Piangere per i morti fa parte della Sunna del Profeta
Ahadith che attestano che il Profeta (S) pianse per i defunti ed esortò a ciò
Sayyid Murtada Sharif Askari
Nel Sahih del Muslim si narra che Abdullah ibn Umar disse:
«Sa´d ibn Ubadah si ammalò, e il Messaggero di Allah (S), accompagnato da Abd al-Rahman ibn Awf, Sa´d ibn Abi Waqqas e Abd Allah ibn Mas´ud, lo andò a trovare. Quando entrò da lui lo trovò svenuto. Disse allora: “È morto?”. Dissero: “No, o Messaggero di Allah”. Il Messaggero di Allah iniziò a piangere, e la gente, vendendolo piangere, iniziò anch’essa a piangere. Disse allora: “Non udite? In verità, Allah non punisce per la lacrima dell’occhio né per la tristezza del cuore, ma punisce, o perdona, a causa di questa [indicando la sua lingua]”».[1]
Nel Sahih del Bukhari, nel Sahih del Muslim, nel Sunan di Abu Dawud e nel Sunan di Ibn Majah, si narra che Anas ibn Malik disse:[2]
«Entrammo col Messaggero di Allah (S) … Ibrahim era in punto di morte. Gli occhi del Messaggero di Allah versavano lacrime. Abd al-Rahman ibn Awf disse: “O Messaggero di Allah, anche tu?!”. Disse allora [il Messaggero di Allah]: “O figlio di Awf, questa è misericordia!”. Poi continuò [a piangere], e disse: “L’occhio piange e il cuore è afflitto, ma noi non diciamo se non ciò che piace al nostro Signore! O Ibrahim, noi siamo davvero tristi per la tua separazione!”.[3]
Questa tradizione è stata narrata nel Sunan di Ibn Majah nel seguente modo:
«Anas ibn Malik dice: quando morì Ibrahim, il figlio del Profeta (S), il Profeta (S) disse loro [ai presenti]: “Non avvolgetelo nei suoi lenzuoli funebri affinché io possa vederlo [per l’ultima volta]”. Poi venne al suo capezzale, si chinò su di lui e pianse”.[4]
Nel Sunan del Tirmidhi si narra invece:
«Jabir ibn Abdullah dice: “Il Profeta prese la mano di Abd al-Rahman ibn Awf e andò con lui al capezzale di suo figlio Ibrahim, e lo trovò in punto di morte, e lo prese in grembo e iniziò a piangere. Abd al-Rahman gli disse allora: “Piangi?! Non eri forse tu che vietavi di piangere?”. Disse: “No, io ho piuttosto vietato due stolti empi gridi: il grido di coloro che nelle disgrazie si graffiano il viso, si strappano il colletto, lanciano urli satanici…».[5]
Nel Sahih del Bukhari, nel Sahih del Muslim, nel Sunan di Abu Dawud e nel Sunan del Nasa’i, si narra:[6]
«La figlia del Profeta (S), gli mandò [a dire]: “Vieni da noi perché un mio figlio sta per morire”. … Si alzò dunque, e con lui Sa´d ibn Ubadah, Mu´adh ibn Jabal, Ubayy ibn Ka´b, Zayd ibn Thabit e alcuni altri uomini. Il bambino, ansimante e moribondo, fu portato dal Messaggero di Allah. … Gli occhi del Profeta traboccarono di lacrime. Sa´d disse: “O Messaggero di Allah, che cos’è questo [tuo pianto]?!”. Disse: “Questa è compassione che Allah mette nei cuori dei Suoi servi, e Allah ha compassione solo dei Suoi servi compassionevoli».[7]
Nell’opera Al-Tabaqat Al-Kubra di Ibn Sa´d, nel libro Al-Maghazi del Waqidi, nel Musnad di Ahmad, e in altre opere, si narra:[8]
“Il Messaggero di Allah (S) udì il pianto dei Banu Abd al-Ashhal per i loro uccisi, e disse: “Però Hamza non ha nessuno che pianga per lui!”. Sa´d ibn Mu´adh udì ciò e tornò verso le donne della tribù dei Banu Abd al-Ashhal e le condusse alla porta del Messaggero di Allah (S) ed esse piansero per Hamza. Il Messaggero di Allah (S) sentì ciò e pregò per esse e le fece ritornare. Dopo quell’evento, nessuna delle donne degli Ansar pianse più per nessun defunto senza prima piangere per Hamza”.[9]
Nel Sahih del Bukhari si narra:
«Il Profeta (S) informò la gente della morte di Zaid, Ja´far e Ibn Rawaha, prima ancora che ne giungesse la notizia. Con gli occhi traboccanti di lacrime disse: “Zaid prese la bandiera e fu martirizzato, poi la prese Ja´far e fu martirizzato, poi la prese Ibn Rawaha e fu martirizzato [anche lui], infine la prese una delle Spade di Allah, e Allah diede loro la vittoria”».[10]
Alcune opere, fra cui “Al-Isti´ab”, “Usd al-Ghaba”, “AlIsabah” e “Tarikh Ibn al-Athir”, narrano un hadith che citiamo di seguito in forma compendiata:
«Quando Ja´far e i suoi compagni furono martirizzati, il Messaggero di Allah (S) andò a casa di Ja´far, chiamò i figli di Ja´far, e, con gli occhi traboccanti di lacrime, li odorò [e accarezzò affettuosamente]. La moglie di Ja´far, Asmā’, disse [al Messaggero di Allah]: “Possa essere sacrificata la vita di mio padre e di mia madre per te! Che cosa ti fa piangere? Ti è giunto qualcosa da Ja´far e dai suoi compagni?”. Disse: “Sì, oggi sono stati martirizzati”. Asmā’ dice: “Io mi alzai, gridando e riunendo le donne, ed entrò Fatima, piangendo e dicendo: ‘O zio mio!’. Allora il Messaggero di Allah (S) disse: ‘Coloro che piangono [per la morte di qualcuno], devono piangere per persone come Ja´far’”».[11]
Nel Sahih del Muslim, nel Musnad di Ahmad, e nei Sunan di Abu Dawud, del Nasa’i e di Ibn Majah, si narra:[12]
«Abu Hurairah disse: “Il Profeta (S) andò in visita alla tomba di sua madre, e pianse e fece piangere tutti quelli che erano intorno a lui”».[13]
Il Messaggero di Allah (S) pianse in diverse occasioni per suo nipote Husayn
Nel Mustadrak al-Sahihayn, nel Tarikh di Ibn Asakir, nel Maqtal del Khwarizmi e in altre opere, si narra:[14]
«Si narra che Umm al-Fadhl bint al-Harith entrò dal Messaggero di Allah (S) e disse: “O Messaggero di Allah, stanotte ho fatto davvero un brutto sogno”. Disse: “Che cosa hai visto?”. Disse: “È molto difficile!”. Disse: “Che cos’è?”. Disse: “Ho visto come se un pezzo del tuo corpo fosse stato staccato e messo sul mio grembo”. Disse dunque il Messaggero di Allah (S): “Hai visto una buona cosa: se Allah vorrà, Fatima metterà al mondo un figlio che troverà posto sul tuo grembo”. [Umm al-Fadhl dice:] “Fatima mise dunque al mondo Husayn che trovò posto sul mio grembo, come aveva detto il Messaggero di Allah (S). Un giorno mi recai dal Messaggero di Allah (S) e misi Husayn sul suo grembo. Poi la sua attenzione deviò da me, e improvvisamente vidi gli occhi del Messaggero di Allah (S) traboccare di lacrime. Dissi: ‘O Profeta di Allah, possa essere sacrificata la vita di mio padre e di mia madre per te! Che cos’hai?’. Disse: ‘Gabriele, pace e benedizione su di lui, è venuto da me e mi ha informato che presto il mio popolo ucciderà questo mio figlio’. Dissi: ‘Questo?!’. Disse: ‘Sì, e mi ha portato [anche] un po’ della rossa terra della sua tomba’”». Dice l’Hākim [l’autore del Mustadrak al-Sahihayn]: “Questo è un hadith sahih [autentico] in base alle condizioni degli Shaykhayn [il Bukhari e il Muslim], ma essi non lo hanno riportato”.[15]
Nel Tarikh di Ibn Asakir, nel Majma al-Zawa’id, nel Tarikh di Ibn Kathir e in altre opere, si narra:[17] «Si narra che Zaynab disse:
“In uno dei momenti in cui il Messaggero di Allah (S) si trovava in casa mia e io tenevo Husayn, che aveva da poco iniziato a camminare, io mi distrassi un attimo da lui, ed egli andò dal Messaggero di Allah (S), che disse: ‘Lascialo libero’… – fino al punto [dell’hadith] in cui [Zaynab] dice – …poi tese la mano e pregò Allah, l’Altissimo. Quando finì la salat dissi: “O Messaggero di Allah, oggi ti ho visto fare una cosa che non ti avevo mai visto fare prima”. Disse: “In verità, Gabriele è venuto da me e mi ha informato che il mio popolo ucciderà questo mio figlio. [Gli] ho detto: ‘O Gabriele, fammi vedere la terra della sua tomba’, ed egli mi ha fatto vedere una terra rossa”». [18]
Nel Tarikh di Ibn Asakir, nel Maqtal del Khwarizmi, nel Majma al-Zawa’id e in altri libri, si narra, da Abu Salamah ibn Abd al-Rahman, che:[19]
«Si narra che Aisha disse: “Il Messaggero di Allah (S) fece sedere Husayn sulla sua coscia, venne dunque a lui Gabriele, e disse: ‘Questo è tuo figlio?’. Disse: ‘Sì’. Disse: ‘Tuttavia, il tuo popolo, dopo di te, lo ucciderà’. Gli occhi del Messaggero di Allah (S) piansero. Gabriele disse: ‘Se vuoi ti faccio vedere la terra in cui sarà ucciso’. Disse: ‘Sì’. Gabriele gli fece dunque vedere un po’ della terra di Taff[20]». Secondo un’altra versione: «Gabriele gli indicò [la terra di] Taff, in Iraq, e prese una terra rossa e gliela fece vedere, e disse: “Questa è un po’ della terra del luogo della sua uccisione”»[21]
Nel Mustadrak al-Sahihayn, nel Tabaqat di Ibn Sa´d, nel Tarikh di Ibn Asakir e in altri libri, si narra:[22]
«[Il narratore dell’hadith] dice: “Umm Salamah – che Allah sia soddisfatto di lei – mi informò che una notte il Messaggero di Allah (S) si coricò, e [poco dopo] si svegliò turbato. Poi si mise di nuovo a dormire e si calmò, ma si svegliò ancora turbato, ma meno di quanto lo avevo visto la prima volta. Poi si mise a dormire e si svegliò ancora, con in mano della terra rossa che egli baciava. Dissi allora: ‘O Messaggero di Allah (S), che cos’è questa terra?’. Disse: ‘Gabriele (A) mi ha informato che questo [mio nipote, Husayn,] sarà ucciso in terra irachena; allora ho detto a Gabriele: `Fammi vedere la terra del territorio in cui sarà ucciso´. Questa è la terra di quel territorio’”». Dice l’Hākim [l’autore del Mustadrak al-Sahihayn]: “Questo è un hadith sahih [autentico] in base alle condizioni degli Shaykhayn [il Bukhari e il Muslim], ma essi non lo hanno riportato”.[23]
Nel Musnad di Ahmad, nel libro Al-Mu’jam Al-Kabir del Tabarani, nel Tarikh di Ibn Asakir e in altri libri, si narra:[24]
«Si narra che Anas ibn Malik disse: “L’angelo Al-Qatr chiese al suo Signore il permesso di andare a fare visita al Profeta (S), ed Egli glielo permise, e fu nel giorno del turno di Umm Salamah. Il Profeta (S) disse: ‘O Umm Salamah, stai attenta alla porta che nessuno entri da noi’. Mentre ella era sulla porta, improvvisamente giunse Husayn ibn Ali, aprì la porta ed entrò, e il Profeta (S) lo abbracciò e lo baciò. Quell’angelo disse: ‘Gli vuoi bene?’. Disse: ‘Sì’. Disse: ‘In verità, il tuo popolo lo ucciderà. Se vuoi ti faccio vedere il luogo in cui sarà ucciso’. Disse: ‘Sì’. Prese allora un pugno della terra in cui sarebbe stato ucciso [Husayn] e glielo fece vedere, portò quindi della sabbia o terra rossa, e Umm Salamah la prese e la mise nella sua veste. Thabit [il narratore dell’hadith] dice: ‘Noi allora dicevamo: è Karbala’”».[25]
Ahadith in cui il Profeta (S) vieta il pianto, e origine di questi ahadith
Nel Sahih del Muslim e nel Sunan del Nasa’i si narra che Abdullah disse:[26]
«Hafsa pianse per Umar, [quando egli era in punto di morte,] ed egli disse: “Calmati figlia mia! Non sai che il Messaggero di Allah (S) disse: ‘In verità, il defunto viene punito per il pianto della sua famiglia su di lui’?!”.[27]
In un altro hadith si narra: «Umar narra che il Profeta (S) disse: “Il defunto viene punito, nella sua tomba, a causa del pianto su di lui”».[28]
In un altro hadith si narra: «[Abdullah] Ibn Umar disse: “Quando Umar fu ferito, svenne, e si [pianse] e gridò per lui. Quando rinvenne, disse: “Non avete saputo che il Messaggero di Allah (S) disse: ‘In verità, il defunto viene punito a causa del pianto dei vivi’!?”».[29]
Rilievo di Aisha sull’hadith di Umar e di Abdullah Ibn Umar
Nel Sahih del Bukhari, nel Sahih del Muslim, e nel Sunan del Nasa’i, si narra:[30]
«…Ibn Abbas disse: “…Quando arrivammo, l’emiro dei credenti non si era ancora fermato che fu colpito. Venne allora Suhaib dicendo: ‘O fratello mio! O compagno mio!’. Umar disse allora: ‘Non hai saputo o sentito … che il Messaggero di Allah (S) disse: ´In verità, il defunto viene punito per alcuni pianti della sua famiglia`?!’. … Mi alzai dunque e andai da Aisha e le raccontai quello che aveva detto [Abdullah] Ibn Umar, ed ella disse: ‘No! Giuro su Allah [che non è così]! Il Messaggero di Allah (S) non disse mai: ´In verità, il defunto viene punito per il pianto di qualcuno`, disse piuttosto: ´In verità, Allah aumenta la punizione del kafir a causa del pianto della sua famiglia, ed è Allah che fa ridere e che fa piangere. Nessun peccatore porterà il fardello [dei peccati] di un altro [peccatore]`’”. … Al-Qasim Ibn Muhammad disse: “Quando le parole di Umar e di [Abdullah] Ibn Umar giunsero ad Aisha, ella disse: ‘In verità, voi mi parlate di persone che non sono né bugiarde né negatrici, tuttavia [a volte] l’orecchio sbaglia”».[31]
Nel Sahih del Muslim, nel Sahih del Bukhari, nel Sunan del Tirmidhi, e nel Muwatta’ di Malik, si narra:[32]
«Hisham Ibn Urwah narra che suo padre disse: “Fu menzionato in presenza di Aisha il [seguente] detto di [Abdullah] Ibn Umar: ‘Il defunto viene punito per il pianto della sua famiglia su di lui’, ed ella disse: ‘Che Allah abbia misericordia di Abu Abd al-Rahman! Ha sentito una cosa ma non l’ha capita: [un giorno] passò accanto al Messaggero di Allah (S) la salma di un giudeo, mentre piangevano per lui, ed egli disse: ‘Voi piangete ed egli viene punito’”».[33]
L’Imam al-Nawawi (deceduto nel 676 AH), nell’esegesi del Sahih del Muslim, a proposito degli ahadith del Profeta (S) che vieterebbero di piangere per i morti, dice: “Questi ahadith vengono tutti dall’hadith di Umar e da quello di suo figlio Abdullah, ma Aisha li ha negati, li ha considerati frutto di loro errore e dimenticanza, e ha negato che fosse stato il Profeta (S) ad aver detto ciò”.[34]
Il Messaggero di Allah (S) inibiva Umar quando egli vietava il pianto
Nel Sunan del Nasa’i, nel Sunan di Ibn Majah, e nel Musnad di Ahmad, si narra:[35]
«Salama Ibn al-Azraq disse: “Udii Abu Hurairah dire: ‘Uno della famiglia del Messaggero di Allah (S) morì, e le donne si riunirono piangendo per lui. Si alzò allora Umar interdicendole e mandandole via. Disse allora il Messaggero di Allah (S): ´Lasciale stare Umar! L’occhio piange, il cuore è afflitto e il dolore è fresco!`”».[36]
Nel Musnad di Ahmad si narra (da Wahab Ibn Kaysan, che narra da Muhammad Ibn Amr):
«Salama Ibn al-Azraq era seduto con Abdullah Ibn Umar nel bazar. Fu fatta passare una salma sulla quale si piangeva. Abdullah Ibn Umar disapprovò ciò e le rimproverò. Salama Ibn al-Azraq gli disse: “Non dire ciò, poiché testimonio di aver sentito Abu Hurairah dire: ‘Una donna dei parenti di Marwan morì, ed egli ordinava di mandare via le donne che piangevano per ella’. Abu Hurairah disse allora: ‘O Abu Abd al-Malik, lasciale stare, ché, in verità, veniva fatta passare davanti al Profeta (S) una salma sulla quale si piangeva, e io e Umar Ibn al-Khattab eravamo accanto al Messaggero di Allah (S). Umar rimproverò quelle donne che piangevano accanto alla salma, allora il Messaggero di Allah (S) disse: ´O figlio di Khattab, lasciale stare, ché, in verità, l’anima è afflitta, l’occhio piange e il dolore è fresco!`”…».[37]
Confronto degli ahadith citati e conclusione
Gli ahadith della prima parte della trattazione hanno dimostrato che piangere per chi è in punto di morte, piangere sulla tomba del defunto, e piangere per chi è morto, sia esso martire o non martire, sono tutte cose che fanno parte della Sunna del Profeta (S). Gli ahadith della seconda parte della trattazione hanno dimostrato che il Messaggero di Allah (S) pianse più volte per il suo amato nipote martire Husayn Ibn Ali (A), quindi, in base a ciò che abbiamo detto nella prima parte, il pianto del Messaggero di Allah (A) per Husayn (A) deve essere considerato parte della Sunna del Profeta (S). Gli ahadith della terza parte della trattazione hanno dimostrato che gli ahadith che parlano del divieto del Profeta (S) di piangere per i morti, sono stati narrati solo dal Secondo Califfo, Umar Ibn al-Khattab, e da suo figlio Abdullah, e dal rilievo della Madre dei Credenti Aisha su loro due: “Che Allah abbia misericordia di Abu Abd al-Rahman! Ha sentito una cosa ma non l’ha capita…”, e dalle parole di altri Compagni del Profeta (come Abu Hurairah ed Ibn Abbas), ebbene, da tutto ciò, comprendiamo che quello che hanno narrato il Secondo Califfo e suo figlio Abdullah a proposito del divieto del Profeta (S) di piangere per i morti, è errato e sbagliato. Concludiamo dunque che piangere per chi è in punto di morte, piangere per chi è morto, e piangere sulle tombe dei defunti, sono tutti atti che fanno parte della Sunna del Messaggero di Allah (S), pertanto, piangere per Husayn (A) significa seguire la Sunna del Profeta (S).
NOTE
[1] Sahih Muslim, vol. 2, pag. 636, Kitab al-Jana’iz, cap. 6. [https://www.sunnah.com/muslim/11/15]
[2] Il testo è del Sahih del Bukhari. [https://www.sunnah.com/bukhari/23/62]
[3] Sahih Muslim, vol. 4, pag. 1808, Kitab al-Fadha’il, Bab “Rahmatuhu bi-l-Sibian wa-l-´Ayal”, hadith n. 2. Sunan Abu Dawud, vol. 3, pag. 193, Kitab al-Jana’iz, Bab “Al-Buka’ ´ala-l Mayyit”. Sunan Ibn Majah, vol. 1, pag. 507, Kitab al-Jana’iz, Bab 53, hadith n. 1589. Sahih al-Bukhari, vol. 1, pag. 157, Kitab al-Jana’iz, Bab «Qawl al-Nabi (S): “Wa innā bika la-mahzunun”».
[4] Sunan Ibn Majah, vol. 1, pag. 473, Kitab al-Jana’iz, Bab “Mā jā’a fi-l-nazar ila-l-mayyit”. [https://www.sunnah.com/urn/1315430]
[5] Jami´ al-Tirmidhi, vol. 4, pag. 226, Kitab al-Jana’iz, Bab “Al-rukhsah fi-l-buka’ ´ala-l-mayyit”. [https://www.sunnah.com/tirmidhi/10/41]
[6] Il testo è del Sahih del Bukhari. [https://www.sunnah.com/bukhari/23/45]
[7] Sahih al-Bukhari, Kitab al-Jana’iz, Bab «Qawl al-Nabi (S): “Yu´aḏḏabu-l-mayyit bi-ba´dhi bukã’i ahlihi ´alayh”»; Kitab al-Mardha, Bab “Ibadat al-Sibian”, vol. 4, pag. 3 e 191; Kitab al-Tawhid, Bab “Inna rahmat-Allah qaribun min-al-muhsinin”. Sahih Muslim, Kitab al-Jana’iz, Bab “Al-Buka’ ´ala-l-Mayyit”, vol. 2, pag. 636, hadith n. 11. Sunan Abu Dawud, Kitab al-Jana’iz, Bab “AlBuka’ ´ala-l-Mayyit”, vol. 3, pag. 193, hadith n. 3125. Sunan al-Nasa’i, vol. 4, pag. 22, Kitab al-Jana’iz, Bab “Al-Amr bi-l-ihtisab wa-l-sabr”. Musnad di Ahmad, vol. 5, pp. 204, 206 e 207.
[8] Il testo è del Tabaqat di Ibn Sa´d.
[9] Abbiamo narrato questo hadith dalla biografia di Hamza contenuta nell’opera Al-Tabaqat Al-Kubra di Ibn Sa´d, vol. 3, pag. 11, stampato da “Dar Sader”, Beirut, nel 1377 AH. Viene narrato in modo più dettagliato nel libro Al-Maghazi del Waqidi, vol. 1, pp. 315-317. Viene anche narrato dalle seguenti fonti: Imta´ al-Asma´, vol. 1, pag. 163; Musnad di Ahmad, vol. 2, pag. 40; Tarikh al-Tabari, vol. 2, pag. 532, edizione stampata in Egitto; Sirat Ibn Hisham, vol. 3, pag. 50. Anche Ibn Abd al-Barr, nel libro Al-Isti´ab, e Ibn al-Athir, nel libro Usd al-Ghaba, hanno narrato brevemente questo hadith nella loro biografia di Hamza.
[10] Sahih al-Bukhari, vol. 2, pag. 204, Kitab Fadha’il al-Sahaba, Bab “Manaqib Khalid”. Al-Bidayah wa Al-Nihayah, Ibn Kathir, vol.4, pag. 255. Al-Sunan Al-Kubra, Al-Bayhaqi, vol. 4, pag. 70. Ansab al-Ashrāf, vol. 2, pag. 43. Sharh Nahjul Balagha, Ibn Abi Al-Hadid, parte 15, pag. 73. [https://www.sunnah.com/bukhari/62/105]
[11] Consultare la biografia di Ja´far nei seguenti libri: Al-Isti´ab, Usd al-Ghaba, Al-Isabah e Tarikh Ibn al-Athir (vol. 2, pag. 90).
[12] Il testo è del Sahih del Muslim. [https://www.sunnah.com/muslim/11/135]
[13] Sahih Muslim, vol. 2, pag. 671, Kitab al-Jana’iz, cap. n. 36, hadith n. 108. Musnad di Ahmad, vol. 2, pag. 441. Sunan Abu Dawud, vol. 3, pag. 218, Kitab al-Jana’iz, Bab “Ziyarat al-Qubur”, hadith n. 3234. Sunan al-Nasa’i, vol. 4, pag. 90, Kitab al-Jana’iz, Bab “Mā jā’a fi qabr al-mushrik”. Sunan Ibn Majah, vol. 1, pag. 501, Kitab al-Jana’iz, Bab “Mā jā’a fi ziyarati qubur al-mushrikin”, hadith n. 1572.
[14] Il testo è del Mustadrak al-Sahihayn. [https://library.islamweb.net/newlibrary/display_book.php?id from=4685&idto=4685&bk_no=74&ID=2051]
[15] Mustadrak al-Sahihayn, vol. 3, pag. 176, e, in forma compendiata, a pag. 179. Tarikh Ibn Asakir, hadith n. 631, e vicino ad esso nell’hadith n. 630. Majma al-Zawa’id, vol. 9, pag. 179. Maqtal al-Khwarizmi, vol. 1, pp. 159 e 162 (con un testo diverso). Tarikh Ibn Kathir, vol. 6, pag. 230, e accenna ad esso anche nel vol. 8, pag. 199. Amāli al-Shajari, pag. 188. Al-Fusul Al-Muhimmah, Ibn al-Sabbagh al-Maliki, pag. 145. Al-Rawdh AlNadhir, vol. 1, pag. 89. Al-Sawa´iq, pag. 115, e, in un’altra edizione, a pag. 190. Kanz al-Ummal, vol. 6, pag. 223, vecchia edizione. Al-Khasa’is Al-Kubra, vol. 2, pag. 125. E nelle opere dei seguaci della Scuola dell’Ahlulbayt (A) è stato narrato nel Muthir al-Ahzan, pag. 8, e nel Luhuf di Ibn Tawus, pp. 6 e 7.
[16] La Madre dei Credenti Zaynab bint Jahsh era una delle mogli del nobile Messaggero di Allah
[17] Il testo è, in forma compendiata, quello del Tarikh di Ibn Asakir.
[18] Tarikh Ibn Asakir, biografia di Husayn (A), hadith n. 629. Majma al-Zawa’id, vol. 9, pag. 188. Kanz al-Ummal, vol. 13, pag. 112. E accenna ad esso Ibn Kathir nel suo Tarikh, vol. 8, pag. 199. Nei libri dei seguaci dell’Ahlulbayt (A) è stato narrato nelle seguenti opere: Al-Amāli dello Shaykh al-Tusi, vol. 1, pag. 323; Muthir al-Ahzan, pp. 7-8, e una parte di esso viene citata nelle pagine 9 e 10, e alla fine della narrazione c’è un importante complemento. Questo hadith viene narrato anche nel Luhuf di Ibn Tawus, pp. 7-9.
[19] Il testo è del Maqtal del Khwarizmi.
[20] Karbala
[21] Al-Tabaqat Al-Kubra di Ibn Sa´d, hadith n. 269. Tarikh Ibn Asakir, biografia di Husayn (A), hadith n. 627. Maqtal al-Khwarizmi, vol. 1, pag. 159. Majma al-Zawa’id, vol. 9, pp. 187- 188. Kanz al-Ummal, vol. 13, pag. 108, e nella vecchia edizione, vol. 6, pag. 223. Al-Sawa´iq Al-Muhriqah di Ibn Hajar, pag. 115, e, in un’altra versione, a pag. 19. Al-Khasa’is, Al-Suyuti, vol. 2, pp. 125 e 126. Jawharat al-Kalam del Qara Ghuli, pag. 117. Al-Amāli dello Shaykh al-Tusi – che è uno dei libri dei seguaci della Scuola dell’Ahlulbayt (A) – vol. 1, pag. 325. Questo hadith è stato dettagliatamente narrato anche nel libro Amāli al-Shajari, pag. 177.
[22] Il testo è del Mustadrak al-Sahihayn. [https://library.islamweb.net/newlibrary/display_book.php?b k_no=74&ID=3476&idfrom=8068&idto=8098&bookid=74&sta rtno=28]
[23] Mustadrak al-Sahihayn, vol. 4, pag. 398. Al-Mu’jam Al-Kabir, Tabarani, hadith n. 55. Tarikh Ibn Asakir, hadith n. 619 e 921. Al-Tabaqat Al-Kubra, Ibn Sa´d, biografia e maqtal di Husayn (A), pubblicazione e studio di Abd al-Aziz al-Tabatabai, pp. 42-44, hadith. n. 628. Tarikh al-Islam, Al-Dhahabi, vol. 3, pag. 11. Siyar A’lam al-Nubala, Al-Dhahabi, vol. 3, pp. 194 e 195. Maqtal al-Khwarizmi, vol. 1, pp. 158 e 159, in forma compendiata. Dhakha’ir al-Uqba, Muhibb al-Din al-Tabari, pp. 148 e 149. Tarikh Ibn Kathir, vol. 6, pag. 230. Kanz al-Ummal, Al-Muttaqi Al-Hindi, vol. 16, pag. 266.
[24] Il testo è del Musnad di Ahmad ibn Hanbal.
[25] Musnad di Ahmad, vol. 3, pp. 242 e 265. Tarikh Ibn Asakir, biografia di Husayn (A), hadith n. 615 e 617. Tahdhib Tarikh Ibn Asakir, vol. 4, pag. 325. Al-Mu’jam Al-Kabir, Tabarani, biografia di Husayn (A), hadith n. 47. Maqtal al-Khwarizmi, vol. 1, pp. 160-162. Tarikh al-Islam, Al-Dhahabi, vol. 3, pag. 11. Siyar A’lam al-Nubala, Al-Dhahabi, vol. 3, pag. 194 e 195. Dhakha’ir al-Uqba, Muhibb al-Din al-Tabari, pp. 146 e 147. Majma al-Zawa’id, vol. 9, pag. 187, e a pag. 190 con un altro sanad [catena di trasmissione]. Tarikh Ibn Kathir, Bab “Al-akhbar bi-maqtal al-Husayn”, vol. 6, pag. 229, nel cui testo compare la seguente frase: “Noi sentivamo [dire] che egli sarebbe stato ucciso a Karbala”; vol. 8, pag. 199. Kanz al-Ummal, vol. 16, pag. 266. Al-Sawa´iq Al-Muhriqah di Ibn Hajar, pag. 115. Al-Dala’il, Abu Nu´aym, vol. 3, pag. 202. Al-Rawdh Al-Nadhir, vol. 1, pag. 192. Al-Mawahib Al-Ladunniyya, Al-Qastalani, vol. 2, pag. 195. Al-Khasa’is, Al-Suyuti, vol. 2, pag. 25. Mawarid al-Ẓam’an ila Zawa’id Ibn Hibban, Ali ibn Abu Bakr Al-Haythami, pag. 554. Nei libri dei seguaci della Scuola dell’Ahlulbayt (A) è stato narrato nel libro Al-Amāli dello Shaykh al-Tusi (deceduto nel 460 AH), stampato da Al-Nu’man, a Najaf (Iraq), nel 1384 AH, vol. 1, pag. 221, nel cui testo compare la seguente frase: “Uno dei grandi angeli…”.
[26] Il testo è del Sahih del Muslim. [https://www.sunnah.com/muslim/11/20]
[27] Sahih Muslim, vol. 2, pag. 639, Kitab al-Jana’iz, Bab “Al-mayyit yu´aḏḏabu bi-bukã’i ahlihi ´alayh”. Sunan al-Nasa’i, vol. 4, pag. 18, Kitab al-Jana’iz, Bab “Al-nahyu ´ani-l-bukã’ ´ala-l-mayyit”.
[28] Sahih Muslim, vol. 2, pag. 639. Sahih al-Tirmidhi, vol. 4, pag. 222, Kitab al-Jana’iz, cap. 24. Sunan Ibn Majah, vol. 1, pag. 508, Kitab al-Jana’iz, Bab “Al-mayyit yu´aḏḏabu bi-ma niha ´alayh”. [https://www.sunnah.com/muslim/11/21]
[29] Sahih Muslim, vol.2, pag.639. Sunan al-Nasa’i, vol.4, pag.18. [https://www.sunnah.com/muslim/11/23]
[30] Il testo è, in forma compendiata, quello del Sahih del Muslim. [https://www.sunnah.com/muslim/11/27]
[31] Sahih Muslim, Kitab al-Jana’iz, cap. 9, hadith n. 22 e 23. Sahih al-Bukhari, Kitab al-Jana’iz, Bab “Yu´aḏḏabu al-mayyit bi-bukã’i ahlihi ´alayh”, vol. 1, pp. 155 e 156. Sunan al-Nasa’i, vol. 4, pag. 18, Kitab al-Jana’iz, Bab “Al-niyahatu ´ala-l-mayyit”. Al-Ijabah liirad ma istadrakathu Aishah ´ala al-Sahabah, Al-Zarkashi, pag. 82, Bab “Istidrakuha ´ala Umar Ibn al-Khattab”.
[32] Il testo è del Sahih del Muslim.
[33] Sahih Muslim, Kitab al-Jana’iz, cap. 9, hadith n. 25. Sahih al-Bukhari, vol. 1, pag. 156, Kitab al-Jana’iz, Bab “Al-mayyit yu´aḏḏabu bi-bukã’i ba´dhi ahlihi”. Sahih al-Tirmidhi, Kitab al-Jana’iz, cap. 25, vol. 4, pp. 226 e 227. Al-Muwatta’, Malik, vol. 1, pag. 234, Kitab al-Jana’iz, Bab “Al-nahyu ´ani-l-bukã’ ´ala-l-mayyit”.
[34] Sharh Sahih Muslim, Al-Imam Al-Nawawi, vol. 6, pag. 228, Kitab al-Jana’iz.
[35] Il testo è del Sunan del Nasa’i. [https://www.sunnah.com/nasai/21/42]
[36] Sunan al-Nasa’i, vol. 2, pag. 19, Bab “Al-rukhsah fi-l-buka’ ´ala-l-mayyit”. Musnad di Ahmad, vol. 2, pp. 110, 273, 333, 408, 444. Sunan Ibn Majah, vol. 1, pag. 505, Kitab al-Jana’iz, Bab “Mā jā’a fi-l-buka’ ´ala-l-mayyit”, hadith n. 1587.
[37] Musnad di Ahmad, vol. 2, pp. 273 e 408, e vicino ad esso a pag. 333
Tratto da: Sayyid Murtada Sharif Askari “Piangere per i morti fa parte della Sunna del Profeta”, Assemblea Mondiale dell’Ahlulbayt(A), 2017, Teheran (Iran).
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