Chi sono gli Ahl al-Dhikr?
Nella traduzione italiana del Corano a cura del fratello Hamza Piccardo, Sura 16:43, è scritto: “Prima di te non inviammo che uomini da Noi ispirati. Chiedete alla Gente della Scrittura, se non lo sapete.”
La nota in calce sottolinea che per ‘Gente della Scrittura’ bisogna intendere ebrei e cristiani. Così in questo versetto Dio ci inviterebbe a chiedere ad ebrei e cristiani quelle cose che non sappiamo o di cui non siamo sicuri; nel caso specifico dovremmo chiedere loro se è vero che i profeti che hanno preceduto Muhammad (S) erano di natura semplicemente umana.
La stessa interpretazione la riscontriamo in tutte le traduzioni italiane del Corano curate dagli orientalisti.
Nel testo arabo rivelato è però scritto: “Fas’alu ahl al-dhikr in kuntum la ta’lamuna”. Letteramente: “Chiedete agli Ahl al-Dhikr se non sapete.”
Chi sono allora gli Ahl al-Dhikr? Sono davvero gli ebrei e i cristiani?
Contro questa ipotesi bisogna ricordare che il Corano, in diversi versetti, dichiara che essi alterarono la Parola di Dio e scrissero libri con le loro mani affermandone poi la provenienza Divina per acquistare un piccolo vantaggio mondano. Essi – è il Corano ad attestarlo – portano persino testimoni per le loro bugie e per sovvertire la verità. Com’è allora che lo stesso Corano ci invita a rivolgerci ad essi per ciò che non sappiamo?
Al-Bukhari, nel suo Sahih, (“Il Libro della Testimonianza”, cap. ‘Gli ahl-al-shirk – i politeisti – non devono essere consultati’, vol. 3, pag. 163), ha riportato da Abu Hurayra che il Profeta (S) ha detto: “Non credete alle Genti del Libro e neppure considerateli bugiardi, ma dite: ‘Noi crediamo in Dio e a quello che fu rivelato’.”
Questo significa che noi non dobbiamo far loro domande, ma piuttosto ignorarli.
Sempre al-Bukhari, nel suo Sahih, (“Il Libro dell’Unità”, cap. ‘Ogni giorno esponeteGli [le vostre questioni]’, vol. 8, pag. 208), ha riportato che Ibn Abbas disse: “O musulmani! Perché mai fate domande alle Genti del Libro, quando il Suo Libro, rivelato al Suo Profeta, ha le informazioni più recenti da parte di Allah, voi lo recitate a memoria ed è un Libro che non è stato distorto? Allah vi ha rivelato che le Genti del Libro hanno cambiato con le proprie mani quel che gli fu rivelato ed hanno detto: ‘Questo è da Allah’ con lo scopo di ottenere con ciò del beneficio mondano.” Ibn Abbas aggiunse: “La conoscenza rivelatavi non vi è sufficiente per evitarvi di rivolgervi a loro? Per Dio, mai ho visto qualcuno di loro chiedere (a voi) qualcosa riguardo a quello che vi è stato rivelato.”
Oggi, infine, tra le Genti del Libro, i cristiani affermano la natura divina di Gesù (as) mentre gli ebrei li considerano bugiardi non accettando Gesù (as) neppure come Profeta. Entrambi, poi, nascondono l’Islam e ritengono il Profeta (S) un bugiardo e anticristo.
Come si fa allora a chiedere conferma della natura puramente umana dei profeti precedenti Muhammad (S), proprio ai cristiani che di Gesù (as) affermano la natura divina? Appare molto difficile credere che Allah ci inviti a questo. Se dunque ragionevolmente escludiamo le Genti della Scrittura, chi sono allora gli Ahl al-dhikr citati nel versetto?
Secondo testimonianze autentiche accettate fra gli sciiti e i sunniti, quel versetto fu rivelato per la Famiglia del Profeta (as).
Allah, Gloria a Lui, l’Eccelso, diede loro, infatti, la conoscenza completa del Libro affinché i credenti potessero avere un riferimento fidato e sicuro per la comprensione e l’interpretazione del Corano.
Senza la loro presenza nella vita della Ummah, l’errore, il falso ed il vano avrebbero avuto l’opportunità di infiltrarsi e confondere irrimediabilmente la gente.
Essi, gli Ahl al-Bayt (as), sono Muhammad, ‘Ali, Fatima, al-Hasan, al-Husayn più i nove Imam della progenie di al-Husayn (pace su tutti loro), e la loro designazione era valida al tempo della profezia, dopo il Profeta (S) e lo sarà fino all’ora del rendiconto.
Il Profeta di Dio (S) li indicò in molte occasioni e li definì “quelli che sanno.” Lì indicò anche come “quelli profondamente radicati nella Conoscenza e a cui Allah, Gloria a Lui, ha dato la Conoscenza del Libro.”
Queste tradizioni sono sicure, vere e sono state ripetutamente narrate (mutawatir) dagli sciiti sin dal tempo del Profeta (S). Tuttavia, anche diversi studiosi e commentatori sunniti hanno confermato che il versetto in questione fu rivelato a riguardo dell’Ahl-al-Bayt (as). Per chi volesse sincerarsene, si può consultare:
– Al-Imam al-Thalabi, Tafsir al-Kabir, sul significato della Sura 16 (an-Nahl);
– Ibn Kathir, Tafsir al-Qur’an, vol. 2, pag. 570;
– Al-Tabari, Tafsir, vol. 14, pag. 109;
– Tafsir al-Alusi, chiamato Ruh al-Ma’ani, vol. 14, pag. 134;
– Tafsir al-Qurtubi, vol. 11, pag. 272;
– Tafsir al-Hakim, chiamato Shawahid al-Tanzil, vol. 1, pag. 334;
– Tafsir al-Tustari, chiamato Ihqaq al-Haqq, vol. 3, pag. 482;
– Qunduzi al-Hanafi, Yanabi al-Mawadda, pagg. 51 e 140.
Appare chiaro, allora, che la corretta lettura del versetto ci invita a consultare gli Ahl-al-Bayt (as) per tutte quelle questioni che ci lasciano interrogativi, quali quella delle caratteristiche umane degli Inviati che precedettero Muhammad (S), cui allude la prima parte del versetto.
Tratto da “Il Puro Islam”
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