Ayatullah Khamenei: “Il pericolo della distorsione della figura dell’Imam Khomeyni”
Quello che segue è il testo integrale del discorso tenuto il 4 giugno 2015 dall’Imam Khamenei, la Guida della Rivoluzione Islamica, in occasione del ventiseiesimo anniversario della scomparsa dell’Imam Khomeyni. Il discorso è stato tenuto nel mausoleo dell’Imam Khomeyni di fronte a migliaia di credenti.
Ass.Islamica Imam Mahdi (aj)
Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso
La lode appartiene a Iddio, Signore dei Mondi, e la pace e le benedizioni discendano sul nostro Maestro e Profeta, l’amato dai nostri cuori, Abu-l Qasim al-Mustafa Muhammad, e sulla sua Famiglia scelta, pura e immacolata, specialmente sul “Lascito di Dio sulla Terra” (l’Imam Mahdi, ndt).
“O Dio! Proteggi il Tuo Vicario, la Tua Prova, il figlio di Hasan (al-‘Askari) [l’Imam Mahdi, ndt], che le Tue benedizioni siano su di lui e sui suoi antenati, in questo momento e in ogni altro momento, preservando il suo ruolo come Vicario, Protettore, Condottiero e Sostenitore, Guida e Capo, fino a quando Tu non deciderai che egli stabilisca la Tua autorità sulla terra e concedigli la Tua benedizione in eterno.” (Du’a al-Faraj)
O Dio, elargisci su di lui, sui suoi discendenti, sui suoi seguaci e sulla sua gente, e specialmente su tutti coloro che gli obbediscono, e sui suoi nemici e su tutti i popoli del mondo, ciò che illumina i suoi occhi e rende felice il suo cuore.
All’inizio del mio discorso vorrei porgere il mio rispetto alla presenza sacra di Baqiyatullah [l’Imam Mahdi, ndt] (possano le nostre anime essere sacrificate per lui). Tutte le religioni abramitiche credono in un Salvatore alla fine dei tempi, credono che qualcuno emergerà e salverà il mondo dal pantano di oppressione e crudeltà. Nell’Islam il nome di questo Salvatore è stato menzionato. Tutte le scuole islamiche fanno riferimento a questa grande e straordinaria persona divina come “Mahdi”. Probabilmente non vi è alcuna scuola che non crede che il Mahdi emergerà. Egli è un discendente del Santo Profeta. Le scuole islamiche hanno anche specificato il nome e gli epiteti di questo Nobile. La caratteristica della scuola sciita è quella di aver introdotto in modo chiaro e dettagliato questa personalità. Essa lo considera come il figlio dell’undicesimo Imam – il Nobile Imam Hasan al-Askari (la pace discenda su di lui).
Dal punto di vista degli storici e scrittori sciiti la sua data di nascita è completamente chiara. Molte delle altre scuole islamiche non hanno specificato la sua data di nascita o non l’hanno accettata, ma la Shia dimostra l’esistenza e la data di nascita di questa grande personalità con ragioni solide e precise. Alcune persone hanno respinto la possibilità dell’esistenza e sopravvivenza di una persona per tutto questo lungo tempo. Questa è l’unica obiezione che gli oppositori hanno sollevato riguardo la questione del Nobile Mahdi. Comunque il Sacro Corano rimuove questo dubbio con le sue chiare parole. Al Santo Profeta (S) venne detto rispetto al Nobile Noè: “Già inviammo Noè al suo popolo; rimase con loro mille anni meno cinquant’anni.” [Il Sacro Corano, 29: 14]. Questo non significa che egli visse per novecentocinquanta anni, ma l’aspetto esteriore del versetto intende che questa missione – invitare la gente a Dio – durò per novecentocinquanta anni. Questa obiezione è quindi infondata.
La grande caratteristica di questa credenza fra gli Sciiti è quella di produrre speranza. La comunità sciita non si appoggia soltanto sulla sua storia passata ma possiede anche uno sguardo verso il futuro. Una persona che crede nella questione della Mahdawiyat [la credenza nell’Imam Mahdi e nella sua parusia, ndt] dalla prospettiva della dottrina sciita non ha il cuore privo di speranza neanche nelle più difficili circostanze. Vi è sempre un raggio di speranza nel cuore di simile persona. [Gli sciiti] sanno che questa epoca oscura, di oppressione e dominio illegittimo, terminerà. Questo è uno degli effetti e risultati di questa credenza.
Ovviamente la credenza sciita sulla questione della Mahdawiat non è confinata a questo punto: “Le creature di tutto il mondo si nutrono grazie alle sue benedizioni e i cieli e la terra si reggono grazie alla sua esistenza.” [Cfr. Zadul Ma’ad, Mafatih al-Jinan]. Credere nella Mahdawiat è così. Questa fiamma brillante e luce spendente è esistita nelle comunità sciite nel corso dei secoli scorsi e continuerà ad esistere. A Iddio piacendo, l’era dell’Attesa (Intidhar) terminerà.
Ieri era l’anniversario della nascita di questa grande personalità ed ho presentato questa breve descrizione con l’obiettivo di mostrare il nostro rispetto per questo Imam, tra voi cari fratelli e sorelle, in occasione di questo felice anniversario.
Ovviamente ciò voglio discutere con i cari fratelli e sorelle presenti in questa grande e magnifica cerimonia e con il popolo dell’Iran in occasione del 14 di Khordad [anniversario della morte dell’Imam Khomeyni, ndt] è un argomento – come sempre – riguardante il nostro caro Imam. Abbiamo detto molte cose in merito ma vi è ancora spazio per parlare di questo grande uomo. Oggi quello che voglio discutere con voi è la distorsione della personalità dell’Imam.
Le personalità possono essere distorte? Noi utilizziamo generalmente il termine “tahrif” (alterazione, distorsione) per i testi e documenti, ma possono essere distorte anche le personalità? Si, possono esserlo. Distorcere le personalità significa che gli elementi principali e costitutivi di una grande persona rimangono sconosciuti o vengono definiti in modo errato, deviante e superficiale. Tutte queste cose sono legate alla distorsione della personalità.
Se una persona è esemplare, Imam e guida, il suo comportamento e parole costituiranno un punto di riferimento per le future generazioni; pertanto se [la figura di questa persona] viene distorta, ciò costituirà una grande perdita. L’Imam non deve essere solo considerato come una personalità rispettabile nella storia. Alcune persone vogliono questo. Essi dicono: “L’Imam era una persona onorabile nella storia di questa nazione. Era attivo e valoroso ma è morto ed il suo tempo è finito. Continueremo a rispettarlo e menzionare il suo nome con grande ammirazione. Questa è l’unica cosa che faremo.” Alcune persone vogliono introdurre l’Imam in questo modo. Vogliono rappresentarlo così. E’ sbagliato.
L’Imam è l’incarnazione del grande Movimento che il popolo dell’Iran ha iniziato e con cui ha trasformato la propria storia. L’Imam è stato il fondatore di una scuola di pensiero intellettuale, politica e sociale. Il popolo iraniano ha accettato questa scuola di pensiero e questo sentiero, e vi si è incamminato. La continuazione di questo sentiero dipende dall’averne una corretta comprensione. Senza conoscere l’Imam – vale a dire senza conoscere i suoi principi – questo sentiero non verrà conosciuto. E’ evidente che la nostra discussione riguarda i principi intellettuali dell’Imam e non attiene le sue decisioni temporanee che sono confinate ad un tempo e luogo specifico. La nostra discussione attiene la struttura principale del pensiero del nostro grande Imam, della quale vogliamo ottenere una corretta comprensione.
L’Imam era un grande faqih (giurisperito islamico). Egli era un eminente e grande faqih, filosofo ed esperto di ‘irfan nazari (gnosi speculativa). Era una personalità ragguardevole in questi campi e nell’area sapienziale. L’eminenza della personalità dell’Imam non dipende però da questi fattori, ma si manifesta piuttosto in questo versetto: “Lottate per Dio come Egli ha diritto [che si lotti].” [Sacro Corano, 22: 78]. Con il suo eminente retroterra sapienziale egli è entrato nell’arena del jihad sulla Via di Dio, ha continuato questo jihad fino alla fine della sua vita ed ha creato un grande Movimento non solo nella sua stessa nazione, ma anche nella nostra regione, nell’intero mondo islamico e – in un certo senso – in tutto il mondo. Il prodotto di questo Movimento è stato unico.
Nella storia della nostra nazione, due grandi e inaudite opere sono state realizzate dall’Imam. Una è stata la distruzione di una struttura che era basata su una crudele e irrazionale monarchia ereditaria. Questa monarchia ereditaria aveva una storia millenaria nella nostra nazione. Questa vecchia e derelitta struttura – in base alla quale alcune persone prendevano il governo con la forza della spada e delle armi e poi lo passavano ad altre persone per via ereditaria – era una consuetudine errata e irrazionale che dominava la nostra nazione da molti secoli. Il primo compito che l’Imam realizzò fu distruggere questa struttura sbagliata e affidare gli affari al popolo.
Il secondo grande compito che il nostro grande Imam realizzò fu la creazione di un governo basato sui principi dell’Islam. Si tratta di qualcosa senza precedenti nella storia della nostra nazione e nella storia dell’Islam dopo l’era iniziale islamica. Questo grande jihad che il nostro Imam realizzò ha dato vita a simile valoroso frutto. E’ necessario pertanto dire che “Egli lotta nella Sua causa [di Dio] così come Gli è dovuto” [Bihar al-Anwar, vol. 33, p. 18], che ha un parallelo anche nel Sacro Corano: “Lottate per Dio come Egli ha diritto [che si lotti].”. Al pari degli altri awliya (prossimi, amici di Dio, ndt), questo grande uomo era una manifestazione di “Egli lotta nella Sua causa [di Dio], così come Gli è dovuto.”
Ovviamente devo dire tra parentesi che questo grande jihad non era meramente politico, sociale e culturale, ma oltre a tutte queste forme, egli intraprese il jihad interiore. Egli intraprese un jihad contro la propria nafs (anima concupiscente) e preservò la sua costante relazione con Dio Altissimo. Questa è un’altra lezione. Se entriamo nell’arena del jihad culturale, scientifico, politico e militare non abbiamo il diritto di ignorare questa parte di jihad [interiore]. Il nostro grande Imam era umile di fronte a Dio, piangeva, leggeva le invocazioni e si affidava a Dio.
Egli era solito ripetere questa parte della Munajat Sha’baniyya nei suoi discorsi del mese di Shaban: “O Dio! Concedimi totale distacco da tutto quello che non sei Tu e avvicinami a Te; illumina la visione dei nostri cuori con la luce che sorge nel guardarTi, affinché possiamo attraversare i veli di luce e raggiungere la Fonte della Magnificenza, e i nostri spiriti siano elevati con lo splendore della Tua Santità.” [Iqbal al-‘A’mal, vol. 2, p. 687]. Questa era la sua condotta, le sue lacrime al sorgere del sole, le sue invocazioni, le sue preghiere e la sua costante relazione con Dio. Questa condizione formò una fonte spirituale di sostegno per la continuazione del jihad di questo grande uomo. Dobbiamo ricordarci di questa attenzione del nostro Imam nel Jihad sulla Via di Dio.
Il sistema intellettuale dell’Imam possedeva tutte le caratteristiche di una scuola di pensiero intellettuale, sociale e politica. Prima di tutto era basato su una visione unitaria (tawhidi) del mondo. Tutte le sue attività e ogni sua logica erano basate sul Tawhid (Unità e Unicità di Dio), il fondamento di ogni pensiero islamico.
Un’altra caratteristica di questo sistema intellettuale – che è diventato una scuola di pensiero nel vero senso della parola – è quello di essere attuale. Esso abbraccia tutte le questioni attinenti le società umana e quella iraniana in particolare. I destinatari del sistema intellettuale dell’Imam percepivano ciò. Nella scuola di pensiero dell’Imam l’opposizione alla tirannia e all’arroganza rappresentavano la questione principale. Il popolo dell’Iran e gli altri popoli musulmani lo percepirono tangibilmente. E’ per questo che il suo invito venne promosso ovunque.
Un’altra caratteristica della sua scuola di pensiero intellettuale era quella di essere vivente, dinamica e pratica. Non era simile ad altre teorie filosofiche che contengono parole bellissime ma che non sono applicabili nell’arena dell’azione. La logica, il pensiero ed il sentiero dell’Imam erano applicabili. Il suo sentiero poteva essere applicato nell’arena dell’azione ed è per questo che raggiunse la vittoria e continuò. Questa sentiero ha cambiato quello della storia della nostra nazione.
Noi popolo dell’Iran eravamo un popolo sottomesso che annegava nella disperazione e senza meta. Eravamo un popolo dipendente, trattenuto arretrato appositamente. Erano soliti imporre tanto i loro pensieri quanto la loro cultura sul nostro popolo. Erano soliti prendere le nostre risorse economiche e ci hanno fatto sprofondare in un pantano di abitudini negative. Eravamo un popolo così, ma l’Imam ci ha trasformato in un popolo motivato, speranzoso e dinamico che ha raggiunto grandi obiettivi. Oggi il popolo iraniano è dinamico, motivato e speranzoso e si muove in direzione di grandi obiettivi. Ovviamente siamo lontano dal raggiungerli, ma il punto importante è che ci stiamo muovendo verso di essi. Il punto importante è che il nostro popolo possiede l’energia e la determinazione per fare progressi. L’aspetto importante è che i nostri giovani credono di poter raggiungere questi obiettivi, di poter ottenere una completa giustizia sociale, di donare progresso e ricchezza a questa nazione ed aiutarla a diventare potente, avanzata e degna della sua identità storica. Oggi questa speranza si diffonde come un’onda attraverso la nazione e i nostri giovani si muovono in questa direzione. Ci siamo salvati dall’intossicazione e dalla sonnolenza. Ciò è stato fatto dal Movimento del nostro Imam, è stato compiuto da questo grande uomo.
Se il popolo iraniano vuole raggiungere questi obiettivi e continuare questo sentiero, deve ottenere una comprensione corretta del sentiero e dei principi del nostro grande Imam e non deve permettere che la sua personalità venga distorta. Distorcere una personalità equivale a distorcere il suo sentiero e cambiare la retta via del popolo dell’Iran. Se noi perdiamo e – Dio non voglia – deliberatamente accantoniamo il sentiero dell’Imam, il popolo iraniano riceverà uno schiaffo sul proprio volto. Ognuno deve sapere che lo stomaco insaziabile dell’Arroganza Mondiale non ha ignorato la nostra nazione in alcun modo. Una nazione ricca e grande, collocata in un crocevia globale sensibile, è molto importante per le potenze ingannatrici del mondo. Non hanno abbandonato la loro avidità e non hanno chiuso i loro occhi sulla nostra nazione.
Essi si ritireranno soltanto quando voi, popolo dell’Iran, avrete ottenuto tale potere e fatto simile progresso da togliergli ogni speranza. E’ qui che il pericolo della distorsione della personalità dell’Imam diventa significativo. Se la personalità dell’Imam viene distorta e se viene introdotta in modo errato e sbagliato, tutti questi gravi pericoli minacceranno il popolo dell’Iran. E’ qui che il pericolo della distorsione della sua personalità deve richiamare l’attenzione dei responsabili della nazione, degli intellettuali della Rivoluzione, dei vecchi studenti dell’Imam, di coloro che sono interessati al suo sentiero e di tutti i giovani, i sapienti e le personalità universitarie e della Hawzah. Essi devono prendere in considerazione questo come un ammonimento. Questa era l’introduzione al mio discorso.
Anche durante la vita dell’Imam vennero fatti sforzi per distorcere la sua personalità. Da una parte questo lavoro veniva compiuto dal nemico che cercò nella propaganda mondiale – sin dall’inizio della Rivoluzione – di introdurre l’Imam come un rivoluzionario duro e violento – al pari di quelli che erano esistiti nelle grandi e famose rivoluzioni avvenute nel mondo, come quella Francese, quella Marxista in Unione Sovietica e in altre. Egli venne presentato come una persona violenta e dura, sempre accigliato, interessato solamente ad affrontare il nemico e privo di emozioni e flessibilità. Essi volevano presentare l’Imam in questo modo, ma era sbagliato.
Si, l’Imam era deciso e determinato e non vacillò nella sua risoluzione – spiegherò questo aspetto più avanti – ma era anche la manifestazione di affetto, grazia, gentilezza, simpatia e amore per Dio e per i Suoi servi, in particolar modo per gli oppressi e i diseredati della società. Dai primi giorni della Rivoluzione questo fu quello che il nemico cercò di fare con la sua propaganda mondiale contro il nostro Imam.
Dall’altra parte alcune persone all’interno della nazione cercavano di distorcere la personalità dell’Imam, consapevolmente o meno. Lo facevano anche mentre era in vita. Gli attribuivano ogni opinione che ritenevano appropriata, anche se non aveva nulla a che fare con lui. La stessa tendenza è continuata dopo la sua dipartita. Alcune persone andarono così lontane da arrivare a descrivere l’Imam come un liberale che non aveva vincoli e limiti nella politica e perfino nel campo culturale e scientifico. Anche questo è completamente sbagliato.
Se vogliamo identificare la personalità dell’Imam nel vero senso della parola, vi è un certo metodo per farlo. Se seguiamo questo metodo – di cui parlerò – il problema sarà risolto. Se non lo seguiamo, alcune persone potranno introdurre l’Imam secondo i loro stessi interessi e opinioni, e altri potranno ritenere necessario fornirne un’altra presentazione sulla base di altri interessi ed eventi che accadono nel mondo. Questo non deve essere fatto. La popolarità dell’Imam tra la gente è una cosa permanente. Il nemico non ha potuto distruggerla. Per questo motivo la questione della distorsione della personalità dell’Imam – che ha influenzato i cuori di molte persone all’interno e all’esterno della nazione – va considerata un grave pericolo.
Il modo per prevenire questa distorsione è rileggere i principi dell’Imam. Egli aveva certi principi e linee guida. Questi principi sono stati annunciati in differenti dichiarazioni, che sono state fatte durante i suoi dieci anni di governo islamico e prima di questo, durante i quindici anni di era rivoluzionaria. I principi dell’Imam possono essere rinvenuti in queste dichiarazioni. Quando noi raccogliamo questi principi e linee guida, verrà formato un sistema che appartiene al nostro Imam. Questa è la personalità dell’Imam.
Non sto dicendo che dovete prestare attenzione ad ogni questione marginale. La vita dell’Imam – come quella di altre persone – ha avuto alti e bassi. Durante la sua vita hanno avuto luogo alcuni eventi, ognuno dei quali aveva determinate esigenze. Ci stiamo riferendo quindi alle questioni fondamentali della sua vita che sono innegabili e che rientrano tra i chiari principi dell’Imam. Nel corso di molti anni – prima e dopo la formazione del governo islamico; prima, durante e dopo gli otto anni di Guerra Imposta – l’Imam ha ripetuto questi principi nelle sue dichiarazioni. Ovviamente non dobbiamo scegliere questi principi in maniera selettiva ed esclusiva. Farò riferimento solo a cinque o sei principi, ma vorrei dire che potrebbero essere più di questi. Gli esperti e coloro che hanno la capacità di realizzare questo compito devono farlo. Essi devono vedere le dichiarazioni dell’Imam – grazie a Dio le sue dichiarazioni e discorsi sono stati pubblicati e sono disponibili per chiunque – ed estrarre questi principi.
Oggi non posso fare riferimento a tutti i principi che possono essere desunti dalle dichiarazioni dell’Imam, pertanto farò riferimento soltanto a cinque o sei di essi. Ma non voglio agire in maniera selettiva. Quindi chiedo alle altre persone di fare ricerche in tal senso e desumere gli altri principi. Quelli dei quali voglio parlare costituiscono una chiara parte della sua logica, scuola di pensiero, sentiero e orientamento.
La prima questione presente nella scuola dell’Imam è che egli ha presentato il puro Islam Mohammadiano e rigettato l’Islam Americano. Egli ha contrapposto il Puro Islam e l’Islam Americano. Che cos’è l’Islam Americano? Nella nostra epoca, durante la vita dell’Imam e in ogni tempo – per quanto ne sappiamo, anche in futuro la situazione sarà la stessa – l’Islam Americano ha soltanto due rami: uno è quello dell’Islam secolare e l’altro è quello dell’Islam fossilizzato. L’Imam collocò sempre coloro che avevano un pensiero secolare – vale a dire coloro che volevano che la società e il comportamento sociale individuale fossero separati dall’Islam – sullo stesso piano di coloro che avevano un approccio fossilizzato. Con quest’ultimo intendendo coloro che adottano una prospettiva arretrata e fanatica su aspetti errati che non è accettabile per le persone dagli ampi orizzonti. Questo è il significato di essere fossilizzati. L’Imam menzionò sempre insieme queste persone. Se voi date uno sguardo oggi, vedrete che entrambi questi tipi di Islam esistono nel mondo islamico ed entrambi sono sostenuti dalle potenze arroganti del mondo e dagli Stati Uniti.
Oggi il deviante DAESH (ISIS), al-Qaeda e altri movimenti simili sono sostenuti dagli Stati Uniti e da Israele. Anche altri movimenti che operano nel nome dell’Islam, ma che sono estranei all’azione islamica, al fiqh e alla Shariah sono sostenuti dagli Stati Uniti. Dal punto di vista del nostro grande Imam, il Puro Islam è quello basato sul Libro (il Sacro Corano) e la Sunnah (la Tradizione del Profeta), ottenuto con chiari pensieri, con la familiarità con gli sviluppi del tempo e con metodi scientifici, ben stabiliti e sviluppati nei seminari islamici. Non si può prescindere dal metodo di istinbat [derivazione] e lasciare che chiunque apra il Sacro Corano e desuma i principi del movimento sociale. Non è affatto così. Vi è un metodo determinato che è scientifico e ben stabilito. Vi sono delle persone che possono seguire questo metodo. Questo è il Puro Islam dal punto di vista dell’Imam. Ovviamente anche il mero conoscere questo metodo non rende la persona capace [di applicarlo].
Essi devono anche possedere un pensiero chiaro, familiarità con gli sviluppi del tempo e luogo, comprendere le necessità umane e delle società islamiche e conoscere il nemico e i suoi metodi di inimicizia. Solo allora essi saranno in grado di identificare e introdurre il Puro Islam. Il tipo di Islam che viene praticato dagli “akhund [sinonimo di “shaykh”, ndt] di corte” – l’Imam ripetutamente usò questo termine in riferimento a questa gente –, il tipo di Islam che viene promosso da DAESH, il tipo di Islam che è indifferente ai crimini commessi dai sionisti e dagli Stati Uniti e il tipo di Islam che è dipendente dall’America e dalle grandi potenze e agisce su indicazione degli Stati Uniti, hanno tutti la testa in un’unica mangiatoia. Essi si trovano sullo stesso piano e dal punto di vista dell’Imam sono tutti invalidi. Il tipo di Islam che l’Imam ha introdotto è contro tutti questi [falsi] tipi di Islam. I seguaci dell’Imam devono tracciare una linea tra il Puro Islam e l’Islam secolare e fossilizzato. Essi devono identificare e seguire il Puro Islam. Questo è uno dei principi dell’Imam e non si tratta di qualcosa di cui egli parlò una volta, ma è piuttosto evidente lungo le sue dichiarazioni.
Il secondo principio è fare affidamento sull’assistenza divina, affidarsi alla veridicità delle promesse divine e – di contro – non affidarsi alle potenze arroganti e prepotenti mondiali. Questo è uno degli elementi costitutivi della scuola di pensiero dell’Imam: affidarsi al potere divino. Iddio Altissimo ha fatto certe promesse ai credenti. Coloro che non credono in queste promesse divine sono stati maledetti da Dio: “Dio li ha maledetti“ [Sacro Corano, 9: 68] e “Non hai visto coloro che si sono alleati con quelli con i quali Dio è adirato?“ [Sacro Corano, 58: 14]. Chi sono coloro con i quali “Dio si è adirato?” Coloro “che hanno cattiva opinione di Dio. Che la sventura si abbatta su di loro! Dio è adirato contro di loro, li ha maledetti e ha preparato per loro l’Inferno: qual triste avvenire!“ [Sacro Corano, 48: 6]. Credere nelle promesse divine e nella loro veridicità è uno degli elementi del pensiero del nostro grande Imam. Dio dice: “Sostenete la causa di Dio, Egli vi aiuterà” [Sacro Corano, 47:7]. Noi dobbiamo affidarci e credere in questa promessa.
Al contrario, non dobbiamo affidarci affatto alle false promesse che i nemici e le potenze arroganti mondiali offrono. Questo è completamente visibile nelle azioni, dalla condotta e dalle dichiarazioni dell’Imam. L’affidarsi e l’avere fiducia nel Potere di Dio aiutò il nostro grande Imam ad essere schietto nell’annunciare le sue posizioni rivoluzionarie. L’Imam era solito parlare in maniera franca ed era sincero nell’esprimere ciò in cui credeva perché si affidava a Dio. Questo non significa che egli non era consapevole del fatto che le potenze non gradivano quanto egli diceva e se ne adiravano. Egli ne era consapevole, ma credeva nella potenza ed assistenza divina.
Egli non faceva convenevoli di fronte agli eventi. Egli rispose ad una delle lettere che gli era stata scritta…in generale, probabilmente egli rispose soltanto a due delle lettere che gli erano state scritte dai governi arroganti o da coloro che erano collegati a governi arroganti mondiali. Egli rispose a questa lettera con totale franchezza ed essa venne trasmessa dall’IRIB (la televisione nazionale della Repubblica Islamica dell’Iran). Ovviamente l’Imam parlò in modo educato, ma annunciò la sua posizione chiara e decisa in queste lettere. Simile affidamento in Dio si diffuse nelle vene del popolo come il sangue. Come risultato della sua condotta, anche il popolo iniziò a fare affidamento in Dio Altissimo, a credere nel sostegno divino e ad entrare in questo sentiero. La sfiducia dell’Imam nelle potenze arroganti lo portò ad ignorare le loro promesse. Il Presidente degli Stati Uniti – Reagan, che era un Presidente potente – scrisse lettere e inviò messaggi ed agenti all’Imam, ma l’Imam non gli prestò alcuna attenzione. Egli non rispose alle sue lettere e non prestò alcuna attenzione alle promesse fatte da Reagan.
In un’altra occasione, uno dei governi che dipendeva dagli Stati Uniti fece una promessa sulla fine della Guerra Imposta (dall’Iraq Baathista di Saddam). Si parlò di centinaia o migliaia di miliardi, ma l’Imam non prestò alcuna attenzione e non si fidò di loro. Ai nostri giorni percepiamo questo in differenti campi. Possiamo vedere che non è possibile affidarsi alle promesse fatte dalle potenze arroganti, che non possiamo affidarci a quanto dicono negli incontri privati. Possiamo percepirlo. L’Imam fece di questo uno dei suoi principali pilastri: affidarsi in Dio e diffidare delle potenze arroganti.
Questo ovviamente non significa che egli tagliò le sue relazioni con il mondo. I capi di Stato inviavano messaggi di congratulazioni all’Imam in differenti occasioni e l’Imam era solito rispondere ai loro messaggi. Queste relazioni esistevano a livello ordinario, educato e rispettoso, ma egli diffidava delle potenze arroganti e prepotenti e dei loro seguaci.
Il terzo principio era quello di credere nella determinazione e potere della gente, e di opporsi allo statalismo. Questa era una delle principiali linee guida del Movimento dell’Imam. In quei giorni vi era un tentativo di affidare tutte le responsabilità economiche al governo a causa della errata interpretazione degli eventi, ma l’Imam emise molte volte degli avvisi. Questi avvisi sono chiaramente visibili nelle sue dichiarazioni. Egli disse che queste faccende devono essere affidate al popolo. Egli aveva fiducia nel popolo nelle questioni economiche e nelle questioni militari. Ognuno deve prestare attenzione al fatto che sin dall’inizio l’Imam sostenne l’esercito. La persona che prevenne la dissoluzione dell’esercito fu l’Imam. Nonostante ciò, egli stabilì il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (Sepah Pasdaran Enghelab Eslami), e più tardi i Basij. Egli trasformò il movimento militare in un movimento popolare. Nelle questioni economiche, nelle questioni militari ed anche in quelle relative alla costruzione della nazione si affidò al popolo. Egli creò “Jihad Sazandeghi” (Il Jihad della Costruzione, l’organizzazione addetta alla ricostruzione della nazione). Si affidò al popolo soprattutto sulla questione delle elezioni. Egli si affidò al voto della gente nell’amministrare la nazione e stabilire un ordinamento politico.
Il nostro magnanime Imam governò per dieci anni. Per otto di questi dieci anni la nazione si trovava in guerra. Le città venivano bombardate e le nostre basi militari erano in guerra. Nella nostra nazione si sono tenute circa dieci elezioni in questo periodo, ma nessuna elezione venne ritardata di un singolo giorno. In tutte le fasi e in tutte le circostanze il nostro Imam sottolineò che le lezioni dovevano essere tenute nella data stabilita. In alcune nazioni è comune (in simili circostanze) dichiarare uno stato di emergenza, ma l’Imam non lo fece neanche per un solo giorno, perché dava grande significato alle elezioni. Nel giorno delle elezioni, il nostro Imam era tra le prime persone a mostrare la propria presenza nei seggi. Egli credeva nel popolo, e teneva il voto, le opinioni e le decisioni della popolazione in alta considerazione nel vero senso della parola.
Egli poteva non concordare con le persone su alcune questioni, ma mostrava il rispetto per il voto del popolo, ritenuto rispettabile e valido. Questo era uno dei suoi principi. Per quanto attiene al popolo egli non si limitava a ciò, ma lo descriveva ai funzionari come il padrone. L’Imam era solito ripetere che il popolo è il nostro padrone. In alcune occasioni si descrisse come servo del popolo. Egli disse: “Se vengo chiamato ‘servo del popolo’ è meglio che essere chiamato ‘la Guida’”. Questa dichiarazione è brillante. Indica la posizione eminente del popolo e del suo pensiero, voto e presenza nella mente dell’Imam. Anche il popolo diede una risposta appropriata. Esso mostrò la sua presenza sulla scena. Quando egli chiamò il popolo, esso mostrò la sua presenza con tutto il suo cuore e anima. Si trattava di una relazione reciproca. L’Imam si fidava del popolo e il popolo si fidava dell’Imam. L’Imam amava il popolo e il popolo amava l’Imam. Questa relazione reciproca è naturale.
Il quarto punto riguarda le questioni interne della nazione. L’Imam era un ardente difensore del debole e del diseredato. Egli rifiutava l’iniquità economica in maniera seria e severa. Rifiutava la vita lussuosa. Difendeva la giustizia sociale nel vero senso della parola. La difesa dei ceti diseredati della società era forse una delle questioni che ripeté maggiormente nei suoi discorsi. Questa era una delle sue chiare e determinate linee guida. Ognuno deve cercare di sradicare la povertà. Ognuno deve cercare di liberare i ceti diseredati dalla povertà. Ognuno deve aiutarli quanto può. Dall’altra parte egli ammoniva i responsabili della nazione dal condurre una vita lussuosa. Questo è stato menzionato anche nel Sacro Corano: “Eppure abitavate nelle case di coloro che avevano fatto torto a se stessi” [Sacro Corano, 14: 45]. Egli era solito ammonire tutti dal condurre una vita lussuosa.
Egli sottolineava che i responsabili devono avere fiducia nella lealtà dei ceti diseredati. Disse più volte che sono gli abitanti delle baraccopoli, le classi povere e diseredate a riempire la scena, nonostante la loro povertà. Senza neanche lamentarsi essi partecipano nelle arene più pericolose. Al contrario, i privilegiati erano coloro che più si lamentavano se c’era un problema in un campo determinato. Dal punto di vista dell’Imam la lealtà della classe media e diseredata era un fenomeno ragguardevole e vi poneva grande enfasi. Egli sottolineò anche la necessità di utilizzare i fondi pubblici in modo corretto, evitando lo spreco. Questa era un’altra linea guida fondamentale che l’Imam aveva: la questione di amministrare la giustizia sociale, difendere i ceti svantaggiati, evitare uno stile di vita lussuoso e intraprendere un’azione in questa direzione.
Il quinto punto attiene la politica estera. L’Imam era presente sul campo contro le potenze arroganti e i prepotenti internazionali e lo fece in maniera chiara. Egli non mostrò loro alcuna considerazione. E’ per questo che nel confronto tra le potenze arroganti e prepotenti mondiali e gli oppressi, l’Imam era con questi ultimi. Egli lo annunciò continuamente in maniera chiara e senza alcuna considerazione e paura. Era un ardente difensore degli oppressi in tutto il mondo e non scese a compromessi con le potenze arroganti.
Il termine “Grande Satana” coniato dall’Imam per gli Stati Uniti fu un’intuizione straordinaria. Le implicazioni dottrinali e pratiche del termine “Grande Satana” sono particolarmente ampie. Quando voi considerate qualcuno o qualche organizzazione come “Satana”, è chiaro come dovete comportarvi e quali devono essere i vostri sentimenti con loro. Fino all’ultimo giorno l’Imam ebbe lo stesso sentimento verso gli Stati Uniti. Egli era solito utilizzare il termine “Grande Satana” e vi credeva con tutto il suo cuore e anima.
Al contrario, dall’inizio, vi erano alcune persone che non prestavano attenzione al fatto che gli Stati Uniti erano i fautori del regime taghuti (lo Shah, n.d.t.) che era stato rovesciato dal popolo dell’Iran. Il popolo iraniano rovesciò il regime taghuti, ma vi erano alcune persone in quei giorni che sostenevano la presenza e le attività degli Stati Uniti – anche le attività di specifiche organizzazioni americane – all’interno della nazione. Il maggiore disaccordo tra il governo provvisorio e il nostro Imam era proprio su questo punto. Noi ne siamo stati testimoni diretti. Essi non prestavano attenzione al fatto che gli Stati Uniti fossero i fautori del regime taghuti. Tale regime era stato adesso rovesciato, ma il sistema che lo sosteneva continuava a prevalere ed era ancora attivo. Se gli fosse stata data un’opportunità, avrebbe ripristinato le sue attività e sferrato un colpo, traendo vantaggio dai nostri punti deboli.
Essi non prestavano attenzione a questo, ma l’Imam si. La sua posizione sulla questione del “Nido di Spie” (la presa da parte degli studenti rivoluzionari dell’ambasciata americana a Tehran che operava da centro di spionaggio, ndt) era basata su questa prospettiva. Alcune persone nel mondo non hanno prestato attenzione a questo aspetto e come risultato hanno ricevuto un colpo. Non vogliamo adesso incolpare e criticare qualcuno, ma questo è un colpo che alcune persone hanno ricevuto perché hanno rovesciato regimi reazionari e arroganti, ignorando però le forze che si celavano dietro. L’Imam vide queste forze che si celavano dietro dal primo giorno e le affrontò. Così, fino alla fine della sua vita, la sua posizione era contraria agli Stati Uniti e al loro sistema politico e di ‘intelligence’.
Al contrario nel corso di questi lunghi anni l’Imam sostenne e difese la Palestina. Egli difese la Palestina e l’Afghanistan. Il giorno in cui i Sovietici entrarono in Afghanistan il nostro grande Imam adottò una posizione decisiva e determinata contro i Sovietici nonostante noi fossimo impegnati contro gli Stati Uniti. Usualmente, quando dei governi sono in conflitto con un certo campo, fanno compromessi con gli altri campi. Perfino alcuni governi che avevano un orientamento occidentale non adottarono la posizione decisa assunta dall’Imam. Ma il nostro Imam sostenne il popolo dell’Afghanistan e del Libano senza alcuna considerazione. Egli offrì il suo sostegno ai Palestinesi in modo molto genuino ed onesto. Questa era la logica dell’Imam nell’affrontare l’Arroganza.
Con questa logica è possibile comprendere gli eventi globali e conoscere quale è la posizione corretta. Oggi noi ci opponiamo tanto al comportamento oppressivo e selvaggio di DAESH (ISIS) in Iraq e Siria quanto al comportamento oppressivo della polizia federale americana all’interno del suo stesso paese. Entrambi sono uguali. Noi ci opponiamo all’embargo di Gaza, che è un embargo oppressivo contro il popolo oppresso palestinese, come ci opponiamo ai bombardamenti del popolo innocente e indifeso dello Yemen. Ci opponiamo alle misure restrittive adottate contro il popolo del Bahrain come ci opponiamo agli attacchi dei droni americani contro il popolo dell’Afghanistan e del Pakistan. Questa era la logica dell’Imam.
Ovunque esiste oppressione vi sono due parti: l’oppressore e l’oppresso. Noi difendiamo l’oppresso e ci opponiamo all’oppressore. Questa era la posizione che l’Imam adottò in maniera chiara e questa era una delle sue principali linee guida. Anche oggi quella della Palestina è per noi una delle questioni principali, per determinati motivi. Ognuno deve sapere questo: la questione della Palestina non verrà rimossa dall’agenda della Repubblica Islamica. La questione della Palestina è il campo di un Jihad islamico per noi obbligatorio e necessario e nessun evento ci separerà da essa. Alcune persone possono non adempiere ai loro doveri sul campo di battaglia della Palestina, ma noi sappiamo distinguere tra loro e il popolo palestinese. Il popolo e i mujahidin palestinesi continueranno ad avere il nostro sostegno e supporto.
Un’altra linea guida principale nel pensiero dell’Imam era la questione dell’indipendenza della nazione e del rifiuto dell’egemonia dell’Arroganza. Questo è un altro importante capitolo. Lo scorso anno ho detto ai partecipanti alla stessa cerimonia: “Indipendenza significa la libertà di un popolo”. Questo è il significato di indipendenza. Se alcune persone scandiscono lo slogan della libertà individuale ma parlano contro l’indipendenza nazionale vi è contraddizione. Come è possibile che la libertà individuale delle persone sia rispettabile, ma la libertà di un popolo e di una nazione di fronte alle sanzioni, ai nemici e agli stranieri non goda di questo rispetto? Ciò è incomprensibile e inaccettabile per chiunque. Sfortunatamente, ci sono alcune persone che formulano teorie contrarie all’indipendenza nazionale. Alcune volte esse definiscono l’indipendenza come “isolamento”, altre volte dicono che “oggi l’indipendenza delle nazioni non è considerata un valore”. A volte scrivono e diffondono cose simili, e queste idee entrano nella società. Alcune persone si muovono così. Questo è un grave sbaglio e un errore importante e pericoloso.
L’Imam credeva nell’indipendenza della nazione e nel rifiutare il dominio straniero sulla nazione. Nel corso degli anni molte delle attività che il nostro nemico realizzò contro la nazione e il popolo miravano a minarne l’indipendenza. Il nemico colpì la nostra indipendenza attraverso sanzioni o minacce. Ognuno deve essere vigile. Ognuno deve conoscere quali sono gli obiettivi del nemico. Questa è un’altra linea guida fondamentale.
Un’altra linea guida fondamentale nel pensiero e sentiero dell’Imam – questa è l’ultima questione che toccherò – era quella dell’unità nazionale e del riporre attenzione alla sedizione, si trattasse di sedizione religiosa – Sciiti e Sunniti – o sedizione etnica come Persiani, Arabi, Turchi, Kurdi, Lori e Baluchi, ecc. Creare sedizione era una delle strategie principali del nemico. Sin dall’inizio il nostro grande Imam pose un’enfasi unica ed ineguagliabile sull’unità nazionale e la solidarietà del popolo. Questa era una delle sue linee guida. Anche oggi dobbiamo seguire questa linea guida. Oggi voi potete vedere che la politica di creare sedizione nel mondo islamico è una delle principali strategie dell’Arroganza. Gli americani arrivano a parlare di Islam Sciita e Islam Sunnita! Essi sostengono uno e attaccano l’altro. Questo mentre sin dall’inizio la Repubblica Islamica ha adottato una prospettiva identica verso le differenti scuole: noi ci siamo comportati con i nostri fratelli palestinesi – che sono sunniti – nello stesso modo in cui ci siamo comportati con i nostri fratelli sciiti di Hezbollah in Libano. Ovunque abbiamo agito nello stesso modo. Questa era la prospettiva del nostro grande Imam all’interno della nazione.
Nel mondo islamico la prospettiva della Repubblica Islamica è quella di edificare la Ummah. Quando servi di secondo piano dell’America tirano fuori la questione della “Mezzaluna Sciita”, essi mostrano le loro politiche di sedizione. Quando gli Stati Uniti, nonostante la loro martellante propaganda, sono morbidi con i gruppi takfiri e sediziosi in Iraq e Siria – e probabilmente in alcuni casi di nascosto li aiutano e i loro agenti li appoggiano chiaramente – questo mostra che il ruolo di creare fitnah (divisione, sedizione) è una questione vitale dal punto di vista dei nemici dell’Islam e dei Musulmani e dei nemici della Repubblica Islamica. Ognuno deve prestare attenzione a questo. Sia gli Sciiti che i Sunniti devono prestare attenzione a questo aspetto. Essi non devono essere ingannati dallo stratagemma del nemico. Il tipo di “Sunnismo” che viene supportato dagli Stati Uniti e il tipo di “Sciismo” che viene esportato da Londra nel mondo intero sono simili uno all’altro. Entrambi sono fratelli di Satana. Entrambi sono agenti degli Stati Uniti, dell’Occidente e dell’Arroganza.
L’armonia e l’unità – sulle quali abbiamo insistito all’inizio dell’anno e alle quali abbiamo più volte fatto riferimento – sono basate su questo: all’interno della nazione, fratelli e sorelle di varie etnie e scuole devono formare una mano unita come grazie a Dio hanno fatto fino ad oggi, e non devono permettere al nemico di penetrare all’interno del territorio del mondo islamico. La stessa cosa deve essere fatta su ampia scala. I fratelli Sciiti e Sunniti devono sapere che un nemico sta minacciando l’entità e l’esistenza del mondo islamico. Questa è un’altra linea guida.
Ho menzionato sette principi dell’Imam, ma senza dubbio i suoi principi non sono limitati a questi. Che anche gli altri facciano ricerche in questo campo. Comunque nessuno deve attribuire qualsiasi cosa egli desideri all’Imam. Quanto attribuiamo all’Imam deve essere presente nelle fonti e deve esistere in maniera costante, abbondante e ripetuta, come i sette principi ai quali abbiamo fatto riferimento. Quando date uno sguardo, vedete che questi principi esistono lungo le dichiarazioni – dalla prima all’ultima – che l’Imam fece nel corso di questi anni. Altre persone devono cercare e trovare altri principi con lo stesso metodo. L’attrazione e repulsione dell’Imam era basata su questi principi. Anche noi vogliamo avere attrazione e repulsione, e vogliamo che siano basate su questi principi.
Tutti devono sapere che l’obiettivo dei differenti gesti che il nemico compie – alcune volte essi sono imbronciati, alcune volte sorridono, alcune volte fanno promesse e alcune volte ci minacciano – è quello di dominare la nazione. Il nemico vuole tornare all’epoca in cui aveva egemonia incondizionata sulla nazione. Poiché l’Islam si oppone seriamente a questo ritorno e poiché costituisce una forza resistente contro questo complotto del nemico, essi vi si oppongono. Il nemico si oppone all’Islam perché sa che le norme e gli insegnamenti islamici hanno costruito una solida diga contro di lui. Egli si oppone al nostro popolo perché esso si è sollevati contro di lui come una montagna. Il nemico si oppone principalmente a chiunque tra la popolazione mostra maggiore resistenza contro di lui; si oppone maggiormente alle persone religiose, alle organizzazioni e fondazioni rivoluzionarie e alla gente hezbollahi perché sa che essi costituiscono una diga solida e massiccia contro la penetrazione del nemico.
Il nemico cerca il dominio. Sta facendo del suo meglio per prevenire il movimento della Repubblica Islamica che è una fonte di sostegno per il progresso, lo sviluppo e l’ascesa del popolo iraniano. Un veterano della politica americana [cfr. l’intervista rilasciata da H.Kissinger, ndt] ha detto: “I gruppi terroristi e takfiri non sono importanti per noi occidentali. Essi possono esistere e non c’è alcun problema. Quello che è importante per noi è l’Iran Islamico, perché l’Iran Islamico cerca di creare una grande civiltà”. Ovviamente, egli ha utilizzato la parola “impero”, sbagliando. Egli ha detto “Questo perché noi consideriamo l’Iran Islamico nostro oppositore e nostro importante nemico”. Questa dichiarazione ci mostra il significato di edificare l’Ummah Islamica.
Questo è quanto volevo dire a voi cari fratelli e a coloro che sono giunti qui da luoghi e città remote. Voglio darvi il benvenuto e sperare che non siate stanchi. Spero che Iddio protegga tutti voi.
O Dio, per la benedizione di Muhammad e della sua Famiglia, mostra la Tua misericordia e benedizioni su questo grande e coraggioso popolo. O Dio, mostra la Tua misericordia e benedizioni su questo grande uomo e Imam che ci ha aperto questo sentiero illuminato. O Dio, aiutaci ad essere sinceri seguaci di questo sentiero e rendici martiri su questa Via. Rendi il sacro cuore dell’Imam del Tempo (possano le nostre anime sacrificate per lui) soddisfatto e compiaciuto di noi.
La pace, le benedizioni e la misericordia di Dio discendano su di voi.
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