Una nota sui Jinn*
Seyyed Hossein Nasr
Uno degli aspetti meno compresi degli insegnamenti islamici nel mondo moderno attiene a questo tipo di esseri chiamati “jinn“, ai quali fa riferimento il Sacro Corano in molti passi. La ragione per l’incomprensione proviene dalla concezione materialista post-cartesiana dell’universo, la quale esclude il mondo psichico e sottile, al quale appartengono in realtà gli esseri chiamati jinn secondo lo schema tradizionale della cosmologia.
Per comprendere il significato dei jinn, bisogna andare al di là della concezione della realtà che include solamente il mondo della materia e la comprensione razionale (dualismo paralizzante che rende impossibile la comprensione delle dottrine tradizionali), verso una consapevolezza della realtà gerarchica composta da tre mondi: quello dello spirito, quello della psiche o anima, e quello della materia.
I jinn possono essere identificati come esseri che appartengono al mondo intermedio o della psiche, il barzakh, situato tra questo mondo e il mondo del puro Spirito. Nella terminologia coranica e nella letteratura degli ahadith i jinn generalmente sono connessi agli ‘ins’ o genere umano, e spesso l’espressione “al-jinn wal-ins’” (i jinn e gli esseri umani) viene usata in riferimento a questo tipo di creature alle quali vengono impartiti gli ordini e le proibizioni di Dio. L’uomo venne creato dall’argilla nella quale Dio insufflò (nafakha) il Suo Spirito.
I jinn nelle dottrine islamiche sono questo gruppo di creature che venne creato dal fuoco piuttosto che dalla terra, ed anche ad esse Dio insufflò il Suo spirito. Al pari dell’uomo possiedono quindi uno spirito e coscienza e vengono loro rivelati gli ordini divini. Al proprio livello sono creature centrali, allo stesso modo di come gli uomini sono le creature centrali in questo mondo. Ma contrariamente agli uomini possiedono una forma esteriore volatile e mobile in modo da poter assumere diverse forme. Questo significa che sono creature essenzialmente della psiche piuttosto che del mondo fisico, e possono apparire all’uomo sotto forme e figure diverse.
Essendo stati dotati di spirito, i jinn, come gli esseri umani, sono responsabili davanti a Dio. Alcuni sono ‘religiosi’ e ‘musulmani’. Sono angeli intermedi, forze psichiche che possono condurre l’uomo dal mondo fisico al mondo spirituale attraverso il labirinto del mondo intermedio o barzakh. Altre sono forze malefiche che si sono ribellate contro Dio, alla stessa maniera di come gli esseri umani si ribellano contro la Divinità.
Questi jinn sono identificati con gli ‘eserciti di Satana’ (junud al-Shaytan) e sono le forze del male che inducendo le facoltà dell’immaginazione (khayal) e dell’apprensione (wahm) verso i loro aspetti negativi, allontano l’uomo dalla Verità che la sua intelligenza percepisce per virtù della luce innata che dimora dentro di lui.
Nell’universo religioso del musulmano tradizionale, pieno di creature di Dio materiali, psichiche e spirituali, i jinn svolgono il loro ruolo particolare. Sono intesi dai sapienti per quello che sono, vale a dire forze psichiche del mondo intermedio di una natura tanto benefica quanto malefica. A livello popolare i jinn appaiono come creature fisiche concrete di differenti forme e tipi, contro le quali gli uomini cercano l’aiuto dello Spirito, generalmente recitando versetti coranici. Per questo i jinn e tutto ciò che appartiene ad essi rientrano, a livello popolare, nel campo del demoniaco, della magia, ecc. e sono una realtà viva per quegli esseri umani le cui menti sono ancora aperte al vasto mondo della psiche nei suoi aspetti cosmici. Il musulmano con questo tipo di mentalità vive in un mondo nel quale è cosciente di Dio, ed anche delle forze angeliche che rappresentano il bene e delle forze demoniache che rappresentano il male. Egli vede la sua vita come una lotta tra questi due elementi al suo interno e intorno a lui. Sebbene i jinn siano di entrambi i tipi, buoni e cattivi, il musulmano li identifica sovente nel suo pensiero con le forze demoniache che traviano l’essere umano. Sono la personificazione delle forze psichiche che operano all’interno della sua mente e anima. A livello teologico e metafisico dell’Islam, i jinn sono intesi come un elemento necessario nella gerarchia dell’esistenza, un elemento relazionato al mondo fisico negli ordini più elevati della realtà. I jinn, inoltre, sono particolarmente simili agli uomini, come abbiamo segnalato prima, nel fatto che anche ad essi venne insufflato lo Spirito di Dio. E alcuni dei Profeti di Dio, come Salomone, governarono sui jinn e sugli uomini, come testimonia il Sacro Corano.
Per gli occidentali che studiano l’Islam, il significato dei jinn non può essere compreso se non attraverso una comprensione della cosmologia, psicologia e metafisica tradizionale. Solamente attraverso questa comprensione diventa sensata l’esistenza e funzione dei jinn, i quali in realtà hanno la loro corrispondenza in altre religioni. Non possiamo ridurre la credenza nei jinn a superstizione, semplicemente perché non comprendiamo cosa significano.
Se si chiede ad un musulmano tradizionale di esprimere la propria opinione rispetto a tutto l’interesse nel mondo moderno dei fenomeni psichici, dell’esplorazione del mondo psichico attraverso droghe e altri mezzi, e il fenomeno di un’origine psichica che oggi giorno diventa sempre più ricorrente, egli risponderà che molto di tutto questo è relazionato con ciò che egli intende per jinn. Aggiungerebbe che la maggioranza dei jinn coinvolti in questi casi sono di tipo malefico e demoniaco, di fronte ai quali non c’è alcuna maniera di proteggersi ad eccezione della grazia che proviene dal mondo del puro Spirito.
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*Appendice di S.H. Nasr alla sua traduzione in inglese di “Shia Islam” di Allamah Tabataba’i. Dell’opera di Allamah Tabataba’i esiste una traduzione italiana (“La Shiah nell’Islam”, Edizioni Semar), ma priva dell’introduzione, delle note e delle appendici di Nasr presenti nell’edizione inglese.
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