Il popolare capo del Movimento Islamico della Nigeria, Shaykh Ibrahim al-Zakzaky e sua moglie sono ancora in prigione e soffrono di gravi condizioni di salute a causa della mancanza di accesso ad adeguate cure mediche.
E’ quanto ha dichiarato il rappresentante degli ulamà nigeriani in Iran, Mohammad al-Shuaib, secondo il quale le ultime notizie sulle condizioni di salute dello Shaykh parlavano di gravi lesioni agli occhi, ma che essendogli negata la possibilità di incontrare familiari o amici non si hanno al momento notizie aggiornate sulla sua condizione.
al-Shuaib ha affermato che anche la moglie dello Shaykh Zakzaky è tenuta in custodia, nonostante le ferite subite nel corso dell’attacco delle forze di sicurezza nigeriane alla loro abitazione.
Shaykh Zakzaky è incarcerato dalla fine dello scorso anno. Il 12 dicembre 2015 i soldati nigeriani hanno brutalmente attaccato dei musulmani sciiti che pacificamente tenevano una cerimonia in un centro religioso nella città di Zaria, con l’accusa di bloccare il convoglio del capo dell’esercito e di volerlo assassinare.
Il giorno successivo le forze armate nigeriane hanno fatto irruzione nell’abitazione dello Shaykh Zakzaky, arrestandolo dopo averlo gravemente ferito e dopo aver assassinato coloro che cercavano di proteggerlo.
Le due aggressioni hanno portato alla morte di centinaia di membri della comunità religiosa sciita, tra i quali ben tre figli del capo del Movimento Islamico della Nigeria.
Secondo la “Islamic Human Rights Commission” l’esercito nigeriano – dopo l’assalto alla casa dello Shaykh Zakzaky – ha segretamente seppellito centinaia di cadaveri delle vittime della brutale aggressione.