Giornale saudita rende “omaggio” a Netanyahu
Parallelamente agli sforzi frenetici di Riad per avvicinarsi a Israele, il giornale saudita “Makkah” ha calorosamente ringraziato Netanyahu per la “condanna dell’attacco chimico a Khan Sheikhoun”. Sarà stata la fretta con la quale Netanyahu ha “condannato” questo attacco ad aver emozionato così tanto il quotidiano saudita da fargli dimenticare le centinaia di morti commesse nel 2016 da Israele nei territori palestinesi.
L’articolo di “Makkah”, che s’intitola “Grazie Netanyahu!”, precisa: “Si, siamo grati a Netanyahu che è stato tra i primi dirigenti politici del mondo ad aver condannato il crimine di Idlib”. Ma il giornale saudita non si è fermato lì ed è andato perfino oltre nella lode: “Le immagini diffuse toccano ogni coscienza umana, provocando viva condanna da Israele, che esige da noi più umanità”!
Il giornale, pubblicato nella città più santa del mondo islamico, La Mecca, si è dimenticato evidentemente dei crimini commessi quotidianamente dal regime saudita visto che, secondo le cifre fornite dall’ONU, la coalizione guidata da Riad ha ucciso nello Yemen più di duemila bambini.
Per “Makkah” gli Stati Uniti e Israele “non hanno nulla da rimproverarsi sulla crisi che vive la regione del Medio Oriente”, che è vittima “dei piani dell’Iran e di Hezbollah”!
Amico devoto di Israele, il giornalista di “Makkah” conclude così il suo articolo: “Netanyahu ha chiesto giustizia per quanto avvenuto in Siria e che gli autori del crimine di Khan Sheikhoun siano puniti. Egli ha chiesto inoltre che la comunità internazionale mantenga le sue promesse del 2013 e svuoti tutti gli arsenali del regime siriano.”
“Makkah” sposa la causa del regime genocida d’Israele allorquando la Siria ha smantellato tutte le sue scorte di armi chimiche nel 2014 conformemente a un accordo concluso con l’Organizzazione per l’interdizione delle armi chimiche: “Per cinquanta anni noi arabi ci siamo vantati di essere arabi e di aver umiliato i sionisti e Israele…i paesi arabi e islamici sono arretrati e non hanno nulla oltre alla guerra o alla povertà, ma come ha detto Netanyahu Israele ha compiuto delle cose che hanno cambiato il mondo (!!) tanto in termini scientifici quanto nel dominio della medicina, delle telecomunicazioni…”
Il giornale non evoca la ragione profonda di quello che ha definito il “ritardo del mondo arabo-islamico“: il carattere dittatoriale della maggior parte dei sistemi politici che dirigono le nazioni musulmane, che hanno anteposto gli interessi delle potenze straniere che li sostengono a quelli dei propri popoli, oltre a causare guerre fratricide nella regione.
Per il resto, “Makkah” fa quello che il regime saudita gli ha chiesto di fare: preparare l’opinione pubblica saudita a una normalizzazione delle relazioni con Israele tramite una “auto-umiliazione collettiva.”