LA MEDICINA DEGLI IMAM
Gli Imam dell’Ahl al-Bayt si preoccupavano molto della cura del proprio corpo così come si preoccupavano di quella dell’anima. Essi erano ritenuti medici sia dell’anima che del corpo ed i musulmani li consultavano spesso per curarsi dalle malattie. Gli insegnamenti degli Imam, infatti, non riguardavano solamente la legge religiosa (shari’ah) bensì essi si preoccupavano anche della salute del corpo ed esortavano le genti ad imparare la medicina sacra.
L’Imam ‘Ali (as) ha detto: “Esistono quattro tipi di conoscenza: la comprensione della religione, la medicina del corpo, la grammatica delle lingue e lo studio delle stelle per riconoscere le stagioni”. Molte istruzioni inerenti alla disciplina del benessere sono state riportate nelle raccolte di tradizioni degli Imam. Per esempio è stato riportato che il Principe dei Credenti (as) abbia detto a suo figlio al-Hasan (as): “Vuoi che ti insegni quattro principi universali affinché tu non abbia bisogno di medicine?”. L’Imam al-Hasan (as) rispose affermativamente e, quindi, il Principe dei Credenti (as) aggiunse: “Non mangiare a meno che tu non sia affamato, smetti di mangiare quando hai ancora fame, mastica bene il cibo e vai in bagno non appena ti sei svegliato. Se ti atterrai a ciò, non avrai bisogno di medicine”. In un’altra tradizione l’Imam ‘Ali (as) afferma: “Il Corano include un versetto che rappresenta ogni medicina:- Mangiate e bevete ma non eccedete!- (7:31)”. In un’altra tradizione ancora l’Imam al-Sadiq (as) dice: “Mangia al mattino e alla sera ma non mangiare niente frammezzo poiché si tratta di corruzione del corpo. Non hai letto [il versetto] ove iddio afferma:- E verranno sostentati al mattino e alla sera- (19:62)?”.
L’Imam al-Baqir (as) invece ha riportato quanto segue: “La medicina degli arabi è di sette tipi: il taglio di una vena particolare (hijamah), il clistere (huqnah), la sauna (hammam), le inalazioni attraverso il naso (su’ut), il vomito (qay’), il miele e la cauterizzazione (kayy)”. Si narra comunque che l’Imam al-Kazim (as) abbai detto: “State lontano dai trattamenti dei medici fintanto che state bene”. Anche l’Imam al-Ridha (as) esortò le genti alla medesima disciplina: “Evitate le cure mediche fintanto che il vostro corpo può sopportare la malattia. Quando non la può più sopportare, assoggettatevi pure a medicamenti”. In effetti in un’altra tradizione l’Imam al-Kazim (as) ha detto:“Non vi è niente di più benefico per il corpo che farlo astenere da ogni cosa all’infuori di ciò che necessita veramente”.
In una Tradizione si narra che un uomo, il quale soffriva di impotenza sessuale, si recò dall’Imam al-Sadiq (as) per chiedergli consiglio. L’Imam gli disse di fare soffriggere una intera cipolla nell’olio, rompere un uovo per poi metterlo in un piccolo contenitore, aggiungervi sale e unirlo alla cipolla. In altre tradizioni l’Imam dice di fare uso del kuhl e di bere molto latte. Anche l’Imam al-Baqir (as) afferma di dover mangiare molte uova per risolvere il problema dell’impotenza.
Per quanto concerne l’attività sessuale, essa non dovrebbe essere compiuta la notte della prima luna di un mese e quella di metà mese, né la notte prima di partire per un viaggio. Il rapporto sessuale compiuto davanti a un bambino mentre guarda, invece, rischia di influenzarlo negativamente e di renderlo un trasgressore quando sarà più grande.
Al contrario di chi proibisce a sé stesso il mangiar carne, l’Inviato d’Iddio (S) ha detto: “Iddio odia coloro che mangiano la carne delle genti nelle loro case e ciò vale a dire chi compie maldicenza. Quale è il loro problema? Che Iddio non abbia misericordia di questi individui! Essi rendono lecito ciò che è illecito attraverso i loro innumerevoli detti”. L’Imam al-Sadiq (as) ha invece detto: “La carne produce carne e accresce l’intelletto. Chi se ne astiene per un determinato periodo di tempo, danneggerà il proprio intelletto”. In un’altra tradizione l’Imam fa menzione del “determinato periodo di tempo” dicendo: “Chiunque si astiene dal mangiar carne per quaranta giorni danneggerà la propria costituzione interiore e il suo intelletto. A chi ha danneggiato la propria costituzione itneriore, recitagli l’iqamah nell’orecchio”. Certo, anche mangiare troppa carne non è abitudine tanto sana ed infatti l’Imam ‘Ali (as) ha detto: “Non fate del vostro stomaco il cimitero degli animali”.
Carne e latte risultano essere particolarmente efficaci nei casi di debolezza. L’Inviato d’Iddio (S): “Nuh si lamentò innanzi a Iddio a causa della sua debolezza ed Egli gli disse:- Cucina carne con latte e mangiali, poiché ho dato forza ad entrambi-”. L’Imam al-Sadiq (as) ha detto: “Chi è afflitto da debolezza nel cuore e nel corpo, mangi carne di montone col latte. Ciò eliminerà ogni pericolo e malattia, rafforzerà il corpo e indurirà le gengive. Poi dica:– Non vi è altro dio all’infuori d’Iddio. Egli dà la vita e dà la morte (al-A’raf:158)-. E aggiunga:- Egli dà la morte e dà la vita-. Lo ripeta dieci volte prima di andare a dormire, poi reciti il tasbih di Fatimah al-Zahra, l’ayah al-kursi e la sura al-ikhlas”.
L’Imam ‘Ali (as) cita poi una tradizione sui benefici del melograno e dice al riguardo: “Ogni chicco [di melograno] che raggiunge lo stomaco è vita per il cuore e luce per l’anima e le tentazioni di Satana saranno placate per quaranta mattine. [Ricorda inoltre che] il melograno è uno dei frutti del paradiso. Iddio afferma:– Ivi sono frutti, palme e melograni- (al-Rahman:68)-”. L’Imam al-Sadiq (as) afferma: “Chi mangia un melograno prima di andare a dormire, si rende sicuro fino al mattino [seguente]”.
Un altro frutto molto importante che riceve un’attenzione particolare nelle tradizioni è la mela. L’Imam al-Sadiq (as) ha detto: “Se le genti sapessero cosa c’è nella mela, curerebbero le proprie malattie solo con quella. Invero [la mela] è l’ingrediente più veloce atto a curare il cuore”. L’Imam al-Baqir (as) ha detto: “Quando volete mangiare una mela annusatela e poi mangiatela. Se fate ciò, ogni malattia e pericolo verrà espulso dai vostri corpi”.
Una pratica molto salutare da tenere in considerazione, già menzionata in una tradizione citata in precedenza, è l’hijamah. Essa consiste nel taglio di una vena della testa, della schiena tra le due spalle o delle anche, affinché fuoriesca il sangue putrido. A volte viene fatta anche in testa o nelle anche. In accordo ad alcune tradizioni degli Imam, l’hijamah compiuta un martedì antecedente al diciassettesimo giorno del mese promuove la salute per l’intero anno. E’ stato riportato che l’Inviato d’Iddio (S) abbia detto: “Fate l’hijamah quando vi è un problema nel vostro sangue poiché a volte la persona diviene soggetta di un’infiammazione che la uccide”.
Anche riguardo agli oli vi sono benefici speciali, in ispecie in riferimento all’olio di viola. L’Imam al-Sadiq (as) ha detto: “L’olio di viola è il signore di tutti gli oli”, “Il più eccellente di tutti gli oli è quello di viola. Ungetevi dunque con esso poiché il suo vantaggio è come il nostro vantaggio nei confronti delle masse”, “Esso, [ossia l’olio di viola], è caldo d’inverno e fresco d’estate. Gli altri oli non hanno questo merito” e “La viola è calda d’inverno è fresca d’estate, essa è delicata con i nostri sciiti e risecca i nostri nemici. Se le genti sapessero cosa vi è nella viola, la valuterebbero col denaro”.
Esistono innumerevoli dettagli riguardo alla medicina degli Imam che sono stati riportati nelle raccolte di tradizioni. In ogni caso, è importante ricordare che le istruzioni degli Imam vennero date in un particolare clima e terreno per casi specifici. Di conseguenza non sarebbe corretto applicare in tutti i casi la stessa cura poiché, per esempio, un paese caldo a volte necessiterà di alcune prescrizioni che non apporteranno gli stessi benefici in un paese freddo e viceversa. Ciò è quanto viene testimoniato dall’Imam al-Kazim (as) quando dice: “Astenersi da certi tipi di cibo è la migliore cura, lo stomaco è la dimora di ogni malattia e ogni corpo deve adattarsi alla proprie condizioni [di vita]”.
Shaykh al-Saduq afferma: “Secondo la nostra opinione, le Tradizioni sulla medicina comprendono: quelle che si basano sul clima di Mecca e Medina e che non possono essere applicate ad altri climi, quelle riportate dall’Imam in accordo alla sua conoscenza del paziente, quelle fabbricate dai nostri oppositori con lo scopo di dare una cattiva reputazione alla nostra scuola, quelle che sono state dimenticate dai trasmettitori, quelle che sono state parzialmente riportate e parzialmente perdute e quelle riportate riguardo al miele che è una cura per tutte le malattie. Quest’ultima opinione è corretta nonostante ciò che viene inteso siano le ‘malattie fredde’[1]. In maniera analoga quando viene detto di lavarsi con acqua fredda per curarsi dalle emorroidi, si intendono quelle emorroidi originate da cause calde”.
L’‘Allamah al-Majlisi riporta un’opinione assai interessante: “Alcuni medicamenti che erano inappropriati per la cura di una determinata malattia possono essere usati come esame o prova affinché il sincero credente si distingua da colui che afferma di seguire l’Islam ma la cui fede è debole. Nel suddetto caso, il credente non trarrà beneficio dalle qualità particolari di una medicina o dalla sua disposizione naturale ma bensì per essersi rivolto a Colui che lo ha creato ed a motivo della sincerità della sua fede. Tale è il caso di colui che utilizza la terra presa nei pressi della tomba dell’Imam al-Husayn, le invocazioni e le suppliche”. Questa opinione viene provata dalla pratica di molti sciiti, in perfetta salute, che si prendono cura del proprio corpo in accordo alle tradizioni degli Imam senza mai consultare un medico e vivendo una vita sana e ben più lunga delle altre persone.
A questo punto ci si potrebbe chiedere il motivo per cui tantissime invocazioni, nonché la recitazione stessa del sacro Corano, vengano incluse nei trattati di medicina Islamica. Indubbiamente gli Imam erano ben informati delle cause delle malattie sia spirituali che corporee. Esse, spesso, vengono ricondotte ad uno stato psicologico dell’essere come tristezza, depressione, rabbia, angoscia, preoccupazione, eccetera. Se queste cause psicologiche subiscono una certa intensificazione, anche il corpo ne subirà le conseguenze. Trattare queste patologie con medicazioni psicologiche e spirituali è quindi la cosa più desiderabile. La persona malata non deve sottovalutare i benefici della medicina spirituale poiché è attraverso di essa che si può giungere alla radice del problema di cui si è afflitti ed eliminarlo una volta per sempre. Cercare la cura nei versetti del sacro Corano, nell’invocazione, nel ricordo d’Iddio e nella preghiera, in totale umiltà e sincerità innanzi a Iddio, accompagnati da uno stile di vita puro, vuol dire quindi andare alle origini delle cause e trovare, di conseguenza, la vera cura di ogni male.
[1] A tal riguardo si ricordi che alcune tradizioni degli Imam affermano che il miele sia una cura per ogni malattia. In questo caso appare evidente che Shaykh al-Saduq non faccia affidamento su di esse ritenendole, probabilmente, non autentiche.