’i tra Safa e Marwa
Safa e Marwa sono due monti situati dietro la montagna di Abu Qubays. Il pellegrino dovrà percorrere il tragitto tra Safa e Marwa per sette volte, pratica nota come “sa’i”. Questo sa’i ci ricorda lo sforzo di Hajar, moglie di Ibrahim, che corse sette volte tra questi monti per cercare l’acqua per il suo infante Isma’il. In questa terra deserta Dio le concesse l’acqua facendola sgorgare dalla fonte oggi nota come Zam Zam. E’ la storia che rappresenta per noi la speranza in Dio.
Il Taqsir
Il Taqsir consiste nel tagliarsi una piccola parte dei capelli o delle unghie.
L’intermezzo tra ‘Umra e Hajj
Dopo aver completato la ‘Umra il pellegrino esce dallo stato di Ihram ed è libero di gestire i propri affari fino all’ottavo giorno di Dhul-Hijja. Durante questo lasso di tempo egli può fare conoscenza di altri fratelli e scambiare con essi momenti fraterni.
L’Hajj
L’ottavo giorno di Dhul-Hijja il pellegrino torna in stato di Ihram e si prepara per il grande Pellegrinaggio inclusivo delle seguenti fasi:
Ihram a Mecca
L’ottavo giorno di Dhul-Hijja, dopo la Preghiera di mezzogiorno, il pellegrino ritorna in stato di Ihram. Questa volta l’Ihram viene indossato a Mecca ed è meritorio che ciò avvenga presso il Maqam Ibrahim o lo Hijr Isma’il (luogo attaccato alla Ka’ba in cui sono seppelliti Hajar e suo figlio Isma’il).
Wuquf nella piana di ‘Arafah
Dopo aver visitato la Casa di Dio, il pellegrino si accinge a recarsi nella piana di ‘Arafah. Qui egli può conoscere Dio e comprendere a fondo la sua situazione. Egli dovrà stare nella piana da mezzogiorno fino al tramonto del nono giorno di Dhul-Hijja, riflettendo sui peccati commessi e le proprie mancanze, chiedendo il perdono a Dio e cercando la salvezza il Giorno in cui l’intera umanità sarà adunata.
Wuquf nel Mash’ar al-Haram (Muzdalifa)
Dopo il tramonto il pellegrino lascerà ‘Arafah e si muoverà verso Mash’ar al-Haram. Egli dovrà presenziare Muzdalifa tra l’alba e il levante.
Rami alla Jamaratul-’Uqba a Mina
Dopo il levante il pellegrino si incamminerà verso Mina ove dovrà combattere contro Satana. Si indirizzerà verso il Pilastro Centrale (Jamaratul-’Uqba) e dovrà lapidarlo con sette pietre.
Il sacrificio
Poi si dovrà sacrificare un’animale. Tale sacrificio riflette quello di Ibrahim che, dopo aver sconfitto le tentazioni di Satana, non esitò ad agire in nome di Dio.
Taqsir o Halaq
Sarà poi la volta di radersi i capelli (halaq) o di compiere nuovamente il taqsir. Durante il primo Hajj è altamente meritorio che il pellegrino si radi i capelli. Altrimenti può scegliere tra la rasatura e il taqsir.
I riti a Mecca
Il pellegrino tornerà quindi a Mecca per continuare i riti prescritti che includono:
Il Tawaf al-Nisa’ e la Salat dopo il Tawaf al-Nisa’ si compiono nella stessa modalità del Tawaf e della Salat dopo il Tawaf.
Stare a Mina durante l’undicesima e la dodicesima notte
Dopo aver terminato i riti a Mecca il pellegrino dovrà tornare a Mina per trascorrevi l’undicesima e la dodicesima notte di Dhul-Hijja.
Rami ai tre pilastri
Le ultime gesta dell’Hajj consistono nel lapidare i tre pilatri a Mina: prima quello piccolo, poi quello medio e poi quello grande già lapidato anche in precedenza.
Quando Ibrahim era in procinto di sacrificare suo figlio Isma’il a Mina, Satana cercò di indebolire la sua risolutezza. Prima si avvicinò a Hajar, poi a Isma’il ed infine a Ibrahim ma venne respinto da tutti e tre. Si narra che Satana cercò di fermare Ibrahim per tre volte ma questi lo colpì con sette pietre scacciandolo dalla sua via. I tre pilastri presenti a Mina sono i luoghi di suddetti vicende.
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