La discordia sulla celebrazione del ricordo dei Profeti e dei servi virtuosi di Allah
Sayyid Murtada Sharif Askari
Gli argomenti di coloro che sostengono che la celebrazione sia mustahabb [consigliata]
Coloro che credono che la celebrazione del ricordo dei Profeti e dei servi virtuosi di Allah sia mustahabb [consigliata], dimostrano tale tesi dicendo che la maggior parte dei riti dell’Hajj [pellegrinaggio rituale alla Mecca] sono in realtà chiari esempi di tale celebrazione. Ne ricordiamo di seguito alcuni.
a) Maqam Ibrahim (la Stazione di Abramo)
Allah (SwT) dice: «Prendete la Stazione di Abramo come luogo di salat». (Sacro Corano 2:125)
Nel Sahih del Bukhari si narra un hadith nella cui parte finale leggiamo:
“[Quando Abramo ed Ismaele costruivano la Ka´bah] Ismaele portava le pietre e Abramo costruiva; quando poi la costruzione si fece alta, Ismaele portò questa pietra[1] e la sistemò per Abramo, ed egli salì su di essa e continuò a costruire, mentre Ismaele gli dava in mano le pietre”.[2]
Nell’hadith successivo leggiamo: “Finché la costruzione si fece alta ed Abramo non riuscì più a spostare le pietre, perciò salì in piedi sulla Pietra del Maqam, e Ismaele gli dava in mano le pietre”.[3]
In verità, Allah (SwT), come è risultato chiaro, ha ordinato alla gente di trarre benedizione dalla Stazione di Abramo (A), nella Sacra Casa di Allah, e di prenderla come luogo di salat, al fine di celebrare ed eternare il ricordo del grande profeta Abramo (pace su di lui), e in ciò non c’è davvero alcuna traccia di shirk (politeismo).
b) Safa e Marwa
Allah (SwT) dice: «In verità, Safa e Marwah[4] sono dei riti [e segni] di Allah. Chi dunque esegue l’Hajj [Pellegrinaggio] alla Casa o l’Umrah [Visita], non vi sarà alcuna colpa su di lui nel circolare [camminando rapidamente] tra queste due [colline]. Chi compie volontariamente un’opera meritoria, ebbene, [sappia che,] in verità, Allah è grato, sapiente». (Sacro Corano 2: 158)
Nel Sahih del Bukhari si narra un hadith in cui leggiamo:
«[Abramo lasciò Hajar e suo figlio Ismaele alla Mecca, e la loro acqua si esaurì.] … lei e suo figlio rimasero assetati, ed Ismaele si contorceva dalla sete; Hajar [dall’angoscia] andò verso [la collina di] Safa per non vedere Ismaele [in quello stato]. Poi salì su di essa e scrutò [i dintorni] nella speranza di vedere qualcuno, ma non vide nessuno, e così scese da Safa; quando poi raggiunse la valle, camminò rapidamente come fa l’essere umano travagliato, fino a percorrere tutta la valle; giunse quindi a Marwa e vi salì, e scrutò nella speranza di vedere qualcuno, ma non vide nessuno, e fece ciò per sette volte. Dice Ibn Abbas: “Il Profeta disse: ‘Questo è dunque il sa´iy [sforzo] della gente fra Safa e Marwa’”».[5]
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Allah ha reso il “sa´iy” tra Safa e Marwa uno dei sublimi riti dell’Hajj, per mantenere vivo il ricordo dello [storico] “sa´iy” di Hajar fra queste due colline e celebrare la sua [grande] opera, e ha reso il merito di questa rituale harwala [rapida camminata] nella valle in cui Hajar camminò rapidamente come fa l’essere umano travagliato, un mezzo per mantenere vivo il ricordo della sua [storica] harwala in quel sacro luogo.
c) Il rito della Lapidazione di Satana
Ahmad ibn Hanbal e il Tiyalasi, nei loro Musnad, narrano che il Messaggero di Allah (S) disse:
«…Gabriele portò Abramo (A) alla Jamarat al-Aqabah[6] e gli mostrò Satana. Abramo, con sette pietre, lo lapidò ed egli scomparve. Poi lo portò alla Jamarat al-Wusta[7] e gli mostrò [ancora] Satana, e Abramo, con sette pietre, lo lapidò ed egli scomparve. Poi lo portò alla Jamarat al-Quswa[8] e gli mostrò Satana, e Abramo, con sette pietre, lo lapidò ed egli scomparve…».[9]
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È così che Allah (SwT) celebra ed onora la storica lapidazione che fece Abramo (A) di Satana, e per mantenere vivo il suo ricordo ha reso il rito della Lapidazione di Satana, uno degli importanti riti dell’Hajj.
d) Il rito del Sacrificio
Allah (SwT), riguardo alla storia di Abramo e Ismaele, dice:
«E gli demmo la lieta novella di un figlio mansueto [Ismaele]. E quando [Ismaele] arrivò [all’età di poter andare] a lavorare[10] con lui, [con Abramo, questi gli] disse: “O figliol mio, in verità, io vedo in sogno che ti sgozzo [immolo]. Guarda dunque che cosa vedi [in questo mio sogno]”. Disse: “O padre [mio], fai quel che ti viene ordinato! Mi troverai, se Allah vorrà, dei pazienti”. E quando entrambi si sottomisero [al volere divino], e [Abramo] lo ebbe disteso a terra sul lato della fronte…E lo chiamammo: “O Abramo! Certo hai reso vera la [tua] visione [il tuo sogno]! In verità Noi, così ricompensiamo i bene operanti! In verità, questo è proprio quel cimento palese!”. E lo riscattammo con un Sacrificio Grande». (Corano 37:101-107)
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Così Allah (SwT), per mantenere vivo il ricordo del grande sacrificio di Abramo e dell’invio della pecora in riscatto di Ismaele, ha reso il Sacrificio uno degli importanti riti dell’Hajj, ordinando ai pellegrini di eseguirlo a Minā e celebrare così degnamente il ricordo e la memoria di Abramo e della sua esemplare sottomissione ad Allah Onnipotente.
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Nella Stazione di Abramo (A) la benedizione si è diffusa e propagata dai benedetti piedi di Abramo (A) alle sue orme, e Allah ha ordinato di prenderla come luogo di salat, e ne ha fatto un sublime mezzo per mantenere vivo il ricordo di questo grande messaggero divino. Di seguito tratteremo la questione della diffusione della benedizione divina da Adamo (A), Padre dell’Uomo.
Diffusione della benedizione divina da Adamo (A) e celebrazione del suo ricordo
In alcuni ahadith si narra che Allah, sia magnificato il Suo Nome, perdonò Adamo (A) nel pomeriggio del nono giorno del mese lunare di Dhu’l-Hijjah, nella zona di Arafat, poi Gabriele, al tramonto, lo portò nella zona Al-Mash’ar Al-Haram, e Adamo (A) passò lì la notte del dieci di Dhu’l-Hijjah, in veglia e preghiera, a ringraziare Iddio per aver accettato il suo pentimento. Poi al mattino partì per Minā, e nel decimo giorno di Dhu’lHijjah si rasò i capelli come segno dell’accettazione del suo pentimento e della sua liberazione dai peccati. Allah ha così reso questo giorno, un giorno di festa per Adamo (A) e per la sua progenie, e tutto quello che aveva fatto in quel giorno Adamo (A), lo ha reso, per sempre, parte dei riti dell’Hajj per la sua progenie: nel pomeriggio del nono giorno di Dhu’l-Hijjah, ad Arafat, accetta il loro pentimento, e nella decima notte, ad Al-Mash’ar Al-Haram, i pellegrini pregano e ricordano Allah, e nel decimo giorno, a Minā, si radono le teste. Poi a questi riti ed atti fu aggiunto quello che fecero in seguito Abramo, Ismaele e Hajar, e con essi i riti dell’Hajj si completarono per la gente. Pertanto, gli atti dell’Hajj sono tutti esempi di ricerca di benedizioni divine dai tempi e dai luoghi in cui sono vissuti quei virtuosi e degni servi di Dio, e tutti questi riti sono in realtà una perpetua celebrazione del loro ricordo. Di seguito esporremo un esempio della diffusione della maledizione e della disgrazia da un luogo a coloro che si trovano in esso.
Diffusione della maledizione e della disgrazia da un luogo a coloro che si trovano in esso
Il Bukhari, il Muslim e Ahmad ibn Hanbal, narrano che il Messaggero di Allah (S), nell’anno della battaglia di Tabuk, fece sostare la gente ad Al-Hijr, vicino alle case dei Thamud[11]. La gente estrasse acqua dai pozzi d’acqua dai quali bevevano i Thamud, e con essa prepararono la pasta per il pane, e riempirono le pentole per cuocere la carne. Il Messaggero di Allah (S) ordinò loro di buttare via il cibo delle pentole e di dare la pasta del pane ai cammelli. Poi li fece ripartire e li fece sostare accanto al pozzo dal quale beveva la cammella di Salih, e vietò loro di mettere piede nel luogo in cui quella gente era stata punita, e disse:
«In verità, io temo che vi colga la stessa cosa che colse loro. Non entrate dunque nei loro luoghi!».[12]
Nella versione narrata dal Sahih del Muslim leggiamo:
«[Il Profeta (S) disse:] “Non entrate nelle dimore di coloro che fecero ingiustizia a se stessi se non piangenti, per rimanere al sicuro dall’essere colti dalla stessa cosa che colse loro”. Poi li fece partire e procedette più velocemente, finché si lasciò alle spalle quel luogo».
Nella versione narrata dal Sahih del Bukhari leggiamo:
«Poi [il Messaggero di Allah] si coprì la testa, e procedette più velocemente, finché si lasciò alle spalle quella valle».[13]
In un altro hadith narrato dal Musnad di Ahmad leggiamo:
«Poi [il Messaggero di Allah,] mentre era sulla cavalcatura, si coprì la testa con il suo mantello».[14]
Origine della maledizione e della benedizione dei luoghi
La maledizione della terra e dei pozzi d’acqua dei Thamud non proveniva che da loro stessi, e da essi si diffuse ai luoghi in cui vivevano e ai pozzi dai quali attingevano acqua, rimanendo in essi fino all’epoca del Sigillo dei Profeti Muhammad (S) e fino a quando vorrà Allah. La benedizione del pozzo dal quale beveva la cammella di Salih non proveniva che dal fatto che quella benedetta e miracolosa cammella ne aveva bevuto e la sua benedizione si era diffusa in esso rimanendovi fino all’epoca del Sigillo dei Profeti Muhammad (S) e fino a quando vorrà Allah. La cammella di Salih e il pozzo dal quale beveva, non sono di certo più cari ad Allah di Ismaele e del suo pozzo di Zamzam, anzi, allo stesso modo, Allah ha donato, della benedizione di Ismaele, perpetua benedizione al pozzo di Zamzam. Lo stesso discorso vale per la diffusione della benedizione dalle cose che Allah ha assegnato ai Suoi servi virtuosi in tempi particolari, come il giorno del venerdì.
La benedizione del giorno del venerdì
Nel Sahih del Muslim si narra che Allah creò Adamo nel giorno di venerdì, e lo fece entrare in Paradiso nel giorno di venerdì.1 Questa benedizione e le altre cose che Allah ha elargito ai Suoi virtuosi servi nel giorno di venerdì, ha reso eterna la benedizione nel giorno del venerdì.
La benedizione nel mese di Ramadan
Quanto abbiamo detto vale anche per la benedizione del mese di Ramadan, poiché Allah (SwT) dice:
«Il mese di Ramadan, in cui è stato fatto discendere il Corano, retta guida per gli uomini, e chiare prove di retta guida e distinzione [fra vero e falso]». (Sacro Corano, 2:185)
In un altro versetto dice: «In verità, Noi lo facemmo discendere nella Laylat al-Qadr [Notte del Destino]. E che ne sai che cos’è la Laylat al-Qadr?! La Laylat al-Qadr è migliore di mille mesi». (Sacro Corano, 97: 1-3)
Pertanto, la benedizione della Laylat al-Qadr [Notte del Destino], la benedetta notte del mese di Ramadan in cui Allah fece discendere il Sacro Corano al Sigillo dei Profeti Muhammad (S), si è diffusa a tutti i momenti di questo benedetto mese, e a tutti gli anni e a tutte le epoche successive, fino all’eternità.
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Dopo aver trattato brevemente la questione del merito della celebrazione del ricordo degli Eletti di Allah, precisiamo che quando parliamo della celebrazione del loro ricordo intendiamo, ad esempio, leggere e ricordare la giusta e originale Sunna del Messaggero di Allah (S) e offrire e donare dolci e cibo nella notte dell’anniversario della sua nascita, e fare tutto ciò sulla via di Allah, per il Suo consenso, e donarne la mercede allo stesso Messaggero di Allah (S), a patto però di astenersi seriamente dalle bida´ (innovazioni) e dagli atti illeciti commessi da alcuni gruppi sufi.
NOTE
[1] La pietra della Stazione di Abramo (Maqam Ibrahim).
[2] Sahih al-Bukhari, Kitab al-Anbiya, Bab “Yaziffuna al-nasalan fi-l-mashiy”, vol. 2, pp. 158 e 159. [https://www.sunnah.com/bukhari/60/43]
[3] Cfr. https://www.sunnah.com/bukhari/60/44
[4] Due piccole celebri colline della Mecca.
[5] Sahih al-Bukhari, Kitab al-Anbiya, Bab “Yaziffuna al-nasalan fi-l-mashiy”, vol. 2, pag. 158. Consultare anche il Mu´jam alBuldan, alla voce “Zamzam”, alla storia di Ismaele riportata dal Tarikh al-Tabari e dal Tarikh Ibn al-Athir. [https://www.sunnah.com/bukhari/60/43]
[6] Il primo punto in cui bisogna eseguire la simbolica rituale lapidazione di Satana durante l’Hajj.
[7] Il secondo punto (quello mediano) in cui bisogna eseguire la simbolica rituale lapidazione di Satana durante l’Hajj.
[8] L’ultimo punto in cui bisogna eseguire la simbolica rituale lapidazione di Satana durante l’Hajj.
[9] Musnad di Ahmad, vol. 1, pag. 306, e vicino ad esso a pag. 127. Musnad del Tiyalasi, hadith n. 2697. Consultare anche: Mu´jam al-Buldan, alla voce “Al-Ka´bah”; Tarikh al-Tabari e Tarikh Ibn al-Athir, nella biografia di Abramo (A) e Ismaele (A). [http://library.islamweb.net/hadith/display_hbook.php?bk_no=121&pid=60277&hid=2691]
[10] Alcuni traducono: “E quando [Ismaele] raggiunse assieme a lui [ad Abramo] il [luogo del] sa´iy [fra Safa e Marwa]…”.
[11] Thamud erano la gente del profeta Salih (A). Rifiutarono il suo invito e sgarrettarono ed uccisero la sua miracolosa cammella, e furono perciò puniti ed annientati da un terribile castigo divino.
[12] Musnad di Ahmad, vol. 2, pag. 117 (il testo che abbiamo citato è del Musnad di Ahmad). Sahih al-Bukhari, Kitab al-Maghazi, Bab “Nuzul al-Nabi (S) Al-Hijr”. Sahih Muslim, Kitab Al-Zuhd wa Al-Raqa’iq, Bab “La tadkhulu masakin alladhina zalamu anfusahum…”, hadith n. 40. Nel Sahih del Muslim questa tradizione è stata narrata in forma compendiata. [http://library.islamweb.net/hadith/display_hbook.php?bk_n o=121&hid=5819&pid=60279]
[13] [https://www.sunnah.com/muslim/55/48]
[14] [https://www.sunnah.com/bukhari/64/441]
Tratto da: Sayyid Murtada Sharif Askari “Piangere per i morti fa parte della Sunna del Profeta”, Assemblea Mondiale dell’Ahlulbayt (A), 2017, Teheran (Iran).
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