Grande manifestazione a Teheran a sostegno della Repubblica Islamica
Un’enorme folla di persone ha partecipato lunedì 26 novembre, a Teheran, a una manifestazione a sostegno della Repubblica Islamica e di condanna dei disordini scoppiati a seguito del recente aumento del prezzo della benzina.
Dopo che importanti manifestazioni per riaffermare la fedeltà all’Islam e alla Rivoluzione si erano tenute nei giorni scorsi in tutte le città e regioni dell’Iran, lunedì è stata la volta della capitale. La popolazione di Teheran è confluita in Meidune Enqelab (Piazza della Rivoluzione) e nelle strade adiacenti per riaffermare la propria fedeltà ai valori della Repubblica Islamica e alla sua Guida Imam Khamenei. Uomini e donne, anziani e giovani di ogni ceto hanno preso parte alla manifestazione rivoluzionaria issando le immagini della Guida della Rivoluzione Islamica e striscioni e cartelli contro Stati Uniti e Israele.
I manifestanti, pur riconoscendo il legittimo diritto della popolazione a protestare pacificamente contro il governo a causa del carovita, della disoccupazione, dell’inflazione e della situazione economica generale, hanno voluto però prendere le distanze e condannare gli atti di teppismo e violenza dei delinquenti e degli agenti al servizio di Stati Uniti, Arabia Saudita e Israele, e al contempo ricordare come le politiche errate o la cattiva amministrazione del presente governo non inficiano l’adesione e lealtà del popolo ai valori, principi e obiettivi della Rivoluzione Islamica, dell’Imam Khomeyni e del sangue dei martiri.
A seguito di un drastico aumento del prezzo della benzina decretato il 15 novembre scorso dal governo, diverse proteste si sono svolte in numerose città e paesi iraniani. Successivamente, come accaduto già in passato, elementi anti-rivoluzionari e agenti nemici armati si sono infiltrati nelle proteste causando ingenti danni e diversi morti e feriti. Numerose banche, edifici governativi e pompe di benzina sono stati dati alle fiamme, ma i teppisti non hanno risparmiato neanche negozi e veicoli privati, abitazioni e perfino ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco che intervenivano per spegnere gli incendi da essi provocati. I funzionari del governo hanno inoltre confermato che diverse persone sono rimaste uccise nelle proteste, tra le quali diversi poliziotti e forze di sicurezza.
Nel corso della grande manifestazione a sostegno della Repubblica Islamica è intervenuto il comandante dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (Pasdaran) Generale Salami, che si è rivolto ai nemici esterni – che hanno avuto un evidente ruolo nei recenti disordini – dicendo: “Ci avete già messo alla prova sul campo di battaglia e siete stati colpiti duramente senza poter rispondere. Alcuni di quegli schiaffi li ha visti tutto il mondo mentre altri no…se varcate le nostre linee rosse vi distruggeremo.”