Il sermone dell’Imam Zayn al-Abidin (S.M. Rizvi)

Il sermone dell’Imam Zayn Al-Abidin

S.M. Rizvi

Introduzione

Per quanto riguarda la cronologia del sermone dell’Imam Zayn Al-Abidin le narrazioni storiche che ci sono giunte sono alquanto ambigue. Comunque, guardando alle circostanze e all’impatto avuto dal sermone della nobile Zaynab sui presenti, non è difficile supporre che Yazid chiese a uno dei suoi oratori di salire sul pulpito onde offuscare l’immagine dell’Imam ‘Ali in generale e quella dell’Imam Husayn in particolare. Questo era il modo in cui Yazid cercava di controllare i danni provocati dall’impatto del sermone di Zaynab.

Un oratore tra coloro che erano al soldo della corte imperiale salì sul pulpito ed esaudì i desideri del padrone parlando contro l’Imam ‘Ali e lodando abbondantemente Mu’awiyah e Yazid.

Quando l’Imam Zayn al-Abidin ascoltò ciò, gli gridò: “O oratore! Hai ottenuto il compiacimento di una creatura dispiacendo al Creatore, e pertanto hai riservato a te stesso un posto nell’Inferno.”

Poi l’Imam si rivolse a Yazid e disse: “O Yazid, permettimi di salire su questo ‘pezzo di legno’ e dire qualcosa che compiacerà Allah e permetta alle Sue benedizioni di discendere sui presenti.” Yazid rifiutò.

E’ interessante vedere come l’Imam descriva il pulpito come “pezzo di legno” e non minbar: un posto utilizzato per pronunciare parole che dispiacciono ad Allah non è degno di essere chiamato “minbar.”

La gente insistette: “O capo, lascialo andare sul pulpito così da ascoltare cosa vuole dire.” Yazid rispose: “Se salirà sul pulpito non scenderà senza aver prima umiliato me e la famiglia di Abu Sufyan.”

La gente disse: “Cosa può dire questa persona?”, guardando alla sua giovane età e alla sua condizione di prigioniero.

Yazid rispose: “Egli è membro di una famiglia che è immersa nella conoscenza.” L’insistenza della gente aumentò finché egli dovette cedere.

L’Imam Zayn al-Abidin andò sul pulpito e tenne un sermone nel quale si concentrò sulla famiglia dell’Imam ‘Ali e del Profeta.

 

1) Il preambolo

“Ogni lode appartiene a Dio che non ha inizio, l’Eterno che non ha fine, Colui che è il Primo ma non in senso numerico e l’Ultimo ma non nel senso di fine, e Colui che rimarrà dopo che tutto perirà. Egli ha creato le notti e i giorni e distribuito il sostentamento tra le genti. Benedetto sia Allah, il Re, l’Onnisciente.

 

2) Il rango della Famiglia del Profeta

O gente! Noi [la Famiglia del Profeta] siamo stati benedetti con sei caratteristiche e siamo stati preferiti [sugli altri] attraverso sette virtù:

Siamo stati benedetti con [1] conoscenza, [2] pazienza, [3] generosità, [4] eloquenza, [5] coraggio e [6] amore [nei nostri confronti] nei cuori dei credenti.

Siamo stati preferiti [sugli altri] attraverso:

[1] il Profeta Eletto, Muhammad, che fa parte di noi,

[2] il Veridico [‘Ali], che fa parte di noi,

[3] colui che vola [nei cieli, Ja’far] che fa parte di noi,

[4] il leone di Dio e del Profeta [Hamzah] che fa parte di noi,

[5] la regina delle donne dei mondi, la pura Fatimah, che fa parte di noi, e

[6-7] i nipoti del Profeta di questa comunità [Hasan e Husayn], che fanno parte di noi.

 

“Chi sono io?”

Chiunque mi conosce sa chi sono. Quanto a colui che non mi conosce, mi farò conoscere introducendo i miei padri ed avi.

 

[Chi è il mio bisnonno?]

Io sono il figlio di Mecca e Mina, sono il figlio di Zamzam e Safa. [1] Sono il figlio di colui che ha trasportato la Pietra Nera (Hajar al-Aswad) con la sua veste riponendola al suo posto; sono il figlio del migliore di coloro che hanno indossato le vesti, sono il figlio del migliore tra coloro che hanno indossato le scarpe e camminato, sono il figlio del migliore tra coloro che hanno compiuto la circombulazione (tawaf) e sa’i, sono il figlio del migliore tra coloro che hanno compiuto il Pellegrinaggio e risposto alla chiamata di Allah, sono il figlio di colui che ha cavalcato Buraq [2], sono il figlio di colui che in una notte si è recato dal Masjidul Haram al Masjid al-Aqsa [3], sono il figlio di colui che con l’Arcangelo Gabriele [nella sua ascensione] è giunto fino al sidratul muntaha (Loto del Limite), sono il figlio di colui che ha raggiunto le prossimità di questa sacra stazione, sono il figlio di colui che ha pregato due rakaat con gli angeli, sono il figlio di colui al quale Dio ha inviato la rivelazione: sono il figlio di Muhammad al-Mustafa.

 

[Chi è mio nonno?]

Io sono il figlio di ‘Ali al-Murtadha. Sono il figlio di colui che ha combattuto contro la gente finché ha dichiarato “La ilaha illal ‘Lah”, sono il figlio di colui che ha combattuto in difesa del Profeta con due spade e due lance, ha compiuto due migrazioni (4), prestato due volte giuramento di fedeltà al Profeta (5), pregato verso le due Qiblah, coraggiosamente combattuto a Badr e Hunayn, e mai e poi mai disobbedito a Dio!

Io sono il figlio del ‘giusto tra i credenti’ (6), del successore dei profeti, del distruttore dei miscredenti, del capo dei musulmani, della luce dei mujahidin, del principe degli adoratori, della ‘corona’ di coloro che piangono [in preghiera]; sono il figlio del più paziente tra coloro che esercitano la pazienza, del migliore di coloro che si alzano in preghiera della famiglia di Yasin, il Messaggero del Signore dei mondi.

Io son il figlio di colui che venne confermato dall’Arcangelo Gabriele e sostenuto dall’Arcangelo Michele, sono il figlio di colui che ha protetto le santità dei musulmani, combattuto i ribelli, i deviati e i trasgressori e affrontato i suoi odiosi nemici.

Io sono il figlio del più nobile tra i Quraysh e il figlio del primo tra i credenti a rispondere ad Allah e al Suo Messaggero, il figlio del primo nel “gareggiare nella fede”, il figlio di colui che ha schiacciato la schiena dei ribelli e distrutto gli associatori; il figlio di colui che era una freccia tra le frecce di Allah contro gli ipocriti, la lingua della saggezza degli adoratori, il sostenitore della religione di Allah, l’amico di Allah, il giardino della saggezza di Allah, il portatore della conoscenza di Allah…il padre dei due nipoti del Profeta – al-Hasan e al-Husayn – autore di imprese straordinarie, distruttore delle divisioni, la stella cadente, la luce duratura, il leone vittorioso di Allah: questo è mio nonno ‘Ali ibn Abi Talib.

 

[Chi è mia nonna?]

Io sono il figlio di Fatimatu ‘z-Zahra, sono il figlio della regina delle donne, sono il figlio della pura Batul, sono il figlio della ‘parte del Messaggero’; e sono il figlio di Khadijatu ‘l-Kubra.

 

[Chi è mio padre?]

Io sono il figlio della persona uccisa innocentemente, sono il figlio di colui la cui testa è stata separata dal collo, sono il figlio di colui che rimase assetato fino all’ultimo momento, sono il figlio di colui che venne abbandonato a Karbala, sono il figlio di colui il cui sangue ha impregnato la terra, sono il figlio di colui che venne ucciso a Karbala.

Io sono il figlio di colui per il quale gli angeli hanno pianto, sono il figlio di colui per il quale sono stati afflitti i jinn sulla terra e gli uccelli in cielo; sono il figlio di colui la cui testa venne issata sulla lancia; sono il figlio di colui la cui famiglia venne fatta prigioniera dall’Iraq a Sham.

Secondo le narrazioni, l’Imam Zayn al-Abidin continuò dicendo “Io sono…” e “io sono…” finché la gente iniziò a piangere e Yazid si spaventò per la loro reazione. Allora Yazid chiese al muadhdhin (colui che recita l’Adhan, la chiamata alla Preghiera) di invitare alla Preghiera rituale così che l’Imam fosse obbligato a interrompere il suo discorso.

Il muadhdin iniziò a chiamare alla Preghiera. Egli disse “Allahu akbar” (Dio è più grande) e l’Imam affermò la grandezza di Allah. Poi il muadhdin disse: “Ash-hadu an la ilaha illallah” (testimonio che non vi è altra divinità all’infuori di Allah) e l’Imam affermò l’unità di Dio.

Poi il muadhdin pronunciò la terza frase dell’Adhan (la Chiamata alla Preghiera rituale) “ash-hadu anna Muhammadan Rasulu ‘l-lah” (testimonio che Muhammad è il Messaggero di Allah), e l’Imam si rivolse verso Yazid e disse:

“O Yazid! Questo Muhammad è mio nonno o tuo nonno? Se affermi che è tuo nonno, allora sei un bugiardo e diventerai kafir; e se affermi che è mio nonno, allora perché hai ucciso la sua famiglia? Perché hai ucciso mio padre e reso le sue donne prigioniere?”

Yazid ordinò al muadhdin di recitare l’iqamah per poter così iniziare la Preghiera. Il discorso dell’Imam Zayn al-Abidin ebbe un tale impatto che molte persone si alzarono e se ne andarono senza compiere la loro Preghiera dietro Yazid.

 

NOTE

  1. L’Imam simbolicamente collega se stesso ai luoghi sacri dell’Islam.
  2. “Buraq” è il cavallo celeste che trasportò il Profeta da Mecca a Gerusalemme e poi nell’ascensione celeste.
  3. Riferimento al versetto 53:14
  4. Si può riferire a Shi‘b Abi Talib e Medina o a Medina e Kufa.
  5. Nel giuramento di al-‘Aqaba e nel giuramento di Riḍwan a Hudaybiyya.
  6. Riferimento al versetto 66:4.

 

Prima parte: “Il sermone di Zaynab e il suo retroterra storico”: http://islamshia.org/il-sermone-di-zaynab-e-il-suo-retroterra-storico/

 

Traduzione a cura di Islamshia.org © E’ autorizzata la riproduzione citando la fonte

Writer : shervin | 0 Comments | Category : Ashura e il martirio dell’Imam Husayn(AS) , Novità

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