Imam Khamenei: “Fare compromessi con gli USA non aiuterà i problemi del paese, ma li aggraverà”

Imam Khamenei: “Fare compromessi con gli Stati Uniti non aiuterà la risoluzione dei problemi del paese, ma li aggraverà”

Quella che segue è la traduzione integrale del discorso tenuto il 2 novembre 2016 da parte dell’Imam Khamenei, la Guida della Rivoluzione Islamica, in un incontro con centinaia di studenti delle scuole superiori e università iraniane. L’incontro si è tenuto in occasione del “Giorno Nazionale della Lotta contro l’Arroganza Globale”.
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Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso

Ogni lode appartiene a Dio, il Signore dei mondi, e la pace e i saluti discendano sulla nostra Guida e Profeta Abal Qassim al-Mustafa Muhammad e sulla sua immacolata, pura e prescelta Famiglia, in particolar modo sul “Lascito di Dio sulla terra” (l’Imam Mahdi, ndt)

Questo incontro, grazie alla presenza di voi giovani e adolescenti, è particolarmente luminoso! Il riflesso delle luci divine nei cuori brillanti e sinceri di voi giovani illumina l’atmosfera. Un’umile persona come il sottoscritto trae beneficio dalla sincerità e dal riflesso delle luci divine dei vostri puri cuori. Siete benvenuti. Avete iniziato l’incontro molto bene. Grazie a Dio, la bella, squisita e professionale recitazione [del Corano] del nostro caro fratello, i versetti scelti e poi le belle poesie recitate in coro – che erano dolci e con un bel contenuto – hanno permeato la scena con il profumo della vostra creatività.

In questo incontro ricordiamo il 13 di Aban, che ricorre domani. Sebbene il 13 di Aban sia un giorno in cui sono accaduti diversi avvenimenti – quello dell’esilio del nostro grande Imam [Khomeyni] e quello del massacro degli studenti nelle strade di Teheran – l’evento che ha reso eccezionale questo giorno è quello della presa e conquista dell’ambasciata americana o, per dirlo più correttamente, del Nido di Spie americano. Il 13 di Aban – che è stato nominato “Giorno della Lotta contro l’Arroganza”,  una denominazione che ritengo corretta – è il giorno della gioventù, il giorno dei giovani devoti, rivoluzionari, coraggiosi, fieri e innovativi, il giorno dei giovani che compiono ogni cosa che è nelle loro possibilità per impedire al nemico di condurre nuove mosse e avanzare. Pertanto, in questo senso, il 13 di Aban è il giorno della gioventù.

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Sono trascorsi molti anni da quel giorno ma la portata del suo significato continua ad esistere. Non è senza ragione che l’Imam [Khomeyni] ha nominato questo movimento come “la seconda Rivoluzione”. Sin dalle prime ore della vittoria della Rivoluzione o perfino prima, il nemico cercò di portare a termine vari complotti. Alcuni giorni prima della Rivoluzione gli americani inviarono alcuni agenti nel nostro paese in molto da poter compiere un colpo di Stato e neutralizzare il movimento del popolo, ma fallirono.

E quando la Rivoluzione raggiunse la vittoria essi esercitarono ogni tipo di sforzo, sia attraverso misure politiche ufficiali come quelle adottate dal Senato USA – dal primo giorno della Rivoluzione il Senato americano adottò una posizione contraria alla Repubblica Islamica, annunciando la sua ostilità e la decisione di imporre delle sanzioni…queste erano le misure ufficiali e pubbliche – sia attraverso sforzi segreti – essi contattarono i loro agenti e mercenari all’interno della nazione per cercare di sfruttare l’esistenza di differenti etnie all’interno del paese onde fomentare e seminare discordia – ricevendo però uno schiaffo in bocca.

Tanto i nostri gruppi etnici – i nostri arabi, turchi, curdi, lori e turcomanni, che erano l’obiettivo di questi piani – quanto i nostri giovani credenti si sollevarono contro gli Stati Uniti. A quel tempo non erano stati ancora creati né il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (Pasdaran) né i Basij, ma essi furono Guardiani della Rivoluzione e Basij nel sentiero della Rivoluzione nel vero senso della parola.  Entrarono in campo e fecero fallire il complotto americano. Pertanto, sin dalla prima ora, gli americani orchestrarono dei complotti, tutti progettati all’interno dell’ambasciata USA a Teheran.

Dopo che i nostri giovani hanno conquistato questo centro, dopo aver raccolto, collezionato e incollato i documenti che erano stati tritati – i documenti erano infatti stati fatti passare in un tritatore – e dopo averli dati alle stampe sotto forma di libri, è diventato chiaro quali complotti venivano architettati a quel tempo all’interno dell’ambasciata statunitense. La documentazione è tale che i libri sono divisi in settanta volumi. Li avete letti? Perché non vi è alcuna traccia degli estratti di questi libri nelle nostre scuole primarie, secondarie e università? Perché? Questa è una delle mie proteste. Il nuovo rispettabile Ministro dell’Educazione [Fakhruddin Ahmadi Danesh-Ashtiani] è presente in questo incontro. Perché non includete questi soggetti nei libri di testo? Perché non permettete alle nostre nuove generazioni di conoscere quello che gli Stati Uniti hanno fatto nella nostra nazione e quali complotti hanno architettato?

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La presa dell’Ambasciata da parte dei movimenti studenteschi fu una reazione a tutta questa ostilità e che si è conclusa vittoriosamente, neutralizzando le mosse di questa avida e sfacciata superpotenza – gli Stati Uniti – all’interno della nazione. La Rivoluzione significa questo. Così la superpotenza che in Iran per venticinque-trenta anni era abituata a vedere accadere qualsiasi cosa voleva e desiderava e che riteneva sua proprietà l’Iran, il suo governo, sistema, monarchia, petrolio, risorse, minerali, futuro e qualsiasi altra cosa, passò all’attacco perché si era vista togliere tutto ciò. E’ stata però testimone di come i giovani abbiano neutralizzato queste sue mosse e il popolo iraniano sia rimasto saldo, e la guida di questo grande movimento fu il nostro nobile Imam [Khomeyni].

Ero al corrente dei dettagli degli eventi di quel giorno, e in quei giorni mi recai frequentemente nel Nido di Spie. Mi recai spesso lì e parlai ai giovani che vi si erano radunati e agli altri membri del Consiglio Rivoluzionario – a quel tempo ero un membro di questo Consiglio. Pertanto sono a conoscenza di quali mosse vennero compiute in differenti angoli della nazione per sventare questo movimento. L’Imam rimase comunque inamovibile. Miei cari, questa è la storia degli Stati Uniti.

Vorrei correggere due nozioni errate che vengono promosse e introdotte nella nostra società. Coloro che le iniettano sono innanzitutto gli apparati dell’Arroganza e degli Stati Uniti, seguiti poi da alcuni individui all’interno del paese. Tra questi individui – non voglio accusarli tutti – alcuni sono legati ai servizi segreti, a organizzazioni politiche o a specifici centri statunitensi, mentre altri no. Questi ultimi sono coloro che sono diventati stanchi, pentiti, che hanno provato una brezza di piacere materiale. I primi forgiano questi pensieri e queste due errate nozioni e gli altri le sviluppano e diffondono in differenti luoghi e posti, all’interno e all’estero dell’università, sulla stampa e altrove. Oggi vorrei correggere queste due errate nozioni.

Una di queste nozioni è quella di promuovere l’idea secondo cui, il detto dell’Imam [Khomeyni] disse: “Scagliate ogni vostro grido contro gli Stati Uniti” [“Sahife-ye Emam”, vol. 11, pag. 121] – oggi questo editto continua ad essere implementato – sarebbe frutto di fanatismo e superbia. In altre parole sarebbe privo di ogni base logica. Questo è ciò che vogliono promuovere: vogliono dire che i nostri giovani, le nostre personalità rivoluzionarie, il nostro popolo e i nostri responsabili, i quali si sono sollevati contro gli Stati Uniti e svelato i loro complotti, sono persone estremiste e che la loro azione è basata sul fanatismo dell’ignoranza. Questo è ciò che vogliono dire.

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Tutto ciò mentre la realtà della questione è esattamente opposta. Quando l’Imam disse: “Scagliate ogni vostro grido contro gli Stati Uniti” vi è una solida logica dietro ciò. Questa logica è il fatto che la politica americana è basata sulla cupidigia e la prevaricazione. La storia americana, con i suoi duecentocinquanta anni, ne è una testimonianza. Ovviamente all’inizio della sua storia ciò si è manifestato in tono minore, ma da un secolo o poco prima tutto ciò si è manifestato chiaramente.

La politica generale degli Stati Uniti è quella di assicurare la propria sicurezza domestica attraverso l’aggressione alle altre nazioni e l’occupazione di più “zone di influenza” possibili. Essi agiscono così, questa è la loro politica.

Hanno condotto questa politica nella regione dell’Asia occidentale, l’hanno condotta in Iran durante il periodo del Taghut (Pahlavi) e anche tra le nazioni nostre vicine. Hanno rivaleggiato con l’ex Unione Sovietica ed ognuno dei due ha cercato di portare l’Iran all’interno della propria zona di influenza. La più leggera negligenza dopo la vittoria della Rivoluzione avrebbe aiutato il nemico che era stato cacciato fuori dalla porta a rientrare dalla finestra, ma l’Imam impedì che ciò potesse accadere.

Quando egli disse: “Scagliate ogni vostro grido contro gli Stati Uniti” intendeva difendere i valori, e non soltanto quelli specifici dei musulmani, ma tutti i valori umani. Oggi, come gli stessi americani riconoscono, il governo e il sistema statunitense sono lontani mille miglia dai valori umani. Avete seguito il recente dibattito tra i due candidati alle elezioni presidenziali americane? Avete visto le verità che hanno svelato? Le avete ascoltate? Hanno rivelato la vera natura degli Stati Uniti. Le verità che essi hanno rivelato sono molte di più [e peggiori] di quelle che avevamo rivelato noi e alle quali alcuni non credevano o non volevano credere. Le hanno svelate gli stessi americani.

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E ciò che è interessante è che la persona che ha parlato in modo più chiaro e diretto ha attirato maggiormente l’attenzione del popolo americano. Quell’uomo, poiché ha parlato in modo più chiaro e diretto, ha attirato maggiormente l’attenzione del popolo americano. L’altro partito lo accusa di adottare un metodo populista. Perché populista? Perché il popolo sente quello che dice e vede che è corretto. Vedono questa verità nella realtà della loro vita. In quel paese i valori umani sono stati cancellati e calpestati. Vi è discriminazione razziale. Soltanto qualche giorno prima del dibattito, questo uomo, parlando nel corso della sua campagna elettorale, ha detto che se sei di colore – di pelle nera o rossa – e cammini nelle strade di New York, Chicago, Washington, California o altre simili, non potrai essere sicuro di quanti altri minuti rimarrai vivo! Notate che questo è stato detto da una persona che potrebbe andare alla Casa Bianca nei prossimi giorni a gestire gli affari dell’America! Questo è il razzismo americano.

Egli ha parlato anche della povertà gli americani e ha detto che quarantaquattro milioni di persone patiscono la fame negli Stati Uniti! Lui ed altri dicono che meno dell’un percento del popolo americano è proprietario del novanta per cento della ricchezza nazionale. I valori umani vengono calpestati in quel paese! Negli Stati Uniti vi sono discriminazione, razzismo e i diritti umani vengono calpestati. Quando voi gridate “Morte all’America” e quando l’Imam [Khomeyni] disse: “Scagliate ogni vostro grido contro gli Stati Uniti significa morte a tutte queste cose. E’ per questo motivo che l’Imam ha detto: “Scagliate ogni vostro grido contro gli Stati Uniti”.

Tutti questi aspetti rappresentano soltanto una parte della questione. L’altra, che costituisce un importante fattore al riguardo, è che sin dai primi giorni costoro hanno preparato il terreno per sferrare un grande colpo contro il popolo iraniano. Offrirono rifugio a Mohammad Reza negli Stati Uniti così da poterlo proteggere, preparare il terreno per altri complotti, rafforzare i loro agenti nel paese e ripetere quanto fecero il 28 Mordad 1332 [il celebre Colpo di Stato contro Mossadeq del 19 agosto 1953, ndt], venticinque anni prima.

Anche il 28 Mordad Mohammad Reza scappò dall’Iran, ma gli inglesi e americani unirono le loro mani e segretamente vennero nel paese. Più tardi, usando diverse ambasciate e nascondendosi da qualche parte, equipaggiarono e prepararono i loro agenti, sfruttarono la negligenza di quei giorni della gente e fecero ritornare nuovamente Mohammad Reza. E’ stato questo ritorno che mise le briglia intorno al collo della gente e portò ad una situazione disastrosa. Volevano ripetere la stessa cosa ma l’Imam [Khomeyni] impedì che accadesse. Bloccò la loro strada e svegliò il popolo iraniano.

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Pertanto questo slogan anti-americano e questo gridare contro l’America non sono frutto di fanatismo, ignoranza o testardaggine, ma sono piuttosto basati sulla logica e possiedono una base razionale e intellettuale. Tanto voi giovani quanto coloro che scrivono e parlano sulla stampa, nelle università, dai minbar e in vari altri luoghi dovete pertanto sapere e prestare attenzione al fatto che se il popolo iraniano oggi scandisce slogan anti-americani e se lo ha fatto nel corso degli ultimi trenta anni, si tratta di un atto basato su una solida logica.

Per otto anni abbiamo combattuto contro Saddam mentre gli americani lo sostenevano massicciamente e aiutavano quanto potevano. In differenti modi hanno esternato la loro inimicizia prima, durante e dopo la guerra, e tanto durante quanto dopo l’accordo sul nucleare. Qualche giorno fa il capo negoziatore americano [John Kerry] ha detto apertamente – ed è stato trasmesso anche dalla nostra televisione – che essi hanno imposto delle sanzioni all’Iran anche dopo l’accordo nucleare. Questa è l’America. La resistenza del popolo iraniano contro gli Stati Uniti possiede pertanto una base logica.

La prima nozione errata è quindi quella che pretende che il popolo iraniano si sarebbe sollevato contro gli Stati Uniti per la propria testardaggine. Ma è vero esattamente il contrario: il popolo si è sollevato contro l’America con la logica. Questa è la correzione della prima nozione.

La seconda nozione errata – un pensiero sbagliato e inaccurato che è stato iniettato dagli americani, promosso da alcune persone all’interno del paese e che è più pericoloso del primo – è che se ci accordiamo con gli Stati Uniti si risolveranno i problemi del nostro paese.

Questo è un errore bizzarro e molto pericoloso. Essi affermano che se ci accordiamo con gli Stati Uniti i problemi del paese si risolveranno. Possiamo fornire decine di motivi per dimostrare che si tratta di una nozione errata. E’ un’affermazione falsa e ingannevole. Fare compromessi con gli Stati Uniti non risolverà i problemi del paese in alcun modo; non solo non risolverà i problemi economici, politici, di sicurezza e morali, ma li aggraverà.

Ci sono dieci-quindici ragioni che possono essere elencate, l’ultima dei quali è quello degli accordi nucleari. Durante i negoziati ho detto molte volte che costoro disattendono le promesse, che sono bugiardi e non rispettano la parola data. Adesso potete vedere la situazione! Oggi non sono soltanto io a dire che costoro non mantengono le loro promesse; anche i rispettabili funzionari del paese e gli stessi nostri negoziatori – persone che hanno compiuto grandi sforzi, che hanno negoziato con loro per un anno e mezzo, che hanno avuto incontri all’estero per dieci, quindici, venti giorni e che hanno attraversato molti problemi al tavolo delle trattative – lo dicono.

In un incontro che si è tenuto circa un mese fa a New York, un incontro tra i Ministri degli Esteri al quale ha partecipato anche il nostro e il loro, il nostro Ministro degli Affari Esteri ha presentato contro di loro una lunga lista di accuse. Gli ha elencato le cose che dovevano fare e non hanno fatto e quelle che non dovevano fare e hanno fatto. Era un atto di accusa al quale non hanno potuto fornire alcuna risposta. Essi sono così. Dicono che dobbiamo accordarci con loro sulla questione della Siria, di Hezbollah, dell’Afghanistan, del Pakistan e dell’Iraq. Ma con chi dobbiamo accordarci? Con coloro che non hanno cessato la loro ostilità verso di noi neanche per un istante? Il loro obiettivo è in realtà di impedire alla nazione iraniana di crescere e che i problemi economici del nostro paese vengano risolti. Sotto queste circostanze, credete che verranno ad aiutarci a risolvere i nostri problemi?

Prima di tutto sono bugiardi, ingannevoli, inaffidabili e pugnalano alle spalle. Nello stesso momento in cui tendono la mano, come loro stessi dichiarano, nell’altra mano hanno una pietra per colpire la testa della parte opposta. Loro sono così.

Secondo: gli Stati Uniti vogliono risolvere i problemi del popolo iraniano? L’America stessa è in piena crisi! Perché non lo dicono? Lo hanno dichiarato tutte le più importanti organizzazioni del mondo che si occupano di questa questione ed è stato dichiarato dagli stessi americani. Gli Stati Uniti sono in crisi: crisi economica, internazionale, politica e morale. Oggi il debito del governo statunitense è all’incirca identico al suo prodotto interno lordo! Questo è un segno di crisi ed è stato dichiarato dagli economisti.

Essi affermano che ogni volta che il debito di un governo raggiunge il suo PIL, questo governo è in crisi e questa economia è in bancarotta. Oggi gli Stati Uniti hanno questa situazione: il loro debito è vicino al sessanta per cento del loro PIL. Pertanto a chi possono aiutare? Essi vogliono piuttosto succhiare le risorse altrui per risolvere i loro problemi. Come potrebbero aiutare quindi l’economia di un’altra nazione? Queste sono le ragioni dell’innacuratezza della seconda nozione dal punto di vista economico.

Anche politicamente sono in crisi. Vi dico con totale fermezza che ovunque un popolo si solleva contro un dittatore, un governo e un regime, il loro slogan è “Morte all’America”. Non vi è eccezione. Un giorno lo slogan “Morte all’America” era limitato alla nostra nazione, ma oggi il primo slogan di tutti i popoli che si sollevano in Asia Occidentale, in Asia Orientale, nella stessa Europa, in America Latina e in Africa è contro l’America. Questa è la situazione politica degli Stati Uniti. Vi è una crisi peggiore di questa?

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Gli Stati Uniti avevano dei progetti per la regione dell’Asia occidentale. Non ve lo ricordate. Non è accaduto molto tempo fa, parliamo di dieci-dodici anni fa, ma ovviamente voi giovani non vi potete ricordare quei giorni. Il Segretario di Stato americano di quel tempo disse che volevano creare il “Grande Medio Oriente”. Ella ha parlato di “Grande Medio Oriente” nella questione del Libano e della guerra dei 33 giorni. Cosa significa “Grande Medio Oriente”? Con “Medio Oriente” essi si riferiscono alla regione dell’Asia occidentale e con “Grande Medio Oriente” intendono una zona che si estende dal Pakistan alla regione mediterranea, annoverando tutte le nazioni collocate al suo interno come paesi medio-orientali.

Gli Stati Uniti avevano formulato un piano generale per l’intera regione in modo da poter soggiogare tutte queste nazioni e dare a Israele un ruolo centrale. Il “Grande Medio Oriente” significa questo. Oggi il “Grande Medio Oriente” che questo Segretario di Stato aveva ideato – questa poveretta era una donna – ha raggiunto il punto che sono disperati sulla questione della Siria, dell’Iraq, del Libano e del Nord Africa.

In Libia sono impantanati nel fango e nello Yemen sono entrati nel campo di battaglia ma adesso sono disperati. Questa è la situazione politico-internazionale degli Stati Uniti. Esiste una crisi peggiore di questa? Questo paese vorrebbe venire in vostro aiuto? E’ questo il paese che dovrebbe risolvere i problemi della nostra nazione?

Noi invece, grazie a Dio, ci troviamo nella condizione opposta. Questa è opera di Dio. E’ la misericordia di Dio che dona coraggio, discernimento e resistenza al popolo dell’Iran così da poter sopportare i problemi. Gli uomini e donne credenti di questo popolo hanno agito in modo tale da donare al fierezza al popolo iraniano in Medio Oriente. L’Iran è un volto splendente in Iraq, Siria, Libano, Yemen, nella regione del Golfo Persico e ovunque voi guardiate, mentre loro sono in crisi in termini economici, politici, di relazioni internazionali e etici.

Per quanto riguarda la dimensione etica – che si tratti di morale sessuale o corruzione finanziaria – le dichiarazioni fatte da loro stessi, quanto pubblicato sulla loro stessa stampa e quanto hanno rivelato ne sono una testimonianza, ma ovviamente quanto è emerso è solo una parte dell’intera faccenda. Quello che questi due rispettabili candidati presidenziali [i presenti ridono] dicono – uno dei quali in pochi giorni andrà alla Casa Bianca e diventerà Presidente di questo paese – è probabilmente vero. Essi sono ostili uno all’altro, ma hanno unito le loro mani nel rivelare la vera natura degli Stati Uniti e nel distruggere la reputazione americana, e lo hanno fatto con successo [i presenti ridono].

Questo paese come potrebbe aiutare l’Iran? Perché insistono nel voler inculcare nelle menti l’errata nozione che se risolviamo i problemi con gli Stati Uniti e raggiungiamo un compromesso con loro, si risolveranno anche i problemi della nostra nazione? Non è così! Fare compromessi con gli Stati Uniti non risolverà i nostri problemi, ma al contrario li aumenterà. Se abbiamo problemi politici ed economici, dobbiamo risolverli da soli. Siete voi giovani che dovete risolvere i nostri problemi.

Lasciatemi dire alcune cose a voi giovani. Voi siete le persone per noi più care. Siete come i miei figli. Siete i nostri figli, i nostri giovani e le nostre speranze. Il nostro futuro è nelle vostre mani, il futuro di questa nazione è nelle vostre mani.

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Quando noi ce ne andremo sarete voi a rimanere. Siete voi che dovete amministrare questa nazione. Vorrei dirvi qualcosa in merito. Miei cari, dovete prepararvi per il futuro. Dovete prepararvi per amministrare questa nazione. La cura dei problemi della nazione – tanto dei problemi attuali quanto di quelli futuri, o dei problemi che ogni paese e nazione affronta…dopo tutto nessun paese è privo di problemi – e la loro risoluzione risiede nella forza di volontà e di resistenza che germoglia all’interno del popolo.

Forza di volontà, resistenza, salda determinazione e perseveranza devono fiorire nella popolazione. Bisogna avere gli occhi aperti, affidarsi a Dio e avere una solida fiducia in noi stessi. Se ci affidiamo a Dio e abbiamo fiducia in noi stessi, rafforzereremo il nostro morale nelle aree scientifiche, amministrative e gestionali.

Quello che voglio sottolineare è lo spirito rivoluzionario. Dovete preservare questo spirito. Cosa significa “spirito rivoluzionario”? Significa la capacità delle persone rivoluzionarie di avere coraggio, passare all’azione, prendere l’iniziativa, essere innovativi, aprire le strade chiuse, sciogliere i nodi, essere impavidi, avere speranza e muoversi verso un futuro splendente affidandosi a Dio. Questo vuol dire essere rivoluzionario e questo spirito deve essere preservato.

Alcune persone agiscono in maniera opposta, dicono l’opposto e amministrano gli affari in maniera opposta, facendo in modo che i giovani perdano la fiducia nel futuro e nella Rivoluzione e si allontanino dal respiro caldo dell’Imam [Khomeyni]. In queste circostanze lo spirito rivoluzionario verrà distrutto. Questo mentre essi si lamentano della situazione attuale; si lamentano della situazione attuale! Ma chi l’ha creata? Come dice Saeb: “La colpa dei costruttori della presente situazione è peggiore della situazione stessa” [da una poesia di Saeb Tabrizi].

Chi ha creato la situazione presente? Siamo noi che l’abbiamo fatto. Siamo noi ad aver creato questa situazione. Se la situazione presente diventa negativa dobbiamo guardare a noi stessi, perché l’abbiamo creata noi. Quando non intraprendiamo dei passi giusti, quando ignoriamo le raccomandazioni dell’Imam [Khomeyni] che aveva uno sguardo acuto e un cuore saggio pieno di sapienza, che ha preso decisioni corrette e ci ha illuminato il sentiero – il testamento dell’Imam è di fronte a noi e coloro che dubitano di ciò devono dare uno sguardo al suo testamento – quando allontaniamo il popolo da queste realtà, quando allontaniamo i giovani da questi aspetti e li spingiamo verso la degenerazione e la dissolutezza – mentre per natura i giovani tendono verso il pudore – è chiaro che il risultato sarà negativo e la situazione presente verrà distrutta.

Fortunatamente non sono riusciti a farlo e non saranno in grado neanche in futuro, perché i nostri giovani sono molto valenti. Se iniettiamo la decadenza nel nome della libertà e instilliamo l’idea del compromesso e della resa al nemico in nome della ragione e della prospettiva razionale, rovineremo la nostra situazione. Dobbiamo percorrere il sentiero in modo deciso.

Il Comandante dei Credenti [l’Imam ‘Ali] dice nel “Nahjul Balagha”: “Il cuore diventerà vacillante dopo essere stato fermo e gli uomini saranno sviati dopo esser stati integri” [Sermone n. 151]. Alcuni cuori un giorno camminavano sul retto sentiero, erano sulla strada corretta e si muovevano in quella direzione, ma successivamente sono stati riportati indietro.

Il termine arabo zigh significa essere capovolto ed è presente nel Sacro Corano: “[O Dio] non lasciare che i nostri cuori vengano capovolti” [Sacro Corano, 3:8]. ovvero: “Dio, se comprendiamo correttamente le cose, non farci cadere nella perdizione e incomprensione.” Il Comandante dei Credenti (su di lui discenda la pace) ci dice che alcune persone si muovevano sul retto sentiero, ma i loro cuori si sono capovolti. Perché si sono capovolti? Dio non opprime nessuno. Siamo noi stessi che ci contaminiamo con questo basso mondo, con gli affetti inappropriati, con le ambizioni, associandoci ai cattivi amici e facendoci coinvolgere in giochi di partito. E’ così che i nostri cuori si rovesciano e ci allontaniamo dal retto sentiero e dall’iniziale posizione di Resistenza che avevamo assunto.

E gli uomini diventeranno sviati dopo esser stati integri”. Un giorno erano probi ma poi si sono traviati. Questi sono danni che bisogna evitare e di fronte ai quali cerchiamo rifugio in Dio.

Il mio consiglio a voi giovani è di guardare le cose con occhi aperti e discernimento. Non dovete accettare ogni parola proferita dal primo venuto. Il punto di inizio del Movimento e della Rivoluzione è il nostro nobile Imam [Khomeyni]. Dovete considerare le sue parole come hujjat [criterio per determinare la correttezza di un’azione] e dovete vedere quello che l’Imam ha detto.

Essi non devono dire “Se l’Imam fosse stato presente oggi avrebbe agito così”. Non è vero, è sbagliato. Ho trascorso molti anni con l’Imam e lo conosco meglio di loro. Se l’Imam fosse stato presente oggi avrebbe emesso lo stesso grido abramico e distruttore di idoli. Questo è lo stesso grido che ha svegliato il popolo e lo ha aiutato a realizzare la Rivoluzione [i presenti gridano “Morte all’America”]. Bene, quando dite “Morte all’America” concordo con voi e non ho alcuna obiezione da muovere.

La pace, la misericordia e le benedizioni di Dio discendano su di voi.

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Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Attualità, politica e società , Ayatullah Khamenei

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