La storica lettera dell’Imam Khomeyni a Montazeri

La storica lettera dell’Imam Khomeyni a Montazeri

Quella che segue è la traduzione integrale della storica lettera che nel 1989 l’Imam Khomeyni inviò a Montazeri. Quest’ultimo, studente dell’Imam e suo seguace durante la lotta contro il regime Pahlavi, incarcerato e torturato dagli agenti dello Scià per le sue attività rivoluzionarie, erudito rispettato nel campo della giurisprudenza islamica, attivo nella stesura della Costituzione del neonato ordinamento, padre di un martire e tra i volti più noti e rispettati della Repubblica Islamica, nel 1985 venne scelto dall’Assemblea degli Esperti quale successore dell’Imam Khomeyni.

Montazeri, il cui Ufficio era finito gradualmente sotto il controllo di personaggi ambigui, iniziò però man mano ad assumere posizioni sempre più liberali, a difendere i membri del gruppo terrorista dei Munafiqin (1), a proteggere le azioni criminali del fratello del genero e a sollevare accuse discutibili contro differenti istituzioni della Repubblica Islamica dell’Iran, insinuazioni che divennero poi uno dei principali strumenti della campagna propagandistica mondiale dei nemici contro l’ordinamento islamico iraniano e la sua Guida.

I diversi richiami e consigli rivoltigli dall’Imam Khomeyni e da altre autorità religiose di ‘ripulire’ il proprio Ufficio e cambiare le persone che lo circondavano rimasero però inascoltati, e l’Imam fu pertanto infine obbligato a redigere la presente lettera. Dopo averne letto il testo Montazeri diede le dimissioni da futura Guida della Rivoluzione, dimissioni che l’Imam Khomeyni prontamente accettò.

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Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso

Al Sig. Montazeri,

Con un cuore infranto e insanguinato vi scrivo qualche parola affinché un giorno le persone vengano messe al corrente dei fatti.

Nella vostra recente lettera a me indirizzata affermate che in conformità alla Shari’ah accordate priorità alle mie opinioni rispetto alle vostre. Prendo Dio a testimone nel far notare le seguenti questioni:

Dal momento che è diventato chiaro che dopo di me voi consegnerete questo Paese e la cara Rivoluzione Islamica del popolo musulmano dell’Iran ai liberali, e per loro tramite ai Munafiqin, avete perduto la qualifica e la legittimità di diventare la futura Guida dello Stato. (2) Voi, nella maggior parte delle vostre lettere, interviste e prese di posizione avete mostrato di ritenere che i liberali e i Munafiqin dovrebbero governare questo Paese. Era così chiaro che le vostre osservazioni fossero state dettate dai Munafiqin che non ho visto alcun motivo per inviarvi una risposta. (3)

Per esempio, nella vostra difesa dei Munafiqindei quali solo un ristretto numero erano stati condannati a morte, per aver intrapreso la lotta armata contro l’Islam e la Rivoluzione – vi siete fatti sfruttare da costoro per ingigantirne il caso e, dunque, regalare a codesti ribelli giustiziati un ruolo che in realtà mai ebbero. Riuscite a vedere quali preziosi servigi avete reso all’Arroganza (4)?

Nel caso di Mahdi Hashemi (5), l’assassino, voi lo consideravate il più pio degli individui religiosi, e nonostante vi fosse stato dimostrato che costui era un omicida, avete continuato a mandarmi messaggi per risparmiargli la vita. Ci sono così tanti altri esempi, simili a quello di Mahdi Hashemi, che ora neanche mi va di citarli tutti.

Da ora in poi voi non sarete più mio rappresentante (wakil). Dite alle persone che vi consegnano il denaro di portarlo alla residenza del signor Pasandideh [il fratello maggiore dell’Imam Khomeyni] a Qom o da me a Jamaran. Lode a Dio, da ora in poi voi non avrete più alcuna responsabilità finanziaria. (6)

Se ritenete, in accordo alla Shari’ah, che le mie opinioni siano superiori alle vostre cosa che certamente i Munafiqin non riterranno giusta e che vi porterà a scrivere delle cose che vi rovineranno nell’Aldilà – con un cuore infranto e un petto infiammato dal fuoco dell’ingratitudine, affidandomi a Dio, a voi che siete stato il frutto della mia vita, impartisco alcuni consigli, rispetto ai quali la responsabilità ricadrà su di voi:

Uno: cercate di cambiare i membri del vostro Ufficio in modo da evitare che il benedetto Sahm Imam (7) venga versato nella gola dei Munafiqin, del gruppo di Mahdi Hashemi e dei liberali.

Due: dal momento che voi siete una persona ingenua [sadeh lowh] e facilmente influenzabile, non interferite in nessuna questione politica, che forse Dio perdonerà i vostri peccati.

Tre: non mi scrivete mai più e non permettete ai Munafiqin di passare segreti di Stato a radio straniere. (8)

Quattro: le lettere e i discorsi dei Munafiqin che tramite voi giungono a certuni, hanno inferto duri colpi all’Islam e alla Rivoluzione e costituiscono un grande atto di tradimento contro i combattenti ignoti dell’Imam dell’Epoca (l’Imam Mahdi, N.d.T.) che le nostre anime siano sacrificate per lui e contro il puro sangue dei martiri dell’Islam e della Rivoluzione. Se desiderate salvarvi dalle profondità dell’inferno fareste meglio a confessare tutti i vostri peccati ed errori, e forse allora Dio vi aiuterà.

Giuro su Dio che fin dall’inizio ero contrario alla scelta di voi quale mio successore, ma all’epoca vi credevo soltanto un individuo ingenuo e incapace di dirigere, sebbene vi ritenessi una persona colta che avrebbe potuto giovare ai seminari religiosi. Se persevererete nelle vostre azioni, avrò un altro dovere da adempiere, e sapete che non trascuro mai i miei doveri.

Giuro su Dio che ero contrario alla nomina di Bazargan (9) come Primo Ministro, sebbene considerassi anche lui una brava persona. Giuro inoltre su Dio che non ho votato nemmeno per Bani Sadr (10) come Presidente. In tutte queste occasioni ho accettato l’opinione degli amici.

Nel mezzo del mio dolore e della mia sofferenza, desidero rivolgermi al nostro caro popolo dal profondo del mio cuore affranto:

Ho promesso al mio Dio di non perdonare mai il male compiuto dagli individui che non ho il dovere di perdonare. Ho fatto una promessa al mio Dio che compiacerLo è una priorità rispetto al compiacere il popolo e gli amici. Se il mondo intero si sollevasse contro di me, non abbandonerei mai la giustizia e la verità. Non mi interessano la storia e ciò che succederà. È mio interesse unicamente adempiere ai miei doveri religiosi.

Dopo Dio, ho stretto un patto con il popolo valoroso, nobile e onesto: dirgli la verità nel momento giusto. La storia islamica è piena di esempi di tradimento contro l’Islam da parte delle sue figure di spicco. Cercate di assicurarvi di non essere influenzati dalle menzogne trasmesse dalle stazioni radio straniere. Tali stazioni radio in questi giorni diffondono le loro bugie con tanta gioia ed entusiasmo.

Imploro Dio Onnipotente di concedere pazienza e tolleranza a questo vecchio padre del caro popolo iraniano, Lo imploro di perdonarmi e di portarmi via da questo mondo, in modo che non debba più provare il sapore amaro del tradimento da parte degli amici. (11)

Tutti ci sottomettiamo alla volontà di Dio. Non abbiamo potere senza la volontà di Dio. Tutto viene da Lui.

Wa salam

Ruhollah al-Musavi al-Khomeyni

Domenica 6 Farvardin 1368 – 26 marzo 1989

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NOTE

1) Fondata nel 1965, l’“Organizzazione Mojahedin-e Khalq” (Combattenti del Popolo, MKO o MEK) prima della Rivoluzione Islamica operava come gruppo di opposizione al governo dello Scià, con un’ideologia che mescolava marxismo e Islam. L’Organizzazione è oggi conosciuta con una varietà di altri nomi quali “Esercito di liberazione nazionale” (NLA) l’ala armata del gruppo –, “Mojahedin del popolo dell’Iran” (PMOI) e “Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (NCRI)”. Dopo la Rivoluzione Islamica tentò un’insurrezione armata contro il neonato governo islamico. Il 28 giugno 1981 i suoi membri furono autori di un attentato terroristico nella sede del Partito della Repubblica Islamica che martirizzò più di settanta tra i migliori servitori della Rivoluzione e del Paese, tra cui molti ministri e parlamentari. Da allora spostò la sua sede ‘politica’ in Francia. Due mesi dopo, il 30 agosto, in un altro attentato il MKO uccideva il Presidente eletto Rajai e il Primo Ministro Bahonar. Durante la Guerra Imposta alla Repubblica Islamica da parte degli Stati Uniti per tramite di Saddam, il gruppo terroristico spostò il suo quartier generale ‘militare’ in Iraq, collaborando attivamente con il regime baathista iracheno e partecipando a più riprese ad aggressioni contro il territorio e il popolo iraniano. Gradualmente iniziò una sempre più stretta collaborazione anche con Stati Uniti e Israele, per conto dei quali i suoi membri hanno portato, o cercato di portare, a termine numerose operazioni di sabotaggio e terrorismo contro obiettivi iraniani. Per la sua storia di continui tradimenti e di asservimento al padrone di turno, il MKO è conosciuto in Iran con l’appellativo coranico di Munafiqin (ipocriti). Si calcola che i suoi membri abbiano ucciso più di 16.000 cittadini iraniani e un numero imprecisato di cittadini iracheni, soprattutto quando collaborarono con la Guardia Repubblicana del regime di Saddam nella repressione delle rivolte curde e sciite dopo la Guerra del Golfo Persico del 1991.

2) Nel novembre del 1985 l’Assemblea degli Esperti elesse Montazeri quale successore dell’Imam Khomeyni alla Guida della Rivoluzione e della Repubblica Islamica. A tal proposito è interessante riportare il seguente episodio che ebbe come protagonista il grande sapiente e profondo ‘arif (mistico, gnostico) Ayatullah Bahoddini: Quando gli portarono la lettera della nomina di Montazeri come successore dell’Imam Khomeyni, l’Ayatullah Seyyed Bahaoddini rifiutò di firmarla. I rappresentanti di Montazeri insistettero molto ma egli non accettò. Alla fine Montazeri stesso si recò dall’Ayatullah Bahaoddini e gli mise davanti tutti i libri che aveva scritto sulla Wilayat Faqih. L’Ayatullah Bahaoddini gli disse: “[Il concetto della] Wilayat faqih non è da scrivere, è da comprendere”. In seguito, quando gli chiesero il perché non avesse accettato di porre la firma, e se conoscesse forse qualcuno migliore di lui, disse: “La mia scelta è Seyed ‘Ali Khamenei. Bisogna dire che nessuno diventerà come Hajj Aqa Ruhollah (l’Imam Khomeyni), ma Aqaye Seyed ‘Ali Khamenei è la realizzazione della Wilayat Faqih e della Guida. È il più simile all’Imam di tutti. Colui in cui noi speriamo è Aqaye Khamenei. Voi non ci credete ma questo è ciò che noi vediamo. Per noi è chiaro che Seyed ‘Ali Khamenei sarà la futura Guida”. L’episodio avvenne diversi anni prima della nomina dell’Ayatullah Khamenei come Wali Faqih, avvenuta nel giugno del 1989, ed è riportato da Hoseyn Heydari Kashani in “Seyri dar afaq“, pag. 365-366. Anche l’Ayatullah Fateminia, citando quattro noti sapienti presenti all’incontro, ha riportato questo episodio.

3) Già più di tre anni prima, in una lettera datata 4 ottobre 1985, l’Imam Khomeyni aveva messo in guardia Montazeri rispetto alle relazioni che intratteneva con Mahdi Hashemi, alle sue ingerenze nelle indagini in corso sul caso di quest’ultimo, sul trarre notizie e informazioni da fonti affidabili e rispetto al suo cambiamento di atteggiamento nei confronti dei terroristi del MKO: in base ai suoi consigli e indicazioni, infatti, avevano ricevuto l’amnistia centinaia di loro membri che poi si erano resi nuovamente responsabili di numerosi crimini, omicidi e attentati. Purtroppo gli avvisi dell’Imam caddero nel vuoto. Negli anni successivi l’Imam Khomeyni non rispose più alle lettere di Montazeri, ad eccezione della presente e di quella, l’ultima, nella quale accettava le sue dimissioni quale suo successore.

4) Traduzione del termine coranico “Istikbar”, utilizzato in riferimento a coloro che, con arroganza e superbia, si arrogano diritti e pretese contro Dio e le Sue creature (cfr. ad esempio: XLI, 15; XXVIII, 39; XLV, 8). In epoca contemporanea nel mondo islamico viene utilizzato in particolar modo in relazione a quel Fronte guidato dagli Stati Uniti e dal sionismo internazionale.

5) Seyyed Mahdi Hashemi era il fratello di Hadi, genero di Montazeri, e personaggio che ebbe una forte influenza all’interno del suo ufficio e sulla sua stessa persona, pensiero e decisioni. Nell’ottobre del 1986 iniziò il processo a suo carico per imputazioni quali l’organizzazione di rapimenti e omicidi prima e dopo la Rivoluzione, il tentativo di creare gruppi armati sovversivi, l’illegale ingente possesso di armi, la pianificazione di attacchi armati ai Comitati Rivoluzionari nella zona di Lanjan Soflah (Esfahan) che provocarono decine di morti e feriti, e il furto di armi e munizioni dalle basi dei Guardiani della Rivoluzione Islamica. Nel settembre del 1987 venne giustiziato dopo che un Tribunale Rivoluzionario aveva decretato la pena di morte nei suoi confronti. Secondo il figlio stesso di Montazeri “ogni persona possiede un punto debole e il punto debole di mio padre era Mahdi Hashemi” (cfr. il documentario, in lingua persiana, “Qaem Maqam”: https://www.aparat.com/v/fGYk5 ).

6) Montazeri fino a quel momento era stato rappresentante religioso (wakil) dell’Imam Khomeyni, e per questo motivo era autorizzato a raccogliere, dai credenti che nelle norme giuridiche facevano riferimento (taqlid) all’Imam Khomeyni, offerte caritatevoli e tasse islamiche come il Khums.

7) Nell’Islam Sciita esiste una tassa islamica, chiamata Khums, che i credenti devono versare annualmente alle autorità religiose autorizzate. L’utilizzo del ricavato del Khums viene diviso in due parti, chiamate rispettivamente Sahm Imam e Sahm Sadat. La prima è quella che spetta all’Imam del Tempo e la seconda ai bisognosi tra i Seyyed, i discendenti del Profeta Muhammad (S). I proventi di questa tassa vengono utilizzati dalle autorità religiose islamiche per finanziare scuole, ospedali, seminari, biblioteche, moschee, pubblicazioni e aiutare i bisognosi. Per maggiori dettagli, cfr. S.M. Rizvi “Il Khums: una tassa Islamica, pubblicato a cura dell’Associazione Islamica Imam Mahdi.

8) Riferimento alla pubblicazione da parte della Radio BBC in lingua persiana (l’organo ufficiale del governo inglese), il 25 marzo 1989, proprio il giorno prima della presente lettera redatta dall’Imam Khomeyni, di tre missive private scritte nei mesi precedenti da Montazeri. Due delle lettere erano indirizzate all’Imam Khomeyni e una al Procuratore Generale di Teheran Nayyeri, al Pubblico Ministero di Teheran Eshraghi, al Vice-Pubblico Ministero Raisi (l’attuale Presidente della Repubblica Islamica) e al rappresentante del Ministero dell’intelligence Pour Mohammadi. In esse, tra le altre cose, Montazeri esprimeva dure critiche rispetto alle esecuzioni – a suo giudizio arbitrarie – di membri dei Munafiqin avvenute nelle carceri iraniane dopo che l’organizzazione terroristica, dalla sua base in Iraq, aveva compiuto incursioni ad ampio raggio nel territorio iraniano durante le ultime fasi della guerra con il regime di Saddam e perfino subito dopo il cessate il fuoco tra Teheran e Baghdad. Nel corso degli anni successivi la BBC e altri organi mediatici occidentali diedero ampio spazio a Montazeri il quale, seppur raramente concedeva interviste, fu invece sempre ben disponibile a rilasciarle all’emittente di Sua Maestà. Interviste nelle quali Montazeri, per la gioia dei nemici dell’Islam e della Rivoluzione, ovviamente criticava duramente la Repubblica Islamica e la sua Guida, mettendone in dubbio la legittimità. E fu sempre la BBC in lingua persiana, questa volta tramite la sua emittente televisiva satellitare, il giorno successivo alla morte di Montazeri avvenuta il 19 dicembre 2009, in un momento di forte tensione in Iran per via dei disordini scoppiati dopo le elezioni presidenziali del giugno di quell’anno, a pubblicare una sua intervista inedita, rilasciata due anni prima.

9) Mahdi Bazargan, già rettore della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Teheran, ricoprì vari incarichi ufficiali durante il governo di Mosaddeq. Svolse un ruolo significativo nella fondazione del Movimento di Liberazione dell’Iran e trascorse, come prigioniero politico, vari anni nelle carceri del regime dello Scià. Dopo la vittoria della Rivoluzione Islamica gli venne affidata la presidenza del governo provvisorio, ma il giorno successivo all’occupazione dell’Ambasciata americana (il covo di spie) a Teheran da parte degli studenti seguaci della Linea dell’Imam, si dimise dall’incarico di Primo Ministro. Diventò comunque poi deputato nella prima legislatura dell’Assemblea Consultiva Islamica. È morto in Svizzera nel 1995.

10) Bani Sadr fu il primo Presidente della Repubblica Islamica, incarico che ricoprì dalla sua elezione nel febbraio del 1980 fino alla sua destituzione da parte del Parlamento nel giugno del 1981. Già dopo la presa dell’ambasciata americana a Teheran da parte degli studenti seguaci della Linea dell’Imam (che da allora venne ribattezzata “covo di spie”), emersero documenti che mostravano la sua collaborazione con la CIA sin dai tempi dell’esilio in Francia, nei quali veniva citato come informatore con il nome in codice “S. D. Lure/1”. Durante la sua presidenza strinse sempre più i legami con quella che sarebbe diventata la maggiore organizzazione terroristica contro lo Stato e il popolo iraniano, il MKO. Nel corso dei primi anni della Guerra Imposta alla neonata Repubblica Islamica, Bani Sadr, in qualità di Presidente, fu responsabile di numerosi atti di tradimento e sabotaggio, e questo fu uno dei principali motivi della sua destituzione. Subito dopo scappò in Francia proprio insieme al capo del MKO Masud Rajavi, entrambi travestiti da donne. Da allora, a più riprese e con regolare cadenza, annunciò l’imminente caduta della Repubblica Islamica. Nell’ottobre del 2021 è morto, mentre la Repubblica Islamica è ancora viva e vegeta.

11) L’Imam Khomeyni morirà poco più di due mesi dopo, per arresto cardiaco, il 3 giugno 1989.

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Traduzione a cura di Islamshia.org © È autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Imam Khomeyni (ra) , Novità

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