Sermone della Preghiera di ‘Id al-Fitr della Guida della Rivoluzione Islamica, Imam Seyyed ‘Ali Khamenei (1/10/2008)
Traduzione della prima Khutba
Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso
La lode appartiene a Dio, il Signore dell’Universo. Lodato sia Colui che ha creato i cieli e la terra e dato origine alle tenebre ed alla luce; ma coloro che sono miscredenti attribuiscono consoci al loro Signore. Lo lodiamo, chiediamo la Sua assistenza, crediamo in Lui ed a Lui ci affidiamo. Le benedizioni e la pace siano sul Suo amato, il Suo prescelto e la migliore delle Sue creature, il nostro maestro Abul Qasim al-Mustafa Muhammad, e sulla sua famiglia, i più eminenti, puri e nobili, specialmente sul Lascito di Dio (Baqiyatullah) sulla terra (l’Imam Mahdi, n.d.t.). Le benedizioni siano anche sugli Imam dei musulmani, protettori degli oppressi e guide dei credenti.
Esprimo le mie felicitazioni a tutti voi, cari fratelli e sorelle qui in Preghiera, in occasione di ‘Id al-Fitr; felicitazioni che estendo a tutta la grande nazione dell’Iran, a tutte le nazioni musulmane ed alla grande Ummah Islamica in tutto il mondo.
Il giorno di ‘Id al-Fitr presenta due caratteristiche speciali. La prima di esse consiste in questo stato di purezza, limpidezza e di candore che ha luogo nel cuore e nell’anima delle persone credenti grazie alle pratiche religiose e divine del benedetto mese di Ramadan, una delle quali è il digiuno, che consiste nel fatto che una persona, di propria volontà e scelta, mette da parte i piaceri mondani per lunghe ore e domina le sue passioni e desideri nel corso dei giorni di digiuno. Le altre pratiche sono inoltre l’entrare in intimità con il Corano, recitare le Parole del Creatore, familiarizzare con i fondamenti e concetti coranici, ecc. Allo stesso modo, questo stato di supplica (du’a), di sottomissione, attenzione e intimità con Dio, che nei giorni e nelle notti del mese di Ramadan la persona raggiunge – specialmente nelle benedette notti di al-Qadr – , dona una luce al cuore e una purezza e limpidezza all’anima della persona. Ovviamente, in queste considerevoli azioni del mese di Ramadan, ci sono importanti insegnamenti per noi, dai quali dobbiamo trarre giovamento.
Una delle lezioni è che la volontà della persona che cerca Dio può dominare tutti quei desideri, quelle passioni e quelle gioie materiali verso i quali spinge l’ego umano. Questo è un punto molto importante per noi. A volte l’essere umano inculca a sè stesso “non posso dominare le mie passioni umane”. Il digiuno del mese di Ramadan dimostra alla persona che può farlo. Quando usa la volontà e adotta una decisione ferma, può dominare le passioni e trionfare sopra di esse. Le apparenze ingannevoli, le abitudini disdicevoli e inadeguate che esistono in noi, possono essere soggiogate attraverso una forte volontà e affidandosi a Dio, e in questa maniera porsi al riparo dalle stesse. Questa forte volontà – il cui effetto ci fornisce un grande insegnamento – ci può liberare tanto dalle nostre abitudini individuali inadeguate quanto dalle abitudini sociali e locali che causano il nostro arretramento materiale e spirituale. L’insegnamento è quello del trionfo di una ferma volontà su tutti gli ostacoli.
Oltre a questo, nel mese di Ramadan si diffonde lo spirito del prestare aiuto alle persone, la volontà di collaborare con la gente. Le attitudini egoistiche dell’essere umano sono soggiogate a favore di quelle altruiste. Potete felicemente osservare quante persone, in maniera anonima, in questi ultimi anni, e in questo stesso anno, hanno creato centri per offrire cibo per la ‘rottura’ del digiuno ai servi di Dio nelle moschee e anche nelle strade, in zone differenti. Hanno organizzato Iftar e invitato le persone senza le formalità usuali e senza gli scambi di complimenti che avvengono negli inviti personali. Questo stato di cooperazione, questo stato di desiderare il bene per la gente, sono cose di grande valore che conducono alla purezza interiore dell’essere umano! Quanto aiuto è stato offerto ai bisognosi in questo mese! Nel mese di Ramadan avvengono anche donazioni di sangue. Quando i funzionari hanno annunciato che vi era necessità di sangue nuovo per i malati, molte persone hanno donato il proprio sangue nel mese di Ramadan. Questo livello è quello del trionfo dell’altruismo sull’egoismo, il trionfo della considerazione degli interessi altrui sui propri. Questo è ovviamente in larga misura il prodotto dello spirito del mese di Ramadan, il quale, per grazia di Dio, quest’anno è stato uguale a quello degli anni precedenti. In base a quello che ho ascoltato, e secondo informazioni affidabili e rapporti documentati, quest’anno l’ambiente generale del paese era colmo di ricordo di Dio, suppliche e stati di sottomissione al Creatore; specialmente durante le notti di al-Qadr e in queste ore benedette, tutte le persone, soprattutto i giovani, hanno portato splendore alle riunioni di invocazione e attenzione a Dio. Provenienti da differenti strati e con diversi criteri individuali, sociali, politici, ecc. tutti hanno elevato le loro mani nelle suppliche e aperto i loro cuori alla conoscenza di Dio. Questa stessa attenzione e richiesta, e il raggiungimento di questo livello da parte delle persone, proviene dalla grazia divina. Si tratta di una considerazione da parte del Creatore. Nella supplica di addio del mese di Ramadan, trasmessa dall’Imam Sajjad (A), egli dice:
“Sei grato con chi è stato grato con Te” e “renumeri chi Ti loda nonostante sia Tu ad avergli insegnato a lodarTi”
In realtà, il solo fatto che tu dica “Ya Allah!” (O Dio!), il solo fatto che la persona raggiunga questo stato di intimità con Dio Altissimo e parli con Lui, questa è una grazia divina e un successo garantito da Dio all’essere umano. Questo “Ya Allah!” garantisce la risposta favorevole da parte di Dio. Voi, principalmente i giovani, avete provato questo piacere spirituale con i vostri cuori puri, illuminati e impeccabili – o se non altro, meno offuscati. Non perdete questo piacere. Non lasciatelo da parte. Approfittate di questa capacità contenuta nelle cinque preghiere quotidiane, nella lettura del Corano, nelle moschee, nelle suppliche trasmesse, nel libro di invocazioni “As-Sahifa as-Sajjadiyyah”, ecc. in maniera che questa purezza e luminosità continui. Questa luce che portate, originata dal mese di Ramadan, è una particolarità eminente del giorno di ‘Id al-Fitr.
La seconda particolarità si materializza in questa stessa vostra Preghiera. Il giorno di ‘Id al-Fitr rappresenta la concretizzazione e manifestazione dell’unione vera e del cuore della nazione. L’unità della nazione, l’afferrarsi in maniera comunitaria alla corda di Dio, è qualcosa di altamente valoroso. Dobbiamo vedere questa unità come una delle lezioni del mese di Ramadan, il quale non è che un altro frutto delle realtà spirituali di questo mese, soprattutto considerando che per noi musulmani – specialmente noi nazione dell’Iran -, grazie alla benedizione del nostro grande Imam (Khomeyni), include anche il Giorno di Quds (Gerusalemme). Il Giorno di Quds è una delle manifestazioni reali dell’unità e armonia del mondo islamico. Quest’anno il Giorno di Quds, con la grande marcia della nazione dell’Iran, ha attirato gli sguardi delle nazioni musulmane dei differenti angoli del mondo. La nazione dell’Iran, con una sola voce, ha gridato e appoggiato l’oppresso popolo palestinese. Sento necessario ringraziare la nostra cara nazione e ognuna delle persone per la grande mobilitazione realizzata nel Giorno di Quds quest’anno.
Cari fratelli e sorelle! Facciamo in modo che continuino le benedizioni del mese di Ramadan rispetto a noi stessi, i nostri vicini e con la società islamica, fin quanto possiamo, e proteggiamo questa riserva divina che costituisce una grande benedizione di Dio.