Messaggio dell’Imam Khamenei in occasione dell’Hajj 2012

Messaggio dell’Imam Khamenei in occasione dell’Hajj 2012

Traduzione dal persiano a cura dell’Associazione Islamica Imam Mahdi (aj)

 

 

 

Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso

 La lode appartiene a Iddio, Signore dei mondi, e la pace e le benedizioni siano sul grande e fedele Profeta, sulla sua immacolata e nobile famiglia e sui suoi benedetti compagni.

La stagione dell’Hajj (Pellegrinaggio alla Mecca) – che è piena di misericordia e benedizione – è giunta e una volta ancora le persone fortunate, che sono state benedette dall’opportunità di esser presenti in questo luminoso luogo di incontro, sono state colmate con la grazia divina. Qui il tempo e il luogo invitano tutti voi, cari pellegrini, alla perfezione spirituale e materiale. Qui le donne e gli uomini musulmani, con i loro cuori e le loro lingue, accorrono all’invito di Dio Altissimo alla rettitudine ed alla salvezza. Qui tutti trovano l’opportunità di esercitare la fratellanza, l’onestà e la devozione.

Questo luogo è un campo per l’edificazione e l’apprendimento. E’ la dimostrazione dell’unità, della grandezza e della diversità della Comunità Islamica mondiale (ummah). E’ il campo di battaglia della lotta contro Satana e i tiranni (taghut). Dio Onnisciente e Onnipotente ha reso questo luogo uno spazio dove i credenti testimonieranno i loro interessi. Una volta che apriamo gli occhi della saggezza e della conoscenza, queste promesse divine abbracceranno ogni aspetto della nostra vita personale e sociale. La caratteristica dei riti dell’Hajj è quella di legare questo mondo all’altro, e la persona alla società.

La semplice ma gloriosa Ka’bah, la circumambulazione (tawaf) dei corpi e dei cuori attorno ad un asse fermo ed eterno, gli sforzi costanti e ordinati da un punto di partenza verso una meta, la migrazione collettiva verso le scene ultraterrene di Arafat e Mash’ar, e l’atmosfera che impregna i cuori di allegria e vitalità, una attacco congiunto per affrontare il simbolo di Satana, e la partecipazione di tutte le persone – di una grande diversità etnica e provenienti da differenti luoghi – in questa cerimonia colma di segreti, significati e segni di guida: queste sono le caratteristiche esclusive di questo significativo dovere.

 E’ una cerimonia che unisce i cuori al ricordo divino, illumina il profondo del cuore con la luce della devozione e della fede, toglie la persona dal recinto dell’individualismo e la assorbe nella variopinta l’Umma Islamica; e le fornisce l’abito che la protegge dalle frecce velenose del peccato, e crea in essa lo spirito per attaccare i demoni e i tiranni (taghut). In questo luogo che i pellegrini testimoniano con i loro occhi la diversità della Ummah Islamica, e si rendono conto della capacità e potenzialità di questa Comunità, diventano speranzosi nel futuro e si sentono preparati a svolgere un ruolo in esso; e se trovano la beatitudine e l’aiuto da parte di Dio, riaffermano la loro fedeltà al grande Profeta Muhammad (S), entrano in un fermo patto con il caro Islam e sviluppano al proprio interno una ferma determinazione a riformare loro stessi e l’Ummah Islamica ed a promuovere la nobile parola dell’Islam.

Entrambe queste cose – riformare sè stessi e la Ummah Islamica – sono due doveri perpetui. Grazie alla riflessione sulle responsabilità religiose, alla propria saggezza e perspicacia, per coloro che pensano e riflettono non è difficoltoso trovare la maniera per adempiere a queste due responsabilità.

La riforma di sé stessi inizia a partire dalla lotta contro le basse passioni e lo sforzarsi per evitare il peccato. E la riforma della Ummah Islamica inizia con l’identificazione del nemico e delle sue cospirazioni, e gli sforzi per vanificare i suoi colpi, inganni e inimicizia. Gli sforzi per riformare sé stessi e la Ummah Islamica sono organizzati dal legame tra i cuori, le mani e le lingue dei musulmani e delle nazioni musulmane.

Giungendo a questo punto, una delle questioni più importanti del mondo islamico, che è legata al destino dell’Ummah Islamica, è quella degli avvenimenti rivoluzionari del nord Africa e della regione, che fin’ora hanno suscitato la caduta di vari regimi corrotti che ricevevano e seguivano gli ordini degli Stati Uniti ed erano complici dei sionisti, e che hanno scosso le fondamenta degli altri regimi. Perdere questa grande opportunità e non poterla usare per riformare l’Ummah costituisce un’enorme perdita per i musulmani. Attualmente tutti gli sforzi dell’arroganza aggressiva si sono concentrati nel deviare questi grandi movimenti islamici [dal loro corso originale].

In questi grandi sollevamenti, i musulmani – tanti uomini quanto donne – si sono alzati contro la tirannia dei loro governanti e contro l’egemonia degli Stati Uniti, che aveva causato l’umiliazione dei loro popoli e stabilito un’alleanza con il criminale regime sionista. Questa stessa gente ritiene che in questa battaglia di vita o di morte, il loro salvatore è stato l’Islam ed i suoi insegnamenti e slogan liberatori, ed è una realtà che annunciano chiaramente. La difesa dell’oppressa nazione palestinese e la lotta contro il regime usurpatore si trovano in cima alla loro lista di richieste. Essi hanno esteso la propria mano amichevole ai paesi musulmani e richiedono l’unità dell’Ummah Islamica.

Questi sono i pilastri essenziali dei sollevamenti popolari nei paesi che – negli ultimi due anni – hanno innalzato la bandiera della libertà e della riforma, e sono stati presenti negli scenari rivoluzionari con tutta la forza dei loro cuori e delle loro anime. E queste sono le cose che possono rafforzare i pilastri essenziali della riforma della Ummah Islamica. Insistere in questi principi fondamentali è il requisito necessario per la vittoria finale dei sollevamenti popolari in questi paesi.

L’obiettivo del nemico è quello di scuotere questi pilastri fondamentali. Gli agenti corrotti degli Stati Uniti, della NATO e del sionismo, usando alcune persone carenti di perspicacia e con una visione superficiale, stanno cercando di deviare il movimento oceanico dei giovani musulmani e porli gli uni contro gli altri in nome dell’Islam. Cercano di trasformare la lotta (jihad) contro il colonialismo e contro il sionismo in un terrorismo cieco nelle strade del mondo islamico, affinché i musulmani spargano il sangue dei loro fratelli e forniscano così un’opportunità ai nemici dell’Islam di uscire da questa strada senza uscita nella quale si trovano e, dall’altra parte, di infangare il nome e l’immagine dell’Islam e dei suoi combattenti.

Dopo esser caduti nella disperazione nel cercare di eliminare l’Islam e gli slogan islamici, si sono ora diretti a creare fitna (conflitti e sedizione) tra le scuole dell’Islam e stanno creando ostacoli nel cammino dell’unità dell’Ummah Islamica attraverso le loro cospirazioni per promuovere la fobia tra gli sciiti e i sunniti.

Con l’aiuto dei loro agenti nella regione stanno creando una crisi in Siria con il fine di deviare l’attenzione dei popoli dalle questioni importanti dei loro paesi e dai pericoli che li minacciano, cercando di canalizzare l’attenzione della gente sui sanguinosi avvenimenti che essi stessi hanno causato con questo obiettivo. La guerra civile in Siria e l’assassinio dei giovani musulmani per mano di altri giovani musulmani sono crimini iniziati dagli Stati Uniti, dal sionismo e dai governi che seguono i loro ordini e soffiano sul fuoco di questa guerra civile. Chi può credere che i governi che appoggiavano le malvagie dittature di Egitto, Tunisia e Libia, si sono trasformati ora nei difensori della “richiesta di democrazia” del popolo siriano? Il caso della Siria è quello di una vendetta contro un governo che da solo si è sollevato contro il regime sionista per tre decenni, e ha difeso i gruppi della Resistenza di Palestina e Libano.

Noi appoggiamo la nazione siriana e ci opponiamo a qualsiasi tipo di attività ed ingerenza straniera in Siria. Qualsiasi tipo di riforma in questo paese deve essere realizzato dal popolo siriano e attraverso metodi totalmente interni. Che l’arroganza mondiale, con l’aiuto dei governi asserviti e obbedienti della regione, crei crisi in un paese sotto una serie di pretesti, e poi, usi l’esistenza della crisi – che essa stessa ha creato – come scusa per giustificare qualsiasi crimine che commette in questo paese, costituisce un grave pericolo; e se i governi della regione non fanno nulla davanti a ciò, devono attendersi che giunga il loro turno per sperimentare direttamente questa cospirazione delle potenze arroganti.

Fratelli e sorelle, la stagione dell’Hajj è un’opportunità per riflettere sulle questioni importanti del mondo islamico. Il destino delle rivoluzioni della regione e gli sforzi che realizzano le potenze che ne sono state danneggiate, con il fine di deviarle, sono alcune di queste questioni. I complotti traditori per fomentare la discordia tra i musulmani e creare sfiducia e sospetto tra i paesi che si sono sollevati e la Repubblica Islamica; la questione palestinese e gli sforzi per isolare i combattenti palestinesi ed estinguere la loro lotta; la propaganda anti-islamica dei governi occidentali ed il loro appoggio a coloro che insultano il grande Profeta dell’Islam (la pace di Dio sia su di lui e la sua pura famiglia); le trame che preparano il terreno per le guerre civili e la disintegrazione di alcuni paesi musulmani; il rendere timorosi i popoli rivoluzionari e i governi verso le potenze egemoniche d’Occidente, promuovendo l’illusione che il loro futuro dipenda dall’arrendersi a questi aggressori; e altre questioni così vitali, sono parte degli importanti aspetti sui quali bisogna riflettere durante l’opportunità che si presenta grazie all’Hajj ed alla vostra solidarietà e unità, cari pellegrini.

Senza dubbio, la guida e l’assistenza divina mostreranno i sentieri sicuri per i credenti volenterosi: Quanto a coloro che fanno uno sforzo per Noi, li guideremo sulle Nostre vie.” (Sacro Corano, 29: 69).

Che la pace, le benedizioni e la misericordia di Dio siano con voi.

Seyyed Ali Khamenei

5 Dhul Hijja 1433

30 Mehr 1391

Writer : shervin | Comments Off on Messaggio dell’Imam Khamenei in occasione dell’Hajj 2012 Comments | Category : Ayatullah Khamenei

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