Seyyed Fadlallah…un autentico sostenitore della Resistenza e dell’Unità

Seyyed Fadlallah…un autentico sostenitore della Resistenza e dell’Unità

Hussein Assi

“Abbiamo perso un padre benevolo, un saggio consigliere ed uno strenuo sostenitore a tutti i livelli” (Seyyed Hassan Nasrallah, 4 luglio 201

Il Grande Ayatullah Seyyed Muhammad Husayn Fadlallah non è stato solo un riferimento ed un’autorità islamica, ma una delle figure religiose più prominenti dell’epoca contemporanea nel mondo islamico.

La sua grande esperienza nell’insegnamento della Giurisprudenza Islamica (Fiqh) come il suo continuo interesse verso le ultime tendenze e opere delle principali scuole religiose gli permisero di presentare la propria scuola ed essere seguito da migliaia di credenti musulmani in Libano e nella regione.

Seyyed Fadlallah non è stato rilevante soltanto per la sua posizione e ed il suo rango religioso. Sua Eminenza è stato un intellettuale prominente, descritto come il “leader spirituale” della Resistenza in Libano e nella regione.

Il conflitto arabo-israeliano, la causa palestinese, l’egemonia statunitense, il patriottismo e la difesa dello Stato sono state tematiche affrontate sempre da Seyyed Fadlallah nei suoi sermoni del venerdì, nelle conferenze, scritti o discorsi.

Seyyed Fadlallah emise “fatawa” (responsi giuridici) nei quali chiamava alla lotta contro Israele ed al boicottaggio dei prodotti statunitensi, rifiutando la normalizzazione delle relazioni con l’entità sionista. Fu inoltre un autentico difensore dell’Unità islamica lungo l’intero corso della sua vita.

 

IL JIHAD E L’AUTODIFESA

Per Seyyed Fadlallah il concetto di Resistenza è vincolato al principio del Jihad nell’Islam. Sua Eminenza credeva che il Jihad nell’Islam fosse il movimento di lotta che cerca di impedire al nemico di imporre la propria egemonia sulla terra e sulla popolazione per mezzo di una violenza che distrugge la libertà, stermina la popolazione, si appropria delle ricchezze e risorse ed impedisce ai residenti di esercitare il loro diritto all’autodeterminazione. In questo modo, il Jihad significa qui fare fronte alla forza con la forza in una forma a volte difensiva ed altre preventiva.

Alla luce di questo Seyyed Fadlallah concluse che il Jihad non è differente dal concetto di autodifesa accettato da tutte le civiltà umane. Questo concetto esprime la natura innata dell’essere umano a ricercare la protezione di fronte all’aggressione. In questo senso il contenuto del Jihad nell’Islam è conforme ai valori umani presenti in tutte le civiltà.

Seyyed Fadlallah sottolineò comunque come la chiamata al Jihad non contempli una legalizzazione della forza e della violenza contro altre comunità in assenza di una loro aggressione. Egli credeva che l’utilizzo della forza contro altri costituisca un’aggressione illegale, indipendentemente dalla religione, razza o altri segni distintivi di coloro contro i quali è rivolta. Nell’Islam il Jihad non è rivolto contro il non credente, ma contro l’aggressore.

In questo modo Seyyed Fadlallah condannò gli attacchi che uccidono persone innocenti o quelli che collocano autobombe che assassinano donne, bambini, anziani e civili in generale, rimarcando come tali individui infanghino l’immagine dell’Islam e forniscano ai musulmani un’idea erronea di questa religione tollerante e dei suoi seguaci.

 

LA RESISTENZA ISLAMICA LIBERO’ IL LIBANO

Secondo Seyyed Fadlallah, se analizziamo la storia della Resistenza, vediamo che la Resistenza Islamica è stato l’unico movimento a giocare un ruolo decisivo nella liberazione del Libano nel 2000 e nel raggiungimento della vittoria nel 2006.

Alla luce di questo fatto Seyyed Fadlallah sottolineò come fossero incomprensibili le accuse di antipatriottismo lanciate da alcuni settori contro la Resistenza. Queste accuse facevano sorgere molti interrogativi: “Come si può essere patrioti? Non sono patrioti coloro che hanno liberato la patria e sacrificato i loro migliori uomini? Se non lo sono, chi sarebbero allora i patrioti? Sono coloro che – prima e durante la guerra civile – collaboravano con Israele, in un momento in cui i dirigenti israeliani, incluso (l’ex primo ministro Ariel) Sharon, visitavano il Libano per preparare un’invasione e schiacciare la Resistenza palestinese in questo piccolo paese?”, disse il grande religioso libanese.

Quindi le accuse secondo le quali gli sciiti non sarebbero “patrioti” mancano di fondamento, sottolineò Seyyed Fadlallah. Secondo lui gli sciiti del Libano credevano ed aderivano alla loro identità libanese, dando priorità agli interessi del loro paese. Essi hanno inoltre donato la loro vittoria su Israele al Libano nel suo insieme ed al mondo arabo e islamico.

 

IL REGIME SETTARIO HA CREATO SCONTRI TRA COMUNITA’

Quale forte sostenitore dell’unità in generale e di quella islamica in particolare, Seyyed Fadlallah si oppose al settarismo politico.

Sua Eminenza credeva che il regime settario esistente in Libano aveva creato un fossato tra i differenti gruppi religiosi per mezzo del quale le potenze egemoniche avevano cercato di infiltrarsi e controllare il paese. Gli scontri armati civili in Libano furono il risultato del settarismo politico, unitamente ad altre complicazioni e problemi. Come risultato, ogni gruppo religioso cercò l’appoggio di un certo stato straniero per prevalere sugli altri.

Seyyed Fadlallah disse comunque che i musulmani sciiti erano l’unico gruppo religioso che non permetteva ad alcuno stato straniero di penetrare nella sfera politica interna del Libano. Essi erano aperti a tutti gli altri gruppi religiosi. Le esperienze di Seyyed Musa al-Sadr ne costituiscono la maggiore prova. Egli era aperto verso tutti i gruppi religiosi e fondò il “Movimento dei Diseredati”, nel quale vi erano membri di tutte le confessioni.

 

CREIAMO TUTTI UNO STATO FORTE, CAPACE E SAGGIO

Per coloro che parlavano sullo Stato, Seyyed Fadlallah aveva sempre la risposta appropriata. “Vogliamo uno Stato forte, capace e saggio che protegga il suo popolo. Per questo gli amici dello Stato e gli amici di coloro che ricoprono incarichi nello Stato devono fornire a questo le armi necessarie per far fronte a qualsiasi futura aggressione di Israele, che continua minacciando di distruggere il Libano dal nord al sud.”

Secondo Seyyed Fadlallah la creazione di uno Stato giusto e forte in Libano dovrebbe essere basata su certe regole stabilite attraverso un dialogo interno trasparente, specialmente in relazione alle minacce sioniste contro il Libano. Questo dialogo creerebbe elementi di fiducia inesistenti nelle tappe precedenti.

Secondo Sua Eminenza, comunque, il concetto di Stato deve essere chiarito: un autentico Stato deve porre dei freni legittimi, legali e razionali all’azione degli ambasciatori stranieri in Libano con il fine di impedirgli di immischiarsi negli affari interni del paese, danneggiando la convivenza e cercando di contrapporre i diversi partiti. Deve inoltre porre fine alla tutela diretta che è stata praticata ultimamente da parte dell’Ambasciata degli USA, obbligando gli ambasciatori di questo paese a rispettare le regole e canali diplomatici. Questa, aggiunge Seyyed Fadlallah, rappresenta la base sulla quale dobbiamo stabilire lo Stato, in modo da dare luogo ad un’autentica indipendenza per il paese e liberarlo dalle grinfie degli USA e di altre potenze egemoniche.


LA POLITICA DEGLI USA E’ PERVERSA; NON C’E’ NULLA DI BUONO IN ESSA

Il rifiuto di Seyyed Fadlallah della condotta degli ambasciatori statunitensi non è dovuta solo alla flagrante ingerenza degli USA negli affari libanesi, ma anche alla loro politica nella regione.

Secondo Seyyed Fadlallah, la politica degli USA, che mira ad imporre la propria egemonia sul mondo intero, è perversa e non c’è nulla di buono in essa. Questo spiega l’appoggio assoluto statunitense per il nemico israeliano nelle sue guerre contro i musulmani in Libano e Palestina.

In Iraq la politica degli USA parla da sola: la guerra statunitense contro l’Iraq è servita agli interessi israeliani perché ha impedito il sorgere di una potenza nella regione con la capacità di competere con Israele in tutti i campi. L’Iraq, con il suo potenziale economico, umano e scientifico, era pronto ad assumere questa posizione, ma le politiche del dittatore iracheno Saddam Hussain fornirono agli USA la scusa che cercavano per distruggere tutte queste potenzialità, spiegò Seyyed Fadlallah. Gli USA vogliono inoltre gettare le loro mani sul petrolio ed il gas della regione come passo fondamentale per il controllo delle risorse energetiche del mondo con il fine di ottenere un vantaggio di fronte ai loro rivali, si tratti di Russia o Cina, o anche di Unione Europea o Giappone.

 

TUTTI I PRODOTTI DI USA E ISRAELE DEVONO ESSERE BOICOTTATI

Poiché gli Usa sono la causa della morte di un gran numero di palestinesi ogni giorno, per mano israeliana, e che Washington non pensa mai agli interessi iracheni, arabi o musulmani, Seyyed Fadlallah si vide obbligato a promulgare una fatwa (responso giuridico) a favore del boicottaggio dei prodotti di USA e di Israele.

Secondo Sua Eminenza tutti i prodotti statunitensi e israeliani dovrebbero essere boicottati in un modo tale da danneggiare gli interessi di USA e Israele, come mezzo per creare un deterrente nella loro guerra contro l’Islam ed i musulmani, condotta con il pretesto della lotta contro il terrorismo.

 

L’ETERNA SCUOLA DI SEYYED FADLALLAH

Riassumendo, possiamo dire che Seyyed Fadlallah, insieme con i suoi seguaci, iniziarono una scuola di credo e di pensiero, una nuova scuola che sarà sempre impegnata nella difesa delle principali cause dell’Islam e che farà fronte a tutte le minacce straniere contro la regione.

Con tali punti di vista e discorsi, il Grande Ayatullah Seyyed Muhammad Husayn Fadlallah continuerà a costituire una figura eccezionale agli occhi di tutti coloro che ebbero l’opportunità di conoscerlo ed i suoi insegnamenti continueranno ad essere trasmessi da una generazione ad un’altra.

 

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Attualità, politica e società

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