Comunicato del Segretario Generale di Seyyed Hassan Nasrallah
Oggi ho letto le dichiarazioni di diverse autorita’ irachene nostri fratelli riguardo i recenti negoziati che si sono svolti nella regione siriana di Qalamun. Ho letto alcuni commenti fatti da diverse figure e partiti al riguardo. Parlando in modo diretto, con affetto e fratellanza, vorrei presentare i seguenti punti:
1- L’accordo coinvolge il trasferimento di un certo numero di miliziani di Daesh e le loro famiglie da una parte del territorio siriano ad un altro – dal lato occidentale siriano di Qalamun al siriano Deir Ezzor – e non dal territorio libanese a quello iracheno. La maggior parte dei combattenti nella zona occidentale siriana di Qalamun sono siriani e solo pochi individui sono rimasti sul territorio libanese.
2 – Coloro che sono stati trasferiti sono numericamente pochi. Trecentodieci militanti sconfitti, frantumati, che si sono arresti e che hanno perduto la volonta’ di combattere non cambieranno nulla nell’equazione della bettaglia nella provincia di Deir Ezzor, dove si dice sarebbero presenti decine di migliaia di combattenti.
3 – La zona in cui si sono trasferiti è la prima linea nella Badia siriana. Tutti sanno che l’esercito siriano e i suoi alleati vi hanno duramente combattuto per molti mesi, e che nella Badia siriana Hezbollah è all’avanguardia nell’attacco a Daesh, dove sta sacrificando un elevato numero di martiri. Stiamo quindi trasferendo questi militanti sconfitti da un fronte dove stiamo combattendo a un altro fronte dove stiamo parimenti combattendo.
4- Avevamo una questione umanitaria nazionale in Libano che e’ quella dei soldati libanesi che erano stati catturati da Daesh alcuni anni fa. Il consenso libanese chiedeva che fosse rivelato il loro destino, e venissero liberati se ancora in vita o i loro corpi restituiti se erano stati martirizzati. L’unica ed esclusiva strada era negoziare con questi miliziani per risolvere questa questione umanitaria nazionale. Daesh rifiutava di rivelare il destino dei soldati, e dopo una difficile battaglia sia sul lato siriano che libanese del confine, e dopo che Daesh ha perduto la maggior parte della sua forza e del territorio controllato, si e’ piegato e sottomesso. Ricorrere ad una totale decisione militare era possibile e facile, ma ci sarebbe costata la causa dei soldati libanesi. Almeno dieci cadaveri degli ultimi militari libanesi sequestrati da Daesh nel 2014 sono stati recuperati e trasferiti in Libano per realizzare i relativi esami del DNA.
5. Vorrei ricordare ai nostri cari fratelli che sin dall’inizio della guerra Hezbollah e’ entrato in campo con piena forza al fianco dell’esercito siriano nell’affrontare le organizzazioni takfiri. Ha combattuto in molte di queste zone al fianco dell’esercito siriano, ha sempre distrutto le capacita’ dei terroristi takfiri e non ha mai fatto ricorso a una strategia di contenimento. Il nostro obiettivo e’ di sconfiggere i Takfiri combattendoli. Riguardo le tattiche, ogni zona ha i suoi comandanti, che conoscono il miglior sentiero per raggiungere la vittoria.
6. Hezbollah non ha esitato a combattere Daesh in ogni luogo nel quale e’ stato chiamato o lo richiedeva il suo dovere. Lo sapete bene. Le intenzioni, il retroterra, il coraggio e la credibilita’ di Hezbollah non possono essere messe in dubbio, specialmente in questa battaglia.
Non e’ giusto neanche puntare il dito contro la dirigenza siriana. Questo accordo e’ un accordo di Hezbollah che e’ stato accettato dalla dirigenza siriana, il cui esercito sta combattendo oggi in numerosi fronti contro Daesh – dall’est di Hama all’est di Homs al sud di Raqqa all’occidente di Deir Ezzor a Badia siriana. E i suoi soldati sono stati martirizzati quotidianamente.
7 – Siamo orgogliosi della partecipazione dei nostri fratelli mujahidin iracheni delle eroiche fazioni della resistenza irachena che sono accorsi – dai primi giorni della guerra in Siria – per partecipare nel campo di battaglia siriano. Essi hanno avuto discernimento quando alcuni discutevano sul sesso degli angeli. Abbiamo combattuto con loro spalla a spalla e il nostro sangue si e’ mescolato in molte zone di combattimento. Questi eroi iracheni sono presenti nelle stesse trincee, combattono e cambiano le equazioni. Siamo orgogliosi di loro, apprezziamo la loro costante presenza e i grandi sacrifici realizzati nel difendere la Ummah e i suoi luoghi santi e li ringraziamo per questo.
Infine, mi congratulo con tutti gli iracheni per le loro grandi vittorie da Mosul a Tal Afar, realizzate con il loro sangue benedetto, le loro eroiche forze armate e la loro mobilitazione popolare.
Dico loro che la nostra battaglia e’ una e uno il nostro destino e che la nostra vittoria sui terroristi Takfiri, sui loro alleati e sui loro sostenitori regionali e internazionali sara’ storica, e che nulla scuotera’ i nostri fratelli.
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Sayyed Hassan Nasrallah
30 Agosto 2017 – 8 Dhu al-Hijjah 1438
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