Tracce di Shi’a nel “Musnad” di Ahmad bin Hanbal (S.K. Tabataba’i)

Tracce di Shi’a nel Musnad di Ahmad bin Hanbal

Adattamento di un articolo del Dr. Seyyed Kazim Tabataba’i a cura dell’Associazione Islamica Imam Mahdi (aj)

 

Prefazione

Abu ‘Abdullah Ahmad bin Muhammad bin Hanbal Shaybani (166-241 AH – 780-855 d.C.) (1) è il fondatore di una delle quattro maggiori scuole di giurisprudenza sunnite e la sua opera al-Musnad(2) è considerata fra le raccolte più complete e antiche di ahadith. Contiene circa 30.000 detti attribuiti al Profeta (S) ed è ritenuto il più importante ed esauriente Musnad secondo le scuole sunnite. Una delle caratteristiche di questo lavoro è l’ampio spazio riservato agli ahadith concernenti i meriti dell’Ahl-al Bayt del Profeta (S), la maggior parte dei quali sono confermati anche dal punto di vista dei musulmani sciiti. Comparata alle altre raccolte di ahadith sunnite, l’enfasi del Musnad su questo argomento è così evidente da aver attirato l’attenzione di orientalisti ed altri ricercatori. L’autore di questo articolo ha cercato di focalizzare questo particolare aspetto del Musnad e del suo compilatore, selezionando alcuni degli ahadith menzionati in questo voluminoso compendio, con una piccola spiegazione laddove necessario.

Le parole chiave di questo articolo sono: Ahl-al Bayt, Ibn Hanbal, Musnad, Raccolta di ahadith, Meriti dell’Ahl Al-Bayt (as), Hadith al-Ghadir, Hadith al-Thaqalayn, Hadith al-Manzilah.

 

Introduzione

Il Musnad di Ibn Hanbal è tra le prime opere di ahadith, essendo il suo autore morto quindici anni prima del primo dei sei compilatori dei “Sihah al-Sitta” , Muhammad bin Islam’il al-Bukhari (m. 256 dell’Egira), e sessantadue anni prima dell’ultimo di essi, Ahmad bin Shu’ayb an-Nasa’i (morto nel 303 dell’Egira). Nel corso della storia, i sapienti sunniti hanno prestato grande importanza al Musnad di Ibn Hanbal, lodandone il contenuto.

Hafiz Abu Musa Madyani (581 dell’Egira), scrive:

“Questo libro è una grande fonte e un sicuro lavoro di riferimento per i ricercatori di ahadith. L’autore ha selezionato dall’immensa letteratura di ahadith un grande numero di narrazioni affinché servano da guida e supporto per le genti, in modo tale che quando sorgono differenze tra loro, prendano rifugio in esse e le citino come autentiche” (3)

Shams ad-Din Muhammad bin Ahmad al-Dhahabi (748 dell’Egira) scrive:

”Questo libro focalizza sugli ahadith del Profeta. Ci sono pochi ahadith non inclusi (in questa collezione) la cui autenticità è stata confermata…Una delle benedizioni del Musnad è che in esso vi troviamo veramente pochi ahadith considerati inautentici.” (4)

Ibn al-Jazari (833 AH), nel suo giudizio riguardo il Musnad di Ibn Hanbal, va oltre e dice:

“Sulla faccia della terra non è stato compilato libro di ahadith migliore” (5)

Ibn Hajar al-‘Asqalani scrive in “Tajrid Zawa’id al-Musnad al-Bazzaz”:

“Se un hadith è menzionato nel Musnad Ibn Hanbal, non occorre che altri Masanid siano citati dalle loro fonti”.

Jalal ad-Din al-Suyuti (849-911 AH) (6)dice:

”Anche gli hadith deboli contenuti in esso sono vicini a[l livello di] hasan (buoni)” (7)

Sebbene queste espressioni siano evidenti esagerazioni, confermano comunque l’importanza di questa opera per i fratelli sunniti. Alla luce degli avvenimenti storici, era cosa comune tra i fratelli sunniti del passato recitare questa opera alla presenza di sapienti di ahadith, e tale recitazione doveva avvenire in un posto sacro. Per esempio, durante la prima metà del IX secolo dell’Egira, il Musnad di Ibn Hanbal era recitato alla presenza di Shams ad-Din Muhammad bin Muhammad al-Jazari nel Masjid al-Haram di Mecca, con l’ultima sessione che si concluse nel mese di Rabi’ al-Awwal 828 AH(8). E’ inoltre riportato che durante il XII secolo dell’Egira (XVIII secolo d.C.), un gruppo di pii sunniti si riunì nella Moschea del Profeta (S) a Medina per recitare il Musnad Ibn Hanbal in cinquantasei sessioni(9)

La caratteristica più eccezionale del Musnad è comunque quella di contenere molti straordinari ahadith sui meriti dell’Ahl al-Bayt del Profeta (S), allorché la maggior parte dei compilatori degli altri masanid, sihah e sunan hanno invece ignorato questi ahadith o li hanno riportati in piccola parte. Ibn Hanbal ebbe problemi con le autorità per aver riportato questi ahadith sui meriti dell’Ahl al-Bayt (as) e la sua casa venne perquisita su ordine del califfo ‘Abbaside Mutawakkil per sospetto appoggio alla causa Alide (10)

E’ un fatto ben conosciuto che Ahmad bin Shu’ayb an-Nasa’i, l’ultimo dei sei compilatori sunniti dei Sihah al-Sittah, si basò sulle narrazioni di Ahmad bin Hanbal per scrivere la sua eccellente opera intitolata Khasa’is Amir al-Mu’minin ‘Ali bin Abi Talib (as). (11) In breve, il Musnad di Ibn Hanbal contiene molte narrazioni considerate autentiche dal punto di vista sciita. Esse sono così evidenti, se confrontate con le altre raccolte di ahadith sunnite, che orientalisti e ricercatori hanno cercato di studiarne la causa, e dopo aver compiuto un lavoro di comparazione tra Ahmad bin Hanbal ed i raccoglitori suoi contemporanei dei Sihah al-Sittah, sono giunti alla conclusione che Muhammad bin Isma’il al-Bukhari e Muslim bin Hajjaj al-Qushayri, per timore degli ‘Abbasidi, estromisero questi ahadith, mentre poiché Ahmad era coraggioso non ebbe timore nel riportare le narrazioni sui meriti dell’Imam ‘Ali (as) e dell’Ahl al-Bayt (as). (12)

Ibn Hanbal non circoscrive i meriti dell’Ahl al-Bayt del Profeta a questo libro, ma ogni volta che lo ha ritenuto necessario ha parlato su queste virtù. Malgrado avesse in grande stima tutti i Compagni del Profeta (S) e considerasse coloro che li maledicono fuori dall’Islam (13), ha fortemente difeso la superiorità della Famiglia del Profeta (as) contro i loro nemici, specialmente contro Mutawakkil, il quale non si fece scrupolo nel mostrare la propria ostilità verso l’Ahl al-Bayt (as).(14)

Suo figlio ‘Abdullah bin Ahmad, riporta:

“Una volta, mentre ero seduto con mio padre, un gruppo di persone di Karkh (località di Baghdad) giunse ed iniziò una discussione sul califfato di Abu Bakr, ‘Umar, ‘Uthman e ‘Ali. Mio padre sollevò la testa e disse loro: “O gente, voi avete parlato troppo riguardo ‘Ali ed il suo califfato. Sappiate che il califfato non abbellì ‘Ali ma fu ‘Ali ad abbellire il califfato.”

Ibn Abi al-Hadid Mu’tazili (m. 655 dell’Egira), commentando le parole di Ahmad bin Hanbal summenzionate, disse:

“Il significato di queste affermazioni è che gli altri califfi adornavano sé stessi con il califfato ed il califfato copriva i loro difetti, ma non vi era carenza o deficienza in ‘Ali – sotto questo aspetto – durante il suo califfato.”(15)

‘Abdullah bin Ahmad bin Hanbal riporta inoltre da suo padre quanto segue:
”Nessuna narrazione con genuino isnad (catena di trasmissione) è stata riportata sui meriti di qualcuno (dei Compagni), come nel caso di ‘Ali.”(16)

Disse inoltre:
”Chiesi a mio padre riguardo la sua credenza sulla preferenza dei meriti dei Compagni. Egli rispose: “In materia di califfato, Abu Bakr, ‘Umar e ‘Uthman sono superiori a tutti gli altri.” Chiesi riguardo ad ‘Ali ed egli rispose: “O figlio mio! ‘Ali bin Abi Talib proviene da una famiglia su (i cui meriti) nessuno può riflettere.” (17)

Uno degli studenti di Ibn Hanbal racconta:
“Eravamo in presenza di Ahmad bin Hanbal quando una persona chiese: “O Aba ‘Abdillah! Quale è la tua opinione sull’hadith secondo cui ‘Ali avrebbe detto: “Io sono colui che assegna l’Inferno?”
Ibn Hanbal rispose: “Da cosa deriva il tuo dubbio su questa credenza? Non è stato riportato che il Profeta disse ad ‘Ali: “Non ti amerà se non il credente e non ti odierà se non l’ipocrita?”
Noi dicemmo: “Si”.
Egli chiese: “Quale è il posto del credente?”
“Il Paradiso”, rispondemmo.
Egli chiese: “Quale è il posto dell’ipocrita?”
“L’Inferno”, rispondemmo.
Egli disse: “E’ quindi ‘Ali colui che assegna l’Inferno”(18)

Il credo di Ibn Hanbal è molto vicino a quello del suo insegnante, Shafi’i, che ha riportato i meriti e le virtù dell’Imam ‘Ali (as) e dei suoi discendenti e considerava sé stesso un loro devoto. Quando chiesero ad Ibn Hanbal riguardo la guerra tra l’Imam ‘Ali (as) e Mu’awiyah bin Abu Sufyan, disse che non fosse ben informato sulla vicenda (19), ma aggiunse che nel campo degli studi di giurisprudenza riscontrò l’Imam ‘Ali (as) sempre affiancato dalla verità. Ad esempio, quando in sua presenza Shafi’i venne accusato di essere sciita per aver riportato le battaglie dell’Imam ‘Ali (as) contro Mu’awiyah e i Khawarij sotto le norme della “lotta ai trasgressori”, egli replicò che tra i Compagni del Profeta (S), l’Imam ‘Ali (as) fu la prima guida ad occuparsi della sedizione e della rivolta degli oppositori.

Questa replica rende chiaro che la classificazione di Shafi’i delle guerre tra Imam ‘Ali (as) e Mu’awiyah, che considera i sostenitori di Mu’awiyah come trasgressori, non è frutto di un errore come hanno voluto far credere i suoi critici. Infatti, per ogni osservatore obiettivo, il verdetto di Shafi’i al rispetto è che Mu’awiyah era un trasgressore, come confermato dal detto del Profeta (S) al suo Compagno ‘Ammar bin Yasir: “Taqtuluka al-fi’ah al-baghiyah” (Verrai ucciso dalla fazione dei trasgressori) (20)

Nessuno può negare che ‘Ammar, che combatté al fianco dell’Imam ‘Ali (as), fu ucciso dalle forze di Mu’awiyah durante una delle battaglie della guerra di Siffin, e così alla luce di questo hadith, senza alcun’ombra di dubbio Mu’awiyah era un trasgressore(21)

Ibn Hanbal fu un contemporaneo di quattro degli Infallibili Imam della Casa del Profeta – l’Imam Musa al-Kadim (as), l’Imam ‘Ali bin Musa ar-Ridha (as), l’Imam Muhammad al-Jawad (as) e l’Imam ‘Ali al-Hadi (as). L’autore del Rawzat al-Jannat riporta, sull’autorità dell’Irshad al-Qulub di Daylami, che Ahmad bin Hanbal era uno studente dell’Imam al-Kadim (as) (22)

Shaykh al-Ta’ifah Tusi lo considera tra gli studenti dell’Imam ar-Ridha (as). (23)

Un ricercatore contemporaneo, nel precisare i legami tra Ibn Hanbal e i sapienti Imamiti, scrive che egli studiò sotto molti dei rinomati seguaci della scuola dell’Imam Ja’far as-Sadiq (as), e per questa ragione è stato spesso criticato dai nemici degli Sciiti. (24).

In considerazione dei fatti suddetti, si potrebbe dire che poiché Ahmad bin Hanbal era sotto l’influenza degli Infallibili Imam (as) o dei loro discepoli o avendo avuto uno spirito giusto e coraggioso, non esitò ad includere nel suo Musnad molti degli ahadith sulle virtù ed i meriti dell’Ahl al-Bayt (as). Questi ahadith sono così evidenti che uno dei sapienti contemporanei li ha raccolti in un apposito lavoro intitolato Musnad al-Manaqib (25)

In questo articolo abbiamo selezionato alcuni ahadith dal Musnad, mettendoli in evidenza con brevi spiegazioni.

 

1-Annuncio ai parenti e nomina dell’Imam ‘Ali (as)

Ahmad bin Hanbal dice:
Aswad bin ’Amir ci ha trasmesso da Sharik da A’mash da Minhal da ’Abdullah bin Asadi, che ‘Ali disse: Quando il versetto “Danne l’annuncio ai tuoi parenti più stretti” (26: 214) venne rivelato, il Profeta riunì la sua famiglia intorno a lui, preparò per trenta di loro un pasto e poi disse: “Chi vuole essere il garante dei miei debiti ed impegni affinché sia con me in Paradiso ed essere il mio successore fra la mia famiglia.”(26)
Una persona di cui Shurayk non ricorda il nome, rispose: “O Messaggero di Allah, voi siete come un mare, chi può prendere questa responsabilità?” Il Profeta ripeté le sue parole ai parenti, e ‘Ali disse: “Io mi assumerò questa responsabilità.”(27)

Ahmad Muhammad Shaker, l’annotatore del Musnad, ha annoverato l’isnad di questo hadith come hasan o giusto. Lo stesso evento è stato narrato con maggiori particolari nelle parole dell’Imam ‘Ali (as) nell’hadith n. 1371 del Musnad (vol. 2, pag. 252-253) e l’annotatore ha definito il suo isnad come sahih (autentico).

 

2- Hadith al-Manzilah

Nell’anno 9 dell’Egira il Profeta (S) era pronto a marciare per la spedizione contro i Romani, e secondo Shaykh Mufid e Shaykh Tusi, poiché conscio delle malvagie intenzioni dei nemici, disse all’Imam ‘Ali (as): “Non è consigliabile lasciare Medina senza me o te.” Successivamente nominò l’Imam ‘Ali (as) come luogotenente a Medina prima di partire per la spedizione di Tabuk, e per zittire le voci degli ipocriti contro suo cugino, disse che la posizione di ‘Ali al suo riguardo era come quella di Aronne (as) rispetto al Profeta Mosè (as). Questo detto è ben conosciuto come Hadith al-Manzilah ed è stato riportato da tutti i sapienti. Ibn Hanbal lo ha riportato nel Musnad venti volte da differenti catene di isnad sull’autorità di molti Compagni del Profeta (S), compreso Jabir bin ‘Abdullah al-Ansari, Asma’ bint Umays, ‘Abdullah bin ‘Abbas, Abi Sa’id al-Khidri e Sa’d bin Abi Waqqas(28)

Quest’ultimo lo ha riportato dieci volte e una delle versioni recita come segue: Abi Ahmad Zubayri riporta da ‘Abdullah bin Habib bin Abi Thabit da Hamzah bin ‘Abdullah da suo padre e da Sa’d (bin Abi Waqqas) che narrò questo hadith per noi, dicendo: Quando il Messaggero di Allah lasciò Medina per Tabuk, egli designò ‘Ali come suo vicereggente a Medina. ‘Ali chiese al Profeta: “Mi stai nominando tuo vicereggente?” Il Profeta rispose: “Non sei felice che la tua posizione al mio riguardo è come quella di Aronne rispetto a Mosè, eccetto il fatto che non vi è Profeta dopo di me?(29)

Ahmad Shaker ha definito l’isnad di questo hadith come giusto.

 

3-Revoca della responsabilità di guidare l’Hajj da parte di Abu Bakr e affidamento all’Imam ‘Ali (as) della trasmissione della Surah al-Bara’ah

Ibn Hanbal parla di questo evento avvenuto nel mese di Dhu’l-Hijjah dell’anno 9 Hijri:

Waki’ ci ha trasmesso da Isra’il da Abi Ishaq da Zayd bin Yuthay’ da Abu Bakr: Il Profeta lo inviò (ad Abu Bakr) con la Surah al-Bara’ah alla gente di Mecca (per proclamare) che dopo quell’anno nessun politeista sarebbe stato accettato all’Hajj, né avrebbe potuto circombulare (nudo) la Ka’aba, che nessuno sarebbe entrato in Paradiso eccetto la persona diventata Musulmana, che ogni patto stipulato con lui ed il Messaggero di Allah sarebbe rimasto valido per un periodo specificato, e Allah ed il Suo Messaggero sono liberi da ogni obbligo verso i politeisti. Dopo un momento egli disse ad ‘Ali, possa Allah esser compiaciuto di lui: “Raggiungi Abu Bakr, rimandalo verso di me e proclama tu (la Surah ai Meccani)”. ‘Ali seguì le istruzioni e quando Abu Bakr ritornò dal Profeta, egli si lamentò e disse: “O Messaggero di Allah, cosa è successo?” Egli rispose: “Non è avvenuto niente riguardo te che bene, però mi è stato ordinato (da Allah) che questi (comandamenti) dovevano essere trasportati da me o da un uomo che proviene da me.” (30)

Ahmad Shaker, l’annotatore del Musnad, ha considerato l’isnad di questo hadith come sahih (autentico) e ha detto che Zayd bin Yuthay’ era una persona fidata della prima generazione dei Musulmani dopo il Profeta (S) ed il nome di suo padre era citato anche come Uthay’.

Habashi bin Junadah al-Suluki, che prese parte al Pellegrinaggio d’Addio del Profeta (S), ha riportato quattro ahadith con parole simili nel suo Musnad, a conferma della narrazione di Ibn Hanbal su questo ahadith. Habashi cita Abu Bakr che il Messaggero di Allah (S) disse:

“’Ali è da me e io da lui. Le mie parole non saranno trasmesse eccetto che da me o da ‘Ali.”(31)

 

4-La dichiarazione del Profeta (S) della vicereggenza dell’Imam ‘Ali (as)

Ahmad bin Hanbal disse:

Burayrah (Aslami) ha riportato: Il Profeta (S) ha spedito due reggimenti verso lo Yemen, uno sotto il comando di ‘Ali bin Abi Talib e l’altro guidato da Khalid bin Walid, dando istruzioni che, allorquando i due reggimenti fossero stati uniti, avrebbero dovuto seguire il solo comando di ‘Ali, e quando fossero stati separati avrebbero dovuto avere differenti comandanti. Le nostre forze Islamiche, incontrata la tribù Yemenita dei Bani Zayd, la combatterono e sconfissero questi miscredenti. Quando i loro uomini morirono in combattimento, tra le famiglie dei caduti e dei prigionieri, ‘Ali scelse una domestica per sé stesso. Burayrah continua: Khalid bin Walid mi inviò dal Profeta con una lettera per informarlo di questo accadimento. Io sottoposi la lettera al Profeta e quando egli la lesse, apparvero segni di rabbia sul suo volto. Io dissi: “O Messaggero di Allah (S), mi avete inviato con un uomo dandomi istruzione di obbedirgli, e in accordo a ciò ho quindi adempiuto a quanto mi è stato ordinato”. Il Messaggero di Allah disse: “La taqa’ fi Aliyyin fa innahu minni wa ana minhu wa huwa waliyyukum ba’dì wa innahu minni wa ana minhu wa huwa waliyyukum ba’di” (Non provate a trovare difetti in ‘Ali, egli proviene da me ed io da lui, egli è la vostra guida dopo di me. Egli è da me ed io da lui, egli è la vostra guida dopo di me). (32)

 

5-Hadith al-Thaqalayn

Ahmad bin Hanbal dice:

Aswad bin ‘Amir ha riportato da Abi Isra’il, da Isma’il bin Abi Ishaq Malaie, da ‘Atiyyah da Abi Sa’id che riporta il Profeta che disse: “Inni tarikun fikum al-thaqalayn, ahaduhuma akbaru min al-akhar, kitaballah hablun mamdudun min al-sama’-i ila al-ardh wa ‘itrati Ahl-i Bayti, wa annahuma lan yaftaraqa hatta yarida ‘alayya al-hawz” (Vi lascio due cose preziose, delle quali una è più grande dell’altra: il Libro di Allah che è una corda estesa dal cielo alla terra e la mia progenie, la mia Ahl al-Bayt. E queste due cose non saranno mai separate una dall’altra finché ritorneranno a me allo stagno (di Kawthar, in Paradiso). (33)

 

6-Hadith al-Ghadir

Ahmad bin Hanbal dice:

‘Abdullah bin Ahmad riporta da ‘Ali bin Hakim Awdi da Sharik da Abi Ishaq da Sa’id bin Wahab e Zayd bin Yuyhay’ che entrambi ci hanno narrato: ‘Ali protestò e rivolto verso la gente di Rahbah disse: “Tutti coloro che hanno ascoltato le parole del Profeta a Ghadir Khum, si alzino”. Il narratore dice: Sei persone a nome di Sa’id e sei persone a nome di Zayd si alzarono e testimoniarono di aver ascoltato le parole pronunciate dal Profeta nel Giorno di Ghadir: “A laysa Allahu awla bi al-mu’minin? Qalu: Bala. Qala: Allahumma man kuntu mawlah fa ‘Aliyyun mawlah. Allahumma wali man walah wa ‘adi man ‘adah” (Non è Iddio superiore ai credenti? Si! Dissero i presenti. Egli disse: O Allah! Di colui di cui io sono mawla, ‘Ali è il suo mawla. O Allah! Sii amico dei suoi amici e nemico dei suoi nemici). (34)

Ibn Hanbal ha riportato l’evento di Ghadir oltre 30 volte nel suo Musnad attraverso differenti isnad o catene di trasmissione e nelle parole di più di dieci Compagni del Profeta. (35)

La versione del Hadith di Ghadir sopra menzionata proviene dalle note del figlio di Ibn Hanbal, ‘Abdullah, sul lavoro di suo padre. Ahmad Shakir, l’annotatore del Musnad, ha descritto come sahih l’isnad di questo hadith ed ha detto, rispetto a Sa’id bin Wahab Khaywani, che era tra i Musulmani affidabili e con esperienza della prima generazione dopo il Profeta.(36).

 

7-Impedire al Profeta (S) di scrivere le sue volontà

Ahmad bin Hanbal dice:

Wahab bin Jarir ha riportato da suo padre da Yunus da Zuhari da ’Ubaydullah che ‘Abdullah bin ‘Abbas ci ha trasmesso un hadith in cui il Profeta, nei suoi ultimi giorni, disse: “Venite, voglio scrivervi un testo così che voi non vi smarrirete dopo di me”. Molte persone, tra cui ‘Umar ibn al-Khattab, erano presenti ed ‘Umar disse ai presenti: “Il Profeta è sopraffatto dal dolore. Il Corano è con voi ed il Libro di Allah ci è sufficiente. (Inna an-nabiyya yahjur, wa ‘indakumu l-kurãn, hasbuna kitaba Allah)”. I presenti disputarono gli uni con gli altri al riguardo, con alcuni che ripetevano le parole di ‘Umar e altri che gli dicevano di lasciare scrivere al Profeta qualcosa per loro. Poiché le voci si erano alzate e le dispute intorno al Profeta lo avevano reso afflitto, egli disse loro fermamente: “Alzatevi e andatevene.”

Ibn ‘Abbas aggiunse: “La grande tragedia è che a causa della loro disputa e clamore, impedirono al Profeta di scrivere per loro le sue volontà”.(37) Ahmad Shakir descrive l’isnad di questo hadith come sahih (38), scrivendo: “Questo hadith è stato riportato in questo libro (Musnad) con le stesse parole o in forma riassunta in molti punti.” (39)

 

8-Tre meriti dell’Imam ‘Ali (as) in un hadith

Ahmad bin Hanbal dice:

Qutaybah bin Sa’id ci ha trasmesso da Hatam bin Isma’il da Bukayr bin Mismar da ’Amir bin Sa’d da suo padre (Sa’d bin Abi Waqqas) che ha narrato il hadith che, allorquando il Profeta dovette partire per una missione e chiese ad ‘Ali di rimanere (nella città) al suo posto, quest’ultimo disse: “Mi lasci con le donne e i bambini?” Io ascoltai il Profeta rispondergli: “Ya ‘Ali ama tarda ‘an takuna minni bi manzilati Harun min Musa illa annahu la nabiyya ba’di” (O ‘Ali! Non sei contento che la tua posizione rispetto a me è simile a quella di Aronne con Mosè, eccetto che la profezia cesserà dopo di me?)”. (Sa’d bin Abi Waqqas dice:) Ho anche ascoltato (il Profeta dire) nel giorno di Khaybar: “La-u’tiyyanna al-rayah rajulan yuhibbu Allaha wa Rasulahu wa yuhibbuhu Allahu wa Rasuluhu
(Darò lo stendardo ad un uomo che ama Allah ed il Suo Profeta e che è amato – a sua volta – da Allah e dal Suo Profeta)”. Tutti noi alzammo la testa (per vedere chi fosse). Egli disse: “Chiamatemi ‘Ali”. Avendo ascoltato ciò, ‘Ali fu portato dal Profeta con gli occhi irritati. Il Profeta inumidì gli occhi con la sua saliva, gli diede lo stendardo e attraverso le sue mani Allah fece conquistare Khaybar ai Musulmani. E quando il versetto: “Venite, chiamiamo i nostri figli e i vostri figli, le nostre donne e le vostre donne, noi stessi e voi stessi” (3: 61) venne rivelato, il Messaggero di Allah chiamò ‘Ali, Fatimah, Hasan e Husayn e disse: “Allahumma haula’i ahli” (O Allah queste persone sono la mia famiglia).”(40)

L’annotatore del Musnad considera l’isnad di questo hadith come sahih (autorevole) e scrive:

Questo hadith è riportato anche attraverso Qutaybah sulla stessa catena di autorità di Muslim e Tirmidhi nei loro libri. All’inizio di questo hadith, è menzionato nei due libri (Sahih Muslim e Sahih Tirmidhi) che Mu’awiyah (bin Abu Sufyan) ordinò a Sa’d (bin Abi Waqqas) di maledire ‘Ali, dicendo: “Cosa ti impedisce di maledire Abu Turab (l’Imam ‘Ali)?” Sa’d rispose: “Il ricordo di tre cose che il Profeta di Allah disse su ‘Ali, e per questo non lo maledirò mai. Se solo una di queste virtù l’avessi avuta io, l’avrei considerata migliore del possedere cammelli dal pelo rosso.” Egli citò poi le tre virtù (dell’Imam ‘Ali) di cui sopra a Mu’awiyah. (41)

 

9 – I meriti dell’Imam ‘Ali (as) secondo Ibn ‘Abbas

Ahmad bin Hanbal dice:

Yahya bin Hammad ci ha riportato da Abi ’Awwanah da Abi Balj da ’Amr bin Maymunah che narrò il hadith dicendo: “Ero seduto con (‘Abdullah) bin ‘Abbas quando nove gruppi lo avvicinarono e dissero: Alzati e vieni con noi o lasciaci questo posto. Ibn ‘Abbas, che a quel tempo non aveva ancora perso la sua vista, disse: “Verrò con voi”. Essi parlarono con lui a voce bassa e non comprendemmo su cosa parlassero. Ibn ‘Abbas ritornò poi al suo posto ed agitando i suoi vestiti disse: “E’ incredibile! Stanno provando ad incolpare un uomo che ha dieci privilegi (che menzionò come segue):

a. Il Profeta (nel giorno della conquista di Khaybar) disse: “Invierò colui che Dio non farà mai tornare indietro sconfitto; egli ama Allah ed il Suo Profeta”. Poi egli chiese: “Dov’è ‘Ali?”.

Essi risposero che era a casa bloccato dal dolore. Egli disse: “Nessuno di voi possa esser afflitto dal dolore”. Poi venne ‘Ali, con gli occhi così irritati da non poter quasi vedere qualcosa o il tragitto. Il Profeta soffiò sui suoi occhi e dopo aver agitato tre volte lo stendardo, lo consegnò ad ‘Ali, che ritornò vittorioso da questa missione e portò con lui (per il Profeta) Safiyyah bint Ibn Akhtab. (42)

b. Il Profeta inviò qualcuno (Abu Bakr) per trasmettere la Surah al-Bara’ah (alla gente di Mecca): Inviò poi ‘Ali dopo di lui per questo incarico e disse: “Questa surah non può esser trasmessa se non da me o da qualcuno che proviene da me ed io da lui.”

c. Disse ai suoi parenti stretti [discendenti di ‘Abdul-Muttalib] di ‘Abdul-Muttalib): “Chi fra di voi è pronto ad accettare la mia wilayat in questo mondo e nell’altro?”. Essi non gli risposero. ‘Ali, che gli era seduto vicino, disse: “Io sono tuo amico in questo mondo e nell’altro.” Il Profeta disse: “Tu sei (sicuramente) mio amico in questo mondo e nell’altro.” Il Profeta si rivolse ancora ai presenti e chiese: “Chi fra di voi sceglierà la mia amicizia in questo mondo e nell’altro?” Essi non risposero, ma ‘Ali disse: “O Messaggero di Allah! Io scelgo la tua amicizia in questo mondo e nell’altro.” Egli disse: “Tu sarai sicuramente mio amico in questo mondo e nell’altro.

d. Egli è stato il primo dopo Khadija a praticare la fede islamica.

e. Il Profeta prese il suo mantello, coprì ‘Ali, Fatimah, Hasan e Husayn con esso e disse: “Allah vuole solo portare via da voi “Ahlu-l-bayt” l’impurità, e purificarvi di purificazione [completa]” (Sacro Corano; 33: 33)

f. ‘Ali ha rischiato la sua vita, indossando gli abiti del Profeta e dormendo al suo posto quando i miscredenti (di Mecca) avevano preso di mira il Profeta [per ucciderlo]. ‘Ali stava dormendo quando Abu Bakr lo avvicinò pensando fosse il Profeta. ‘Ali gli disse: “Il Profeta è andato verso Maymun, vai e unisciti a lui.” Abu Bakr andò ed entrò con lui nella Caverna di Thaur. I miscredenti iniziarono a colpire ‘Ali con pietre (credendo fosse il Profeta). Si piegò, soffrì dal dolore, ma non tolse il panno dalla sua testa. Solo con il giungere dell’alba lo tolse.

g. Quando il Profeta mosse da Medina per la spedizione di Tabuk, ‘Ali gli chiese: “Io non ti accompagno?”. Il Profeta rispose negativamente. ‘Ali sospirò ed il Profeta gli disse: “Non sei felice che la tua posizione rispetto a me è simile a quella di Aronne con Mosè, eccetto che tu non sei un Profeta? Non è appropriato per me andare e lasciarti come mio vicereggente?

h. Il Profeta gli disse: “Dopo di me tu sarai il padrone e la guida dei credenti (mu’minin)”.

i. Il Profeta disse: “Chiudete tutte le porte (delle case) che conducono alla Moschea (di Medina) eccetto quella della casa di ‘Ali”. Di conseguenza, poteva entrare nella moschea in ogni stato, poiché eccetto questo passaggio non c’era altro ingresso per la sua casa.

j. Il Profeta disse: “Di chiunque io sono mawla, ‘Ali è il suo mawla”. (43)

 

10-Il significato canonico di Ahl al-Bayt (as)

Ibn Hanbal dice:

a. Ahmad ha riportato da Muhammad bin Mas’ab da Awza’i da Shaddad Abi ‘Ammar che riporta: Mi avvicinai a Wathilah bin Aqsa’ quando un gruppo di persone era con lui e parlava riguardo ad ‘Ali. Quando essi si alzarono e se ne andarono, Wathilah disse: “Desideri che ti informi su ciò che ho visto del Messaggero di Allah (S)?”. Io risposi affermativamente. Wathilah disse: “Andai da Fatimah chiedendo riguardo ad ‘Ali ed ella mi disse che si era recato dal Messaggero di Allah (S). Lo aspettai, vedendo poi il Messaggero di Allah (S) avvicinarsi con ‘Ali, Hasan e Husayn. Il Profeta entrò tenendo per mano Hasan e Husayn, ed andò vicino ad ‘Ali e Fatimah, che si sedettero in ginocchio davanti a lui, ad Hasan e ad Husayn. Li coprì poi con il suo mantello e recitò questa ayah: “Allah vuole solo portare via da voi Ahlu-l-Bayt l’impurità, e purificarvi di purificazione [completa]” (Sacro Qur’an; 33: 33). Egli poi disse: “Allahumma haula’i Ahlu Bayti wa Ahlu Baity ahaqq” (O Allah questa è la Gente della mia Casa e la Gente della mia Casa è [certamente] la più meritoria).” (44)

b. Aswad bin ‘Amir ci ha trasmesso da Hammad bin Salamah da ‘Ali bin Zayd da Anas bin Malik che ha narrato che per sei mesi, ogni mattina, quando il Profeta usciva (dalla propria casa), passava davanti la porta della casa di Fatimah e diceva: “Alla Preghiera o Ahl al-Bayt, in verità Allah desidera portare via da voi l’impurità, e purificarvi di purificazione [completa]”.(45)

La suddetta descrizione rivela che il termine Ahl al-Bayt nel contesto di questo versetto è canonico, stabilito dal Sacro Corano e spiegato dal Profeta (S), determinando l’identità di questo gruppo. Il Profeta (S) raccogliendo sua figlia Fatimah (‘AS), il di lei marito Imam ‘Ali (‘AS) ed i loro due figli Imam Hasan (‘AS) e Imam Husayn (‘AS) sotto il suo mantello e recitando questo versetto, rivelato in preghiera di questo gruppo, rende chiaro chi sono qui gli Ahl al-Bayt e coloro che non sono inclusi nel concetto di questo versetto.(46)

Un aspetto interessante, qui degno di nota, è che sebbene le narrazioni di Ibn Hanbal del suddetto hadith abbiano reso chiaro il concetto di Ahl al-Bayt nella Ayah al-Tathir (Versetto della Purificazione), egli ha registrato sotto la sezione Musnad Ahl al-Bayt molti ahadith non soltanto dall’Imam Hasan e l’Imam Husayn (as) ma anche dai loro zii ‘Aqil bin Abu Talib e Ja’far bin Abi Talib, e dal loro cugino ‘Abdullah bin Ja’far. (47) Vale la pena notare che le ultime tre persone, nonostante siano appartenenti meritori del clan del Profeta (S), i Bani Hashim, non erano membri dell’Ahl Al-Bayt dal punto di vista del termine canonico dell’ayah coranico. Questa “svista” da parte di Ibn Hanbal può essere spiegata dagli ahadith concernenti Imam ‘Ali (as) che sono stati inclusi nel cosiddetto gruppo ‘Asharah al-Mubashshirahi anche dall’aver nascosto gli ahadith sui meriti della nobile Fatimah az-Zahra’ (as) nella sezione denominata Musnad al-Nisa. (48)

 

11-Amicizia con Ahl al-Bayt (as)

Ibn Hanbal dice:

A) Ahmad ha riportato da Ibn Numayr da A’mash da ‘Adiyy bin Thabit da Zirr bin Husbaish da ‘Ali che narra: “Per Allah! Una delle prerogative con cui il Messaggero di Allah (S) mi ha descritto è questa: “Non mi sarà nemico se non l’ipocrita e non mi amerà se non il credente.(49)

Ahmad Shakir considera l’isnad di questo hadith come sahih e dice riguardo ad ‘Adiyy bin Thabit al-Ansari al-Kufi: “Egli era una delle persone affidabili della prima generazione dei Musulmani dopo il Profeta ed il suo esser Shi’a non intacca le sue narrazioni, poiché era affidabile e veritiero”.

B) ‘Abdullah bin Ahmad ha riportato: Nasr bin ‘Ali Azdi narra da ‘Ali bin Ja’far da suo fratello Musa bin Ja’far da suo padre Ja’far bin Muhammad da suo padre, ed egli da ‘Ali bin al-Husayn, da suo padre, e nonno, che riportato il hadith in cui il Messaggero di Allah (S) prese le mani di Hasan e Husayn dicendo: “Man ahabbani wa ahabba hadhayn wa abahuma wa ummahuma kana ma’i fi darajati yawm al-qiyamah” (Chiunque ama me e questi due, il loro padre e la loro madre, sarà con me e nella mia stazione nel Giorno della Resurrezione). (50)

Ahmad Shakir considera l’isnad di questo hadith come sahih. E’ inoltre degno di menzione che quando Nasr bin ‘Ali Azdi riportò questo hadith fu sottoposto a mille frustate per ordine del califfo ‘Abbaside al-Mutawakkil . (51)

C) Abu Ahmad (Muhammad bin ‘Abdullah bin Zubayr Asadi) ci ha trasmesso da Sufyan (Thawri) da Abi Jihaf da Abi Hazim da Abi Hurayrah che riporta il hadith dal Messaggero di Allah (S), dicendo: “Man ahabbahuma faqad ahabbani wa man abghadhahuma faqad abghadhani, ya’ni Hasanan wa Husaynan” (Chiunque li ama, intendo Hasan e Husayn, ama me, e chiunque li odia, sicuramente odia me). (52)

Ahmad Shakir considera l’isnad di questo hadith come sahih.

 

12-Comparazione tra l’Imam ‘Ali (as) ed il Profeta Gesù (as)

Ibn Hanbal dice:

‘Abdullah bin Ahmad ci ha trasmesso da Abu al-Harth Surayj bin Yunus da Abu Hafs Abbar da Hakam bin ‘Abd al-Malik da Harth bin Hasirah da Abi Sadiq da Rabi’ah bin Najidh da ‘Ali, che narra: Il Messaggero di Allah (S) mi disse: “Fika mathalun min ‘Isa, abghadathu al-Yahud hatta bahatu ummahu, wa ahabbathu al-Nasara hatta anzaluhu bi al-manzilati allati laysa bih” (Tu sei come Gesù. I Giudei lo odiavano così tanto da calunniare sua madre, ed i Cristiani a causa della loro estrema devozione lo hanno elevato ad una posizione che non gli apparteneva.) Poi ‘Ali disse: “Yuhliku fiyya rajulaan, muhibbun mufritun yuqarriduni bi ma laysa fiyya, wa mubghidun yahmiluhu shan’ani ‘ala an yabhatani” (Due persone [gruppi] sono condannate riguardo a me; il devoto estremista che mi eleva a ciò che io non sono, e colui che mi odia ed il suo odio lo porta ad avere malizia contro di me). (53)

L’annotatore del Musnad considera l’isnad di questo hadith come hasan (buono).

 

13-Sadaqah proibita alla progenie del Profeta (S)

Ibn Hanbal dice:

Muhammad bin Ja’far ha riportato da Shu’bah da Burayd bin Abi Maryam da Abi Hawra’ che narra il hadith che egli disse ad Hasan bin ‘Ali: “Quale ricordo hai del Messaggero di Allah (S)?”. Egli rispose: “Ricordo che una volta, quando presi un dattero fra quelli che erano parte della zakat e me lo misi in bocca, il Messaggero di Allah (S) lo tirò fuori dalla mia bocca con la saliva rimasta intorno ad esso e lo gettò insieme al resto dei datteri. Gli fu chiesto (dai suoi compagni): “O Messaggero di Allah (S)! Cosa è successo che tu non dai a questo bambino questo dattero?” Egli rispose: “Inna Al-a Muhammad la tahillu lanaa al-sadaqah…” (Per noi progenie di Muhammad, sadaqah [carità] non è permessa)”. (54)

Secondo Ahmad Shakir l’isnad di questo hadith è sahih. Questo hadith, con piccole variazioni nel testo o nella catena di autorità, è stato riportato oltre quindici volte nel Musnad. (55)

 

14-Imam ‘Ali (as) combatterà per l’Interpretazione del Corano

Ibn Hanbal dice:

Waki’ ci ha riportato da Fitr da Isma’il bin Raja’ da suo padre da Abi Sa’id che narra che il Messaggero di Allah (S) disse (rivolgendosi ai suoi compagni): “Inna minkum man yuqtilu ‘alaa ta’wilih kamaa qaataltu ‘ala tanzilih” (Chi fra di voi combatterà per l’interpretazione [del Qur’an] come io ho combattuto per la sua rivelazione)? Abi Sa’id disse: Abu Bakr e ‘Umar si alzarono, ma il Messaggero di Allah (S) disse: “Laa, wa laakin khaasif al-na’l” (No [non voi], ma colui che è occupato nel riparare la scarpa). (Abi Sa’id aggiunse): “Wa ‘Aliyun yakhsifu na’lahuu” (E ‘Ali era occupato con le sue scarpe). (56)

E’ stato riportato che durante la battaglia di Siffin il leale compagno del Profeta (S) ‘Ammar bin Yasir, che era al fianco dell’Imam ‘Ali (as), citò questo famoso hadith del Profeta (S) in favore dell’Imam ‘Ali (as) mentre affrontava l’esercito siriano del ribelle Mu’awiyah bin Abu Sufyan, e recitò i seguenti versi epici (rajaz):

Nahnud darabnaakum ‘alaa tanzilih Wa al-yawm nadribukum ’alaa ta’wilih

(Noi vi avevamo combattuto nella Rivelazione [del Corano] e oggi vi combattiamo per la sua corretta interpretazione). (57)

 

Il mausoleo di Ammar ibn Yassir in Siria prima di essere distrutto dalla barbarie takfiri

15-Ammar sarà ucciso dai Trasgressori

Ibn Hanbal dice:

Abu Mu’awiyah ci ha trasmesso da A’mash da ‘Abd al-Rahman bin Ziyad che cita ‘Abdullah bin Harth che dice: Io ero con Mu’awiyah (ibn Abu Sufyan) quando tornava da (la battaglia di) Siffin e cavalcavo tra lui e ‘Amr bin ‘As, quando ‘Abdullah il figlio di ‘Amr bin ‘As disse: “Non ricordi il Messaggero di Allah dire ad Ammar: “Waihaka yaa ibn al-Sumayyah, taqtuluka al-fi’ah al-baaghiyah” (Mi è stato rivelato riguardo a te, o figlio di Sumayyah, che sarai ucciso da un gruppo di trasgressori)?”. ‘Amr bin ‘As si volse verso Mu’awiyah e gli disse: “Non hai ascoltato cosa ha detto?” Mu’awiyah rispose: “Sbagli se cerchi di trovare un difetto in mezzo a noi! Manchi di trovare difetto in noi! Lo abbiamo ucciso? Chi lo ha portato qui è responsabile della sua morte!” (58)

Questo hadith è stato riportato oltre venti volte nel Musnad sull’autorità di otto compagni del Profeta (S) con variazioni nel testo. (59) Ahmad Shakir considera questo hadith non soltanto sahih ma mutawatir (regolarmente trasmesso attraverso le prime tre generazioni di Musulmani da un gran numero di trasmettitori), affermando che i sapienti non hanno mai dubitato sulla sua veridicità. Spiegando la parola hannahu (trovare un difetto) come utilizzata da Mu’awiyah, egli scrive: “E’ chiaro che Mu’awiyah non discute il hadith in sé stesso, ma biasima ‘Abdullah bin ‘Amr (bin ‘As) per averlo ricordato in questa situazione (quando ‘Ammar venne ucciso dalle sue truppe), poiché temeva che se il proprio esercito avesse compreso il suo trovarsi nella fazione del torto, lo avrebbe abbandonato. In vista di questo fatto, Mu’awiyah cercò di travisare e dare un’errata connotazione di questo hadith, sostenendo che gli assassini di ‘Ammar erano coloro che lo avevano portato nella battaglia.”

Ahmad Shakir, citando i commenti di Ibn Hajari ‘Asqalani in “Fath al-Baari fi Tafsir Sahih al-Bukhari” (vol. 1, pag. 452), scrive:

“Questo hadith è stato riportato da molti Compagni del Profeta, inclusi Qatadah bin Nu’man, Umm Salamah, Abu Hurayrah, ‘Abdullah bin ‘Amir bin ‘As, ‘Uthman bin ‘Affan, Hudhayfah al-Yamani, Abu Ayyub al-Ansari, Abu Rafi’, Khuzaymah bin Thabit, Mu’awiyah, ‘Amr bin ‘As, Abu al-Yasar e ‘Ammar bin Yasir stesso. Questo hadith è la prova solida delle virtù di ‘Ali e ‘Ammar e della loro posizione presso il Profeta. Costituisce anche una risposta ai nemici di ‘Ali ( pl. di nasib) che lo accusavano di errore nelle sue guerre (durante il suo califfato).” (60)

 

16-Profezia del Martirio dell’Imam Husayn (as)

Ibn Hanbal dice:

Muhammad bin ‘Ubady ci ha trasmesso da Sharhabil bin Madrak da ‘Abdullah bin Nujayy da suo padre che narra che era tra coloro che marciavano con ‘Ali verso Siffin e quando raggiunsero Ninevah, Ali gridò con voce forte:

“O Aba ‘Abdillah! Sii paziente presso il fiume Eufrate!”

Ed io chiesi: “Per cosa?”

Egli disse: “Una volta mi recai dal Profeta, vidi i suoi occhi lacrimare e gli chiesi: ‘O Messaggero di Allah (S) chi ti ha reso sconvolto? Perché i tuoi occhi sono bagnati dalle lacrime?”

Egli disse: “Bal qama min ‘indi Jabra’ilu qabl, fahhadathani anna al-Husayn yuqtulu bishatt al-Furat. Qala: Hal laka an ushimaka min turbatih? Qala: Qultu: Na’am. Famadda yahadu faqabada qabdatan min turabin fa a’ataniah. Falam amliku ‘ayni an fadata” (Poco fa [l’Arcangelo] Gabriele è venuto. Egli mi ha informato che Husayn sarà ucciso vicino il fiume Eufrate. Poi egli disse: “Vuoi sentire la terra ove egli sarà ucciso?”. Egli tese la sua mano, raccolse un pugno di terra e me la diede. Non sono più riuscito ad impedire alle lacrime di scendere dai miei occhi).” (61)

L’annotatore del Musnad definisce l’isnad di questo hadith come sahih e scrive che Najayy non è l’unico a narrare questo dall’Imam ‘Ali (as).

 

17-Il numero dei legittimi successori del Profeta (S)

Ibn Hanbal dice:

A) Hasan bin Musa ci ha trasmesso da Hammad bin Zayd da Mujalid da Sha’bi da Masruq che dice che in Kufa ‘Abdullah bin Mas’ud dava lezioni sul Sacro Corano quando una persona gli chiese: “O Aba ‘Abd al-Rahman! Non hai chiesto al Profeta quanti califfi questa ummah deve avere?” ‘Abdullah bin Mas’ud disse: “Dal mio arrivo in Iraq nessuno mi ha posto questa questione eccetto te.” Poi aggiunse: “Si! Noi chiedemmo al Messaggero di Allah (S) riguardo questo argomento ed egli disse: “Ithnaa ‘Ashara ka-‘iddati nuqabaa’ Bani Isra’il (Dodici, come il numero dei capitribù dei Bani Isra’il)”.(62)

L’isnad di questo hadith è sahih secondo Ahmad Shakir.

Ibn Hanbal dice:

B) Sufyan bin ‘Uyaynah ci ha trasmesso da ‘Abdl al-Malik bin ‘Umayr da Jabir bin Samrah al-Suwa’i che riporta di aver udito il Messaggero di Allah (S) dire: “La yadhal hadha al-amr madiyan hatta yaqun ithna-‘ashara amiran (Questo affare [la religione] continuerà finché vi saranno i dodici leader [Amir])”. Poi egli menzionò qualcosa che io non potei ascoltare, così chiesi a mio padre (che era seduto vicino a me), che disse: “Tutti essi proverranno dai Quraysh”. (63)

Questo hadith è stato riportato oltre 40 volte nel Musnad di Ibn Hanbal (64) ed in alcune versioni la parola Khalifah è presente al posto di Amir.(65) La versione che ho selezionato qui ha la più breve catena di autorità e giunge al Profeta (S) attraverso tre narratori. Sapienti Sunniti ed esegeti di ahadith sono ancora piuttosto perplessi e forniscono commenti non convincenti nelle loro spiegazioni di questo particolare hadith del Profeta (S). Di conseguenza troviamo conflitti e (auto) contraddizioni nelle risposte delle loro spiegazioni. (66)

 

18-La sollevazione del Mahdi (aj)

Ibn Hanbal dice:

Law lam yaqba mina al-dunya illa yawmun laba’atha Allahu rajulan minna yamla’uha ‘adhan kama muli’at jawran (Se non rimanesse che un solo giorno alla fine del mondo, Allah farà sorgere un uomo dalla mia progenie che la colmerà [la terra] con giustizia come era colma di oppressione)” (67)

Ibn Hanbal dice:

B) Fazl bin Dukayn ci ha trasmesso da Yasin al-‘Ijli da Ibrahim bin Muhammad bin Hanafiyyah da suo padre ‘Ali, che cita il Messaggero di Allah (S): “Al-Mahdi minna Ahla al-Bayt yuslihuhu Allahu fi laylatin” (Il Mahdi proviene da noi, Ahl al-Bayt; Allah sistemerà i suoi affari in una notte).” (68)

Ibn Hanbal dice:

c) Sufyan bin ‘Uyaynah ci ha trasmesso da ‘Asim (bin Abi al-Najud) da Zirr (bin Hubaysh) da ‘Abdullah (bin Mas’ud) che narra dal Messaggero di Allah (S): “La taqum al-sa’ah hatta yalia rajulan min Ahli Bayti yuwatiu ismuhu ismi (Il Giorno della Resurrezione non giungerà finché sorgerà un uomo della mia Ahl al-Bayt e con il mio stesso nome).” (69)

Ahmad Shakir ha definito l’isnad di tutti i tre ahadith menzionati come sahih, ed ha criticato il sapiente nordafricano ‘Abd al-Rahman bin Muhammad bin Khaldun (1332-1406) per aver rifiutato le narrazioni concernenti il Mahdi (aj). Vale la pena notare che Ibn Khaldun nel suo famoso Muqaddimah o “Introduzione alla storia” ha intrapreso una lunga discussione sul Mahdi (aj), scrivendo:

“E’ ben noto (e generalmente accettato) da tutti i Musulmani in ogni epoca che, alla fine dei tempi, un uomo dall’Ahl al-Bayt (del Profeta) farà sicuramente la sua apparizione, rafforzerà la religione e farà trionfare la giustizia. I Musulmani lo seguiranno e dominerà sul regno Islamico. Egli sarà chiamato il Mahdi. Prove di questo argomento sono presenti negli ahadith che le guide religiose hanno pubblicato. Sono stati discussi da coloro che contestano questo argomento e spesso sono stati confutati per mezzo di altre akhbar.” (70)

Ibn Khaldun nella sua discussione sugli ahadith riguardo il Mahdi (aj) dice che coloro che rifiutano l’avvento del Mahdi hanno criticato queste narrazioni, che egli riconosce esser state narrate sull’autorità di alcuni prominenti compagni del Profeta (S) e registrate da tutti gli autorevoli libri Sunniti, i cui nomi ha menzionato.

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NOTE

1) Egli è popolarmente conosciuto come Ibn Hanbal. Nato a Baghdad o Merv nel Khurasan (la città si trova attualmente nella Repubblica del Turkmenistan), iniziò lo studio di ahadith all’età di 16 anni e viaggiò in differenti luoghi per raccogliere dai sapienti i detti attribuiti al Profeta Muhammad (S). Tra i suoi prominenti insegnanti bisogna menzionare Sufyan bin ‘Uyaynah, ‘Abd al-Razzaq bin Hammam al-San’ani e Muhammad bin Idris al-Shafi’i. Ha lasciato molti lavori, il più famoso dei quali è il compendio di ahadith titolato “Al-Musnad”. I suoi biografi gli hanno attribuito caratteristiche come memoria acuta, pazienza, purità di cuore e pensiero, sincerità, coraggio e intelletto. Per familiarizzare maggiormente con la sua vita, i suoi punti di vista e basi di pensiero, far riferimento al lavoro del contemporaneo sapiente egiziano Shaykh Muhammad Abu Zuhrah titolato “Ibn Hanbal – Hayatuhu wa ‘Asruhu, Ara’uhu wa Fiqhuh” (Ibn Hanbal – La sua vita e tempo, i suoi punti di vista e la sua giurisprudenza), Egitto, Dar al-Fikr al-‘Arabi, 1367 AH/1947.

2) Musnad (pl. Masanid) è il nome dato ai lavori dove gli ahadith sono organizzati in ordine dei nomi dei compagni che dopo il Profeta (S) sono ritenuti la prima fonte dai fratelli Sunniti. Molti libri sono stati compilati con questo titolo, di cui quello di Ahmad bin Hanbal è uno dei più famosi.

3) Abu Musa al-Madyani, “Khasa’is al-Musnad” (Questo trattato è stato pubblicato all’inizio del Musnad di Ibn Hanbal da Ahmad Muhammad Shakir), p. 21.

4) Al-Jazari, Muhammad bin Muhammad, “Al-Mus’ad al-Ahmad fi Khatm-i Musnad al-Imam Ahmad”, p. 39. Anche questo trattato è stato incluso da Shakir nella sua introduzione al Musnad.

5) Ibid., p. 28.

6) Al-Suyuti, Jalal al-Din, “Jami’ al-Ahadith”, compilato e curato da ‘Abbas Ahmad Saqar e Ahmad ‘Abd al-Jawad, pubblicato in 21 volumi da Dar al-Fikr, Beirut, 1994.

7) “Hasan” o buono, secondo i tradizionalisti Sunniti, è il termine utilizzato per classificare un hadith che è riportato dal Profeta (S) o dai suoi Compagni o dalla seconda generazione di Musulmani, sull’autorità (sanad) di una persona di memoria povera ma considerata credibile. Questo tipo di hadith è anche privo di “shadh”, che significa una tradizione con un credibile isnad ma contraria ad un’altra simile attestata tradizione. Per approfondimenti, cfr. Il nostro articolo “Introduzione alla scienza degli Ahadith” 

8) Ibn al-Jazari, “Al-Mus’ad al-Ahmad fi khatm Musnad al-Imam Ahmad”, pp. 53-55.

9) Al-Muradi, “Silk al-Durar”, vol. 4, p. 160.

10) Sull’accusa a Ibn Hanbal di supportare gli Alidi, cfr. “Manaqib al-Imam Ahmad bin Hanbal” di Abu al-Faraj ‘Abd al-Rahman bin ‘Ali bin al-Jawzi, con prefazione di ‘Adil Nuwayhiz, Edizioni Dar al-Afaq al-Jadidah, Beirut, pp. 359-362, 1973.

11) Questo lavoro ha causato la morte di an-Nasa’i. E’ stato detto che durante un viaggio a Damasco vide che la gente della Siria era ignorante dell’alta personalità dell’Imam ‘Ali (as) e decise quindi di scrivere un libro sui meriti del Comandante dei Credenti. Quando an-Nasa’i iniziò la lettura del suo libro dal pulpito della Moschea di Damasco, i nemici della Famiglia del Profeta (as) lo gettarono a terra e lo colpirono così duramente che morì per le sue ferite in Palestina. Muhammad Zubayr Siddiqui “Hadith Literature: its origin, development and special features”, pubblicato da “Islamic Texts Society”, 1993.

12) Ahmad Amini, “Zuha al-Islam”, 6° edizione, vol. 2, pp. 122-123, pubblicato da Maktabah al-Nihzat al-Misriyyah, 1961.

13) Ibn al-Jawzi, “Manaqib al-Imam Ahmad bin Hanbal”, p. 165.

14) Ibid.

15) Ibn Abi al-Hadid, “Sharh Nahj al-Balaghah”, vol. 1, p. 17.

16) Ibn al-Jawzi, “Manaqib al-Imam Ahmad bin Hanbal”, p. 163.

17) Ibid.

18) Abu al-Husayn Muhammad bin Abi Ya’la, “Tabaqat al-Hanabilah“, vol. 1, p. 320, edito da Muhammad Hamid al-Faqi, Cairo, 1952. E’ interessante notare che la replica di Ibn Hanbal è molto vicina a quella fornita dall’Imam Ja’far as-Sadiq (as) a Mufazzal bin ‘Umar riguardo questo stesso hadith. Anche l’Imam ‘Ali bin Musa ar-Ridha (as) ha fornito una risposta simile a Ma’mun; cfr. ‘Allamah Majlisi: “Bihar al-Anwar”, vol. 39, pp. 193-194, Dar al-Ihya’ al-Turath al-’Arabi, Beirut. E’ essenziale sapere che secondo molte narrazioni, l’Imam ‘Ali (as) ha detto: “Io sono colui che distribuisce il Paradiso e l’Inferno”, Bihar al-Anwar, vol. 39, p. 199.

19) Ibn al-Jawzi, “Manaqib al-Imam Ahmad bin Hanbal”, p. 164.

20) “Baghi“ è il termine usato per descrivere una persona che sulla base di una causa sbagliata si ribella e combatte contro la giusta guida. Dal punto di vista dei sapienti Imamiti, un “baghi” è “kafir”. Cfr. Al-Miqdad bin ‘Abdullah al-Suyuri “Kanz al-‘Irfan fi fiqh al-Qur’an”, edito da Muhammad Baqir Behbudi, al-Maktabah al-Murtazawiyyah, vol. 1, p. 386, Tehran, 1382 AH.

21) Per maggiori dettagli, cfr. “Ibn Hanbal: Hayatuhu wa ‘Asruhu, Ara’uhu wa Fiqhuh” di Shaykh Muhammad Abu Zuhrah, pp. 148-149.

22) Muhammad Baqir al-Musawi al-Khwansari, “Rawzat al-Jannat”, vol. 1, p. 187, Maktabah Isma’iliyahn, Tehran, 1390 AH.

23) Al-Tusi, Muhammad bin al-Hasan, “Al-Rijal”, p. 367, edito da Muhammad Sadiq Al-i Bahr al-‘Ulum, 1° edizione, Najaf, 1381/1961. Cfr. anche Sayyid Abu al-Qasim al-Khu’i: “Mu’jam Rijal al-Hadith”, vol. 2, p. 260, 3° edizione, Dar al-Zahra, Beirut, 1403/1983.

24) Asad Haydar, “Al-Imam al-Sadiq wa al-Madhahib al-Arba’ah”, vol. 2, pp. 503-506, seconda edizione, Dar al-Kitab al-‘Arabi, Beirut, 1392/1971. L’autore ha elencato i nomi degli insegnanti di Ibn Hanbal che secondo lui avevano tendenze Sciite, ma un’analisi dei narratori Sciiti in Sayyid al-Khu’i “Mu’jam Rijal al-Hadith” mostra che non un solo hadith è stato riportato da Ahmad bin Hanbal negli autorevoli libri Sciiti di ahadith.

25) Ustadi Riza, “Musnad al-Riza (‘AS)” composto da quaranta articoli, p. 154, 1° edizione, pubblicata da Kitab-Khaneh Ayatullah Mar’ashi Najafi, Qum, 1413/1371.

26) Riferimento alla grande generosità e munificenza del Profeta (S), spiegazione di Ahmad Shakir a margine di questo hadith.

27) Ahmad bin Hanbal, “Al-Musnad”, annotato da Ahmad Muhammad Shakir in 15 volumi, Dar al-Ma’arif, Cairo, 1949-1958, hadith n. 883. Su questo hadith e sulla censura a cui è stato sottoposto in varie forme, cfr. “Autocensura nella storia islamica: studio del caso del Da’wat Dhu’l-‘Ashira” http://www.islamshia.org/articolo.php?ids=116

28) Hamdi ‘Abd al-Majid al-Salafi, “Murshid al-Muhtar”, vol. 1, p. 239, 2° edizione, Beirut, 1407/1987.

29) “Al-Musnad”, hadith n. 1600 (Ahmad Shakir).

30) “Al-Musnad”, hadith n. 4.

31) “Musnad” di Ibn Hanbal, pubblicato in 6 volumi da Matba’ah al-Maymaniyyah, vol. 4, pp. 164-165, 1° edizione, Egitto, 1313 AH.

32) “Musnad” di Ibn Hanbal, vol. 5, pag. 356, Matba’ah al-Maymaniyyah.

33) Ibid, vol. 3, p. 14. Il Hadith al-Thaqalain è stato riportato nel “Musnad”, cfr. vol. 3, pp. 17, 26 e 59; vol. 4, p. 367; vol. 5, pp. 181, 189, 190.

34) “Al-Musnad”, hadith n. 950 (Ahmad Shakir).

35) Al-Salafi, “Murshid al-Muhtar”, vol. 3, pp. 156-157.

36) Spiegazione di Ahmad Shakir dell’Hadith al-Ghadir.

37) “Al-Musnad”, hadith n. 2992 (Ahmad Shakir)

38) Le note allo stesso hadith.

39) “Al-Musnad”, hadith n. 2676 e 31111; cfr. anche “Musnad”, Matba’ah al-Maymaniyyah, vol. 3, p. 346 (Musnad Jabir bin ‘Abdullah al-Ansari).

40) “Al-Musnad”, hadith n. 1608 (Ahmad Shakir).

41) Muslim bin Hajjaj, “Al-Jami’ al-Sahih”, vol. 2, pp. 236-237, Bulaq Press, Cairo, 1290 AH: Muhammad bin ‘Isa Tirmidhi: “al-Sunan” (al-Jami’ al-Sahih), vol. 4, pp. 329-330, stampato in India, 1328.

42) La conquista di Khaybar da parte dell’Imam ‘Ali (as) è ampiamente riportata tra gli ahadith. Ibn Hanbal lo ha riportato molte volte nel suo Musnad, cfr. vol. 3, p. 116 e vol. 4, p. 52, edizioni al-Maymuniyyah.

43) Abbiamo menzionato questo hadith in forma breve a causa della sua lunghezza. Per il testo completo cfr. “Musnad”, hadith n. 3063, riportato attraverso differenti isnad. Ahmad Shakir considera questi isnad come sahih.

44) “Musnad”, vol. 4, p. 107 (Musnad Wathilah ibn Aqsa’) Matba’ah al-Maymaniyyah; cfr. anche vol. 6, pp. 292, 298, 304, 323 (Musnad Umm-i Salamah).

45) Ibid, vol. 3, p. 259 (Musnad Anas bin Malik); cfr. anche vol. 3, p. 286.

46) Riferimento ai membri dell’Ahl al-Bayt.

47) “Al-Musnad”, vol. 3, pp. 167, 199 (Ahmad Shakir)

48) Per gli ahadith su Hazrat Fatimah az-Zahra’ (as) cfr. “Al-Musnad”, vol. 6, p. 282, Matba’ah al-Maymaniyyah.

49) “Al-Musnad”, hadith n. 642 (Ahmad Shakir). Questo hadith è stato riportato attraverso una lieve differente catena di autorità (isnad) alle pagine 102 e 236 dello stesso libro.

50) Ibid, hadith n. 576. Questo hadith è stato aggiunto dal figlio di Ibn Hanbal, ‘Abdullah.

51) Ibn Hajar ‘Asqalani, “Tahdhib al-Tahdhib”, vol. 1, p. 430, stampato da Da’irat al-Ma’arif al-‘Uthmaniyyah, Haiderabad Deccan (India).

52) “Al-Musnad”, hadith n. 7863 (Ahmad Shakir); cfr. anche hadith n. 6406 e 7392 della stessa edizione.

53) “Al-Musnad”, hadith n.1376 ed anche hadith n. 13777 con una lieve variazione nel testo ed una differente catena di autorità (Ahmad Shakir).

54) “Al-Musnad”, hadith n. 1727 (Ahmad Shakir)

55) Tra questi bisogna menzionare gli ahadith n. 1723, 1725, 1731 e 7744 del “Musnad”. Cfr. anche al-Salafi: “Murshid al-Muhtar”, vol. 1, p. 177 per simile hadith.

56) “Al-Musnad”, Matba’ah al-Maymaniyyah, vol. 3, pp. 31 e 33; cfr. anche p. 82 dello stesso volume dove l’hadith dice che l’Imam ‘Ali (as) riparava le scarpe del Profeta (S).

57) Taha Husayn, “Al-Fitnah al-Kubra” (‘Ali e Profezia), vol. 2, p. 77, 6° edizione, Dar al-Ma’arif, Egitto, 1969.

58) “Al-Musnad”, hadith n. 6499 (Ahmad Shakir).

59) Anche gli ahadith n. 6500, 6926, 6927. Per altri esempi sulla loro narrazione nel Musnad cfr. al-Salafi: “Murshid al-Muhtar”, vol. 2, p. 39. Per dettagli su quanto profetizzato dal Profeta (S) ed il martirio di ‘Ammar cfr. Muhammad bin Jarir al-Tabari: “Tarikh al-Rasul wa al-Muluk”, vol. 5, da pp. 38 a 42, annotata da Muahmmad Abu al-Fazl Ibrahim, 2° edizione, Dar al-Ma’arif, Egitto, 1971.

60) “Al-Musnad”, hadith n. 209, 210.

61) Hadith n. 6480 (Ahmad Shakir)

62) Ibid, hadith n. 3781. Cfr. Sacro Corano (5:12) riguardo i Nuqaba’ (capitribù) di Bani Isra’il.

63) “Al-Musnad”, vol. 5, p. 101. Cfr. anche Al-Safarini, Shams al-Din Muhammad: “Sharh Thulathiyyat Ahmad”, vol. 1, p. 539, prima edizione, 1380, Damasco.

64) Al-Salafi, “Murshad al-Muhtar”, vol. 3, p. 380.

65) Cfr. “Musnad”, edizione al-Maymaniyyah.

66) Per maggiori informazioni sul punto di vista dei Sunniti, cfr. al-Safarini: “Sharh Thulathiyyat Ahmad”, vol. 2, pp. 540-566. Cfr. anche “Al-‘Askari, Sayyid Murtada: “Naqsh-e A’immah dar Ihya-e Din”, vol. 11, pp. 74-84. In inglese, sempre di Al-‘Askari, Sayyid Murtada, “The twelve successors”, World Islamic Network, India, 2000. In italiano, cfr. l’articolo “Chi sono i dodici successori del Profeta?”

67) “Al-Musnad”, hadith n. 773.

68) Ibid, hadith n. 645.

69) Ibid, hadith n. 3571. Ci sono molti altri ahadith nel “Musnad” riguardo alla sollevazione del Mahdi (aj), hadith n. 3572, 3573, 4098, 4279, ecc. Molti degli isnad di questi ahadith sono stati confermati come sahih.

70) Ibn Khaldun, “Al-Muqaddimah”, tradotto da Franz Rosenthal, vol. 2, pp. 156-157, pubblicato da Routledge & Kegan Paul, Londra, 1986.

71) Ibid, vol. 2, p. 158.

72) Ibid, vol. 2, p. 159.

73) Ibid, vol. 2, p. 162.

74) Shakir, “Sharh al-Musnad”, vol. 5, pp. 197-198.

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Writer : shervin | Comments Off on Tracce di Shi’a nel “Musnad” di Ahmad bin Hanbal (S.K. Tabataba’i) Comments | Category : La scuola dell’Ahlul-Bayt , Tradizioni

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